A.A.A. DIRIGENTE COMMERCIO CERCASI PER REVOCA LICENZA FIORAIO
UN MESE FA PUGNALONI PROMISE DI LIBERARE IL CIMITERO SAN BIAGIO

A.A.A. DIRIGENTE COMMERCIO CERCASI PER REVOCA LICENZA FIORAIO UN MESE FA PUGNALONI PROMISE DI LIBERARE IL CIMITERO SAN BIAGIO

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A distanza di quattro settimane l’atto, assicurato dal Sindaco al Questore Pallini, non è ancora stato istruito dal Dirigente Vagnozzi. Nell’attesa Mazzieri continua l’attività nel proprio chiosco


Ricordate la solenne promessa del Sindaco PUGNALONI all’indomani del suggerimento di OSIMO OGGI – di fronte all’ennesimo episodio di cronaca – di regalare serenità alla frazione revocando la licenza di vendita al fioraio-stalking di San Biagio?
Era il 6 ottobre, giusto un mese fa e approfittando di un incontro istituzionale con il Questore Giancarlo PALLINI, il Sindaco fece suo l’assist e si spinse anche oltre: “Oltre alla revoca della licenza al commerciante di San Biagio – confermò PUGNALONI al dottor PALLINI e alla stampa – nelle prossime ore ordinerò di liberare il piazzale-parcheggio antistante il cimitero, anche dalla presenza in muratura oggi utilizzata da Marco MAZZIERI come chiosco”.
Da allora, fermo restando la buona fede di PUGNALONI di dar seguito alle promesse liberamente assunte, l’orologio da polso del Sindaco si è purtroppo fermato, segnando sempre la stessa ora dell’incontro ad Ancona con il Questore PALLINI.

Dirigente preposto Roberto VAGNOZZI

Problema facilmente risolvibile con una piccola batteria di ricambio. Assai meno semplice, temiamo, reperire in Comune dirigenti-volontari; non tanto a redarre materialmente il provvedimento di revoca (tempo stimato dagli 8 ai 10 minuti) quanto a sottoscrivere, con la propria firma, il diniego a MAZZIERI ad operare oltre, commercialmente parlando.
In tempi di assunzioni di responsabilità, nonostante un signor stipendio a copertura anche della voce, non pare esattamente semplice reperire sul mercato i personaggi giusti ad affrontare una “esposizione” che ad Osimo, obiettivamente, non ha precedenti.
Insomma siamo al solito fuggi fuggi dalle responsabilità da cui la macchina pubblica – abituata da sempre a non prendere o scansare iniziative, anche dovute – pure stavolta non intenderebbe schiodarsi; ad Osimo come nel resto d’Italia.
Ma cosa fece Marco MAZZIERI, 62 anni, da meritare una pena talmente mortificante sul piano lavorativo, oltretutto mai applicata dalla macchina comunale osimana?
Stando agli episodi vecchi e nuovi che lo incastrano, il commerciante di fiori si starebbe comportando da ben 18 anni, nonostante il settore sia sinonimo di freschezza, amore e pace, sempre allo stesso modo: danneggiando le tombe dei non clienti, disturbando la quiete del luogo, incutendo in alcuni persino timore a frequentarlo liberamente.
Tutto, in particolare, concentrato su un paio di famiglie che, giusto da 18 anni, piangono il loro figlio morto in età giovanile.
Possibile si possa perpetuare per una intera vita lavorativa un modo di comportarsi che, oltre a non pagare, è già costato a Marco MAZZIERI un arresto nel lontano 2002 e una una denuncia il mese scorso?

Chiosco di fiori davanti al cimitero San Biagio

Le carte parrebbero dire si e in ogni caso su MAZZIERI andrebbe a pesare la recidiva su un episodio oltretutto lontanissimo nel tempo ma perpetrato nelle settimane scorse, non si sa con quale faccia, sempre a danno delle stesse persone!
A distanza di un mese, però, è tempo che PUGNALONI si svegli un pò e assuma nelle proprie mani parte di quel potere che i cittadini e la legge gli hanno conferito: ordini al Dirigente preposto (il più alto in carica sembra l’ingegner Roberto VAGNOZZI o chiunque esso sia, NdR.) di non perdere neanche un istante e di preparargli l’atto correttamente compilato e debitamente firmato.
Dopo di che PUGNALONI prenda il primo messo disponibile, gli affidi materialmente il doloroso dispaccio, diffidandolo dal farsi rivedere a Palazzo fino a regolare notifica avvenuta.
A questo il meritato relax. Prenda pure il cellulare, informi il dottor PALLINI del lieto fine della vicenda MAZZIERI e pubblichi finalmente un post autocelebrativo su Facebook.

Non c’è pace per le tombe del cimitero

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