Il pensionato osimano, 66 anni, condannato con rito abbreviato. L’episodio lo scorso settembre nel parcheggio Auchan alla Baraccola. La ragazzina, coinvolta su WhatsApp, figlia di una ex collega dell’uomo. Ristoro negato alla parte civile
Due anni e quattro mesi (di cui otto mesi già scontati) è quanto costerà ancora, all’osimano Andrea Franchini, la palpatina accennata tra le gambe della sua vittima, allora 16 anni.
Attenzioni spinte verso una ragazzina di Castelfidardo, figlia di una ex collega di lavoro di Franchini, contattata attraverso Whatsapp; e attraverso la messaggeria fuorviata con richieste sempre più esplicite di sesso virtuale, fino al materializzarsi del vero incontro costato manette (era il 28 settembre scorso) e oggi la condanna, ridotta in quanto ottenuta accedendo al rito abbreviato.
Per Franchini, all’epoca 65 anni, quella ragazza, ancorchè figlia di una passata compagna di lavoro, era tutt’altra che minorenne, anzi a giudicare dal fisico c’era da giurare una maggiorenne conclamata.
Il giudizio estetico, ammessa la buona fede dell’uomo, ha però tradito Franchini, già sposato, separato e padre di due figli, nonchè un debole verso partners giovani con cui non sfigurare vista la grande differenza di età.
Stavolta infatti la conquista è risultata di genere proibito. Addirittura, stando agli inquirenti, la ragazzina, al momento della vicenda, conservava ancora tratti da bambina. Curiosa ma adolescente.
Eh si perchè quanto hanno scoperto carabinieri e giudici passando al vaglio sia il cellulare di Franchini che quello della 16enne, è degno di una donna fatta: chat esplicite con messaggi whatsapp per ottenere l’incontro, oltre l’invio di foto nude di se stesso. Con richiesta di contraccambio.
Per tacere di quanto rinvenuto nell’abitazione di Franchini una volta operato l’arresto. Dal computer dell’osimano sono saltati fuori, oltre al contatto proibito, altri spunti di indagini per vicende al limite di età, ancora al vaglio della Procura.
Insomma Franchini, in qualche modo, assecondando il proprio istinto, ha accettato il rischio di imbattersi in qualcosa di proibito, oltre che moralmente per il fatto di conoscere bene la mamma, anche dal Codice penale.
Proprio la mamma, sul finire della scorsa estate, ha giocato un ruolo decisivo nel far venire alla luce la strana relazione, fino al momento solo virtuale, della figlia con Franchini.
Esaminando il cellulare della ragazza, la donna ci ha messo un attimo a ricostruire quanto stava accadendo, ricollegando quelle immagini al ricordo dell’ex collega.
La voglia di dare una lezione memorabile, una volta rimbrottata per bene la figlia, ha prevalso nel ragionamento della mamma che, denunciato la vicenda in caserma ai Carabinieri, ha accettato di predisporre per Franchini la trappola fatale.
Mostrando interesse alle avanches del pensionato osimano, la mamma ha concordato con i militari di utilizzare la figlia come “esca” mandandola all’appuntamento con Franchini.
Luogo dell’incontro il parcheggio Auchan alla Baraccola, di primissima mattina, a quell’ora praticamente deserto.
Deserto si fa per dire. Mimetizzati da operai i Carabinieri di Brecce Bianche, in realtà presidiavano il parcheggio già da tempo, in attesa di lui e lei.
Lui giunto all’Auchan con la propria auto e lei trasportata sul posto da un bus di linea, presumibilmente scortata a distanza dalla stessa madre.
Il tempo per la ragazzina di salire sull’auto e per Franchini, una volta appartati nei paraggi, di rompere gli indugi e di scorrere la mano sinistra tra le cosce della fidardense… che subito quattro Carabinieri si sono materializzati ai quattro lati dell’abitacolo, sorprendo l’uomo in flagrante.
Tutto questo, se ha smorzato bruscamente il desiderio dell’anziano osimano, ha perlomeno concesso a Franchini di andare a giudizio con una accusa meno pesante di quanto contemplato per violenza sessuale, essendo il reato stato consumato in maniera decisamente lieve.
Proprio la natura giuridicamente minore del capo di accusa e il premio previsto per il rito abbreviato hanno permesso a Franchini di cavarsela con una condanna, tutto sommato, mite, ancorchè da scontare in cella presso il carcere di Pesaro.
Per il resto la posizione dell’uomo (che a caldo aveva urlato di non aver voluto far nulla di male a quella ragazza, per lui maggiorenne, conosciuta tempo addietro grazie alla mamma) non era praticamente difendibile, tante e tali erano le prove a carico raccolte dal Pubblico ministero Rosario Lionello.
Per la Procura di Ancona il quadro probatorio nei confronti di Andrea Franchini era talmente schiacciante da autorizzare, con il consenso del Gip Carlo Cimini, il giudizio immediato senza passare per l’udienza preliminare.
Per Franchini, in carcere dal momento dell’arresto, la conferma di una condanna inevitabile per un episodio che non avrebbe mai dovuto commettere. Fine pena gennaio 2022 o forse prima.
Per la ragazza, ormai in procinto di festeggiare la maggiore età, la lezione che ad essere
troppo presto curiose porta quasi sempre a cattive conseguenze. Grosso modo quanto hanno ritenuto i giudici nel non accogliere le richieste di parte civile di riparazione economica del danno.