𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗮𝗹𝗶 𝗲 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶, 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗱𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗵𝗶𝗼 𝗶𝗻𝗲𝘃𝗶𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲, 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝘀𝘃𝗶𝗹𝘂𝗽𝗽𝗮𝘁𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗶𝗰𝘂𝘁𝗮 𝗺𝗼𝗿𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼. 𝗟𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝘂𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮𝘁𝗮 𝗱𝘂𝗲 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗲, 𝗶𝗻 𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗮𝗻𝗻𝗼, 𝗱𝗮 𝘂𝗻 𝗚𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮𝘁𝗼𝘀𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗹𝘁𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘁𝗿𝗮𝗴𝗵𝗲𝘁𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗳𝘂𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗮𝗹 𝘁𝘂𝗻𝗻𝗲𝗹 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗶𝗻𝘃𝗶𝗱𝗶𝗲 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗺𝗶𝘀𝗲𝗿𝗶𝗲 𝘂𝗺𝗮𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝘂𝗶 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗮 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗶𝗽𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲. 𝗜𝗻 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗲𝗱𝗲𝗹𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶𝗺𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗹 𝗿𝗶𝘁𝗶𝗿𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗲𝗹𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗶𝗻 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗹𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗲 𝗖𝗶𝘃𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗱 𝗵𝗼𝗰 𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗺𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗔𝗰𝗾𝘂𝗮𝗿𝗼𝗹𝗶 – 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 – 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗺𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗰𝗶𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘃𝗼𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗴𝘂𝗶𝘁𝗼
Ore 10.30, bunker. Mancano 90 minuti allo scadere del termine di presentazione candidatura e fervono i lavori per controllare, mettere in ordine e perfino rimediare gli ultimi due candidati ancora mancanti per completare la quinta lista a sostegno della sesta discesa in campo (un record nazionale con la nuova legge) di Dino LATINI.
Da parte sua LATINI, auto isolatosi da giorni dal mondo esterno, continua ad interrogare le margherite martirizzando petali al ritmo di cinque secondi: “mi candido”, “no, non mi candido”… “mi candido” e così via.
Dal termine della processione del Venerdì Santo è così, notte e giorno, senza soste. “Ok mi candido” ma cinque secondi dopo “No, meglio non candidarsi”… e quindi “Ho deciso, mi candido”, salvo rinunciare una volta tranciata la innocente corolla dell’ennesimo petalo.
Ore 10.50, a Potenza Picena Francesco ACQUAROLI segue da distante, ma senza perdere una news, l’evolversi della situazione che il Governatore, alzando bandiera bianca una mesata fa, ha piantato equi distante tra il non affidabile PIRANI e l’indeciso LATINI.

Talmente equidistante che, sconfitta inevitabile per sconfitta inevitabile, qualche stratega di FdI ebbe a consigliare ACQUAROLI di far correre da sola quella mezza manica di politicamente impresentabili rappresentanti osimani della Fiamma. Lontano dalle vicende umane dell’uno e dell’altro… visto mai fossero in grado, magari, di cadere in piedi anziché sprofondare nel baratro?
Lo sapremo, per quel poco che vale, tra esattamente un mese quando le 33 sezioni sputeranno fuori al Centro-Destra il caro prezzo da pagare per non essere riusciti, neanche al secondo giro in meno di un anno, a far almeno nascere una idea di coalizione.
Occorre però – nella mente di ACQUAROLI – che LATINI non faccia brutti scherzi, pescando in extremis il petalo sbagliato di presentarsi alle elezioni.
Ore 11: squilla il cellulare di LATINI. Dall’altra parte Francesco ACQUAROLI, impossibile tergiversare e non rispondere.
ACQUAROLI: “Salve Dino, allora cosa hai deciso? Mi vuoi dare finalmente retta?”.
LATINI: “Veramente anche la notte, una terribile notte, non ha portato il consiglio che speravo. Non so che pesci pigliare e qui in sede, tutto intorno, la macchina elettorale funziona al massimo come fossimo partiti per una delle tante elezioni…”
ACQUAROLI: “Ferma tutto e subito”.
LATINI: “Ma come faccio? C’è gente che lavora da più di un mese, ha speso tempo, denaro e fatto mille promesse…”
ACQUAROLI: “Ferma tutto, non me lo far ripetere. A questo punto serve solo portare a casa il male minore e non rovinare l’elettorato osimano rispetto alle Regionali in arrivo. Inventati qualcosa. Chiamami tra dieci minuti per conferma”.

Ore 11.12 LATINI riprende a sfogliare le povere margheritine… ne sono rimaste un paio, spelacchiate. Tanto vale controllare anche la sorte fino in fondo.
ORE 11.18: Restano attaccati tre patali. La conta prosegue con “Non mi candido”… poi “Mi candido” e infine il responso del fato, identico al volere della politica regionale: “Non mi candido”.
Stavolta, però, l’esito non è pronunciato mentalmente ma anche bisbigliato, in maniera impercettibile ma di tutta comprensione: “No, non mi candido!.
Ore 11.25 LATINI, desolato, si rialza dal tavolo dei lavori e annuncia ai presenti: “Fermatevi, è tutto inutile… ho maturato la decisione migliore da prendersi… Andiamo tutti al mare e concentriamoci per settembre. Grazie a questo stop, forse, avremo ancora una chance concreta a settembre. Mi scuso per aver deciso prima ma non è stato semplice”.
Ore 11.33 OSIMO OGGI buca il bunker è pubblica l’ennesimo scoop in solitario: “I Civici rinunciano a correre”. La news corre per la città in un battibaleno, raggiungendo anche Potenza Picena con ACQUAROLI a leggere avidamente e con soddisfazione.
Ore 12: a Palazzo comunale il Segretario SOPRANZETTI sancisce: extra omnes. Ovvero chi è dentro è dentro… chi è fuori resti fuori.
Ore 12.01 squilla il cellulare di ACQUAROLI. Come promesso LATINI conferma di essere stato ai patti.
“Per Osimo è tutto finito. Spero per il movimento non lo sia definitivamente anche a settembre. Scusa Francesco ma sono sotto choc. Non ho nulla altro da dirti. Scusa. Clic”.
Tempo di spiegazioni: ACQUAROLI, confermandosi nano politico, tra due terribili mali che egli stesso ha contribuito pesantemente a diffondere in città (fino ad impestarla di morbo blu, come nell’ultima epidemia di peste che ha decimato Osimo e le Marche nel 1630) ACQUAROLI forzando LATINI alla rinuncia, ha optato di abbassare la partecipazione e consentire a Michela GLORIO e al Centro-Sinistra di chiudere la partita al primo turno.
Limando il quorum dei votanti sotto soglia 16.000 (lo scorso anno, nonostante il 100% dei candidati e della politica impegnata alla caccia del consenso, votarono appena 16.396 cittadini) non occorre essere laureati in Matematica per consegnare a Michela GLORIO la fascia Tricolore già nel primo pomeriggio di lunedì 26 maggio.
Al contrario, consentendo a LATINI e ai Civici di presentarsi e concorrere a rimediare i circa 4.000 voti attesi, il famoso quorum si sarebbe alzato di parecchio, fino a sfiorare quota 20.000 e obbligare il Centro-Sinistra ad affrontare 15 giorni bis di campagna elettorale contraddistinti dal diniego certo di PIRANI di sostenere lo sforzo in rincorsa di LATINI.

Sarebbe stata l’occasione per altre polemiche sanguinose, altre fatwe a morte pronunciate, altre divisioni laceranti da sopportare… senza peraltro avere speranze concrete di rovesciare il vantaggio della GLORIO.
Molto meglio, dunque, dargliela su prima possibile, archiviare la pratica Osimo, non allargare le ferite, evitare di girare coltelli nelle troppe piaghe… per dedicarsi da subito e meglio alle Regionali.
Da questo punto di vista molto, ad Osimo, verrà da Valencia dove, martedì e mercoledì 29 e 30 aprile, il PPE – i Popolari europei – proveranno a ricostruirsi una grande casa comune, con l’Italia in prima linea nel tentativo, tutto da riuscire, di unificare sigle e siglette dei vari partiti e partitini dello 0 virgola….
Se da Valencia spunteranno rose e fiori, è possibile che proprio le Marche (e le altre regioni al voto in autunno) si ritrovino a raccogliere i succosi frutti auspicati; considerando però che anche nulla o poco potrebbe accadere in Spagna, in Costa Dorada.
Occorrendo in politica anche il contributo dell’ottimismo, ecco che nelle Marche, quota ACQUAROLI, potrebbe spuntare una lista a metà tra il Centro e il Civismo in grado di accogliere e dare speranza a LATINI in chiave Regione…
In base a quale calcolo o accordo politico? Decisivo, innalzato a bonus da ACQUAROLI e assicurato dal Governatore al Presidente… propria la rinuncia a correre ad Osimo. Ecco che per sdebitarsi della dolorosa rinuncia odierna il Governatore, in caso di successo su RICCI, ha assicurato a LATINI, nero su bianco sull’onore, un ruolo certo nella prossima Giunta o un incarico equipollente (a oggi da definirsi) da porre all’incasso – attenzione al passaggio – “a prescindere dal risultato pratico” che la lista Civica e di Centro riuscirà a portare a casa.
Ore 22.25: le telefonate drammatiche tra ACQUAROLI e LATINI di sabato mattina sono già un ricordo; anche la cena frugale con i nostri ben informati addetti ai lavori di minoranza, organizzata in fretta e furia a seguito degli eventi storici osimani, si è appena conclusa… squarciando il futuro prossimo con nuove luci.