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𝗗𝗮𝗹 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗩𝗶𝘃𝗮𝗿𝗶𝗻𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗯𝗶𝗯𝗹𝗶𝗼𝘁𝗲𝗰𝗮 𝗖𝗶𝗻𝗶, 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗔𝗰𝗰𝗮𝗱𝗲𝗺𝗶𝗮 𝗱’𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗹𝗶𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗶 𝗽𝗿𝗲𝘇𝗶𝗼𝘀𝗶 𝗺𝗮𝗽𝗽𝗮𝗺𝗼𝗻𝗱𝗶 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗲𝗰𝗲𝗻𝘁𝗲𝘀𝗰𝗵𝗶 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗻𝗮 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗮𝘂𝗿𝗮𝘁𝗶 𝗲 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗮𝗱 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼. 𝗢𝗹𝘁𝗿𝗲 𝟭𝟭𝟮.𝟬𝟬𝟬 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝗹𝗲 𝗱𝗼𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗿𝗲𝗴𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗲 𝗱𝗮 𝗽𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗶 𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲, 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗴𝗿𝗮𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗜𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶

L’auspicato ritorno in biblioteca ad Osimo, presumibilmente a breve, di due antichi e restaurati mappamondi del 1.700 circa – la volta celeste realizzata da un certo Domenico DE ROSSI nel 1695 e il globo terrestre, disegnato da un anonimo nel 1744 – ci consente di esplorare un settore, quello delle erogazioni liberali, in larga parte ancora sconosciuto alla gran parte del pubblico.

Istituite con la legge 106 del 2014, le donazioni di privati, imprese e associazioni, a salvaguardia di ben identificati beni di interesse culturali, costituiscono validi crediti di imposta da detrarsi nella annuale dichiarazione dei redditi.

Mecenati, dunque; e anche con un minimo di ritorno economico sotto forma di minor gettito fiscale. Un progetto che sembra funzionare un po’ ovunque in Italia con migliaia di progetti e situazioni sostenute, ad oggi, da 34.777 sottoscrittori censiti direttamente dal Ministero dei Beni culturali.

Ad Osimo il sito governativo artbonus individua in quattro i progetti passibili di mecenatismo (di cui l’unico chiuso, avendo centrato l’obiettivo, risulta proprio quella riguardante il restauro dei due mappamondi Settecenteschi) per una raccolta pubblica misurabile, ad oggi, tra privato e correzione pubblica, in 112.020 euro complessivi raggiunti, contro un fabbisogno stimato in 120.540 euro.

L’unico progetto, ad ora, ad aver centrato l’intervento, quello ricordato per i due mappamondi, peraltro in pessimo stato prima dell’intervento, a Firenze, presso la ditta specializzata Anna FILUMENI.

“Entrambi i globi si presentano in pessimo stato di conservazione – si legge nella nota di accompagno a Firenze – Si riscontrano lacune in tutta la superficie pittorica e sollevamenti diffusi del colore e della preparazione. Presenti ossidazioni del colore e, in particolare, un notevole ed esteso attacco di insetti xilofagi che hanno aggredito il legno fino alla preparazione e alla carta decorata. Inoltre abrasioni e consunzioni della carta, con perdita di leggibilità causata da manipolazioni, dal contatto con l’anello meridiano e da maldestri tentativi di pulitura”.

I due preziosi mappamondi, appena restaurati grazie alle donazioni dei privati, attesi di ritorno in biblioteca

Rimessi a nuovo e con il biglietto di ritorno ad Osimo appena pagato dall’Amministrazione comunale, i cittadini possono ringraziare un anonimo sottoscrittore versante 2.500 euro, Astea SpA 1.000, Paima Srl 1.000, Mollificio Pirani Srl 1.000, Giuseppe PELLEGRINI 500, Palm snc di Manuela EUSEBI e C. 500, Siva Srl 500, ABC Turismo Osimo 500, CNA Tecno Quality Srl 500, Azienda vinicola UMANI RONCHI SpA 350, Apollo Cv Srl 350, Cantiere delle Marche 300, Silvia SOCCI 200, Manuela Francesca PANINI 100, Massimo MORRONI 100 e Stefano ZOPPI 100 per un totale di 9.500 euro.

12.000 euro di promozione alla lettura, invece, servirebbero alla biblioteca intitolata al concittadino Francesco CINI, aperta agli osimani già dal 1675 grazie, proprio, alla cospicua donazione di libri lasciata dall’allora monsignore, Vescovo di Macerata. Calcolate in circa 122.000 le pubblicazioni custodite in biblioteca, compresi incunaboli e cinquecentine.

In questo caso a contribuire alla causa la sola Astea Energia SpA con 10.000 euro di sottoscrizione.

Risultano ancora aperte – nonostante il polittico dei VIVARINI sia tornato ad Osimo sin dal 2020, posizionato nel Museo Diocesano – le donazioni relative all’ultimo intervento conservativo realizzato dalla restauratrice Maria Laura PASSARINI.

32.000 euro quanto speso ad oggi, così ripartiti: 16.500 Comune Osimo, 10.500 Astea Energia SpA e 5.000 da ArcelorMittal Italia.      

E veniamo al piccolo vanto cittadino, l’Accademia d’arte lirica, fondata nel 1979 e attualmente curata dal Direttore artistico Vincenzo DE VIVO.

L’Accademia osimana, giustamente nota agli addetti ai lavori come “l’università per il teatro lirico”, da sempre raggiunta da ampia notorietà anche internazionale, richiede a sostegno istituzionale del biennio 2022 e 2023 un importo di cultura complessivamente stimato in 60.000 euro, così raggiunti: 18.320 dal Ministero della Cultura, 9.000 dalla Cebi Italy SpA, 6.000 da Elettromedia SpA, 5.000 dal Comune di Osimo, 5.000 da cinque anonimi sottoscrittori, 2.200 da Lamberto CANDELARI, 2.000 dalla coop Confidi Marche, 2.000 da Giampiero PAOLI, 2.000 da Luca COSTANTINI, 2.000 da Pietro ALESSANDRINI, 500 da Paolo LEONARDI e 500 da Christian CANGIOTTI per un saldo eccedente di 60.520 euro.

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