𝗥𝗼𝗯𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗥𝗼𝘀𝘀𝗶, 𝗣𝗿𝗼𝗰𝘂𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗼𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗔𝘀𝘀𝗶𝘀𝗲 𝗱𝗶 𝗔𝗽𝗽𝗲𝗹𝗹𝗼, 𝗵𝗮 𝗰𝗵𝗶𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗮𝗿𝗰𝗲𝗿𝗲 𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗺𝗮𝗿𝗼𝗰𝗰𝗵𝗶𝗻𝗼 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗱𝗶𝗳𝗲𝘀𝗮 𝗲̀ 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗮 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝘁𝗲𝘀𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗼𝗺𝗶𝗰𝗶𝗱𝗶𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘁𝗲𝗿𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲, 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗹𝗶𝘁𝗲 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗻𝗱𝗮𝘁𝗮 𝗯𝗲𝗻 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶. 𝗖𝗼𝗻𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗲 𝘃𝗲𝗿𝗱𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮𝘁𝘁𝗲𝘀𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝟮 𝗮𝗽𝗿𝗶𝗹𝗲.
Chiesta la conferma della condanna all’ergastolo per il marocchino Tarik El Ghaddassi anche in appello.
L’uomo, oggi 43enne, si trova in carcere sin dal primo momento la avvenuta scoperta del cadavere, la mattina dell’11 ottobre 2022, condannato in primo al carcere a vita per l’omicidio della moglie osimana Ilaria MAIORANO.
L’udienza in Corte di Assise di Appello si è aperta l’altro giorno, ad Ancona a soli otto mesi dalla condanna rimediata in primo grado a giugno ’24, con il Procuratore generale Roberto ROSSI a sostenere la necessità di confermare la massima pena per l’uxoricida.
EL GHADDASSI è accusato del femminicidio a mani nude della poveretta, consumato in casa, al Padiglione, al termine di una nottata da incubo, col nordafricano roso dal tarlo della gelosia.

La vittima, madre di due bambine, aveva anche lei 41 anni e l’orrenda fine proiettò Osimo al centro delle cronache nazionali per la particolare crudeltà usata dall’uomo, incapace di fermarsi anche di fronte agli sguardi delle due figliolette di 5 e 8 anni svegliate nel cuore della notte dal trambusto.
L’assassino, nei confronti del quale le indagini non hanno mai mostrato dubbi circa la colpevolezza per quanto accaduto, è accusato di omicidio volontario; pluriaggravato dalla crudeltà, dai futili motivi, dai maltrattamenti, dalla presenza delle figlie minorenni in casa e dall’aver commesso il fatto durante l’esecuzione di una pena, visto che EL GHADDASSI si agli arresti domiciliari per vicende legate allo spaccio di droga.
In Appello, martedì, hanno preso la parola tutte le parti, col Procuratore ROSSI a chiedere alla Corte di Assise la conferma dell’ergastolo.
Anche le parti civili, con gli avvocati Enrico CIAFARDINI, Giulia MARINELLI e Arianna BENNI (rispettivamente per i familiari di Ilaria e le due figlie) si sono associate all’istanza di conferma all’ergastolo per il padre, genero e cognato EL GHADDASSI.
La difesa del magrebino, attraverso l’avvocato maceratese Domenico BIASCO, è invece tornata a sostenere la tesi dell’omicidio preterintenzionale, cioè compiuto da EL GHADDASSI senza la volontà di uccidere la moglie Ilaria, portando a conforto alcune contraddizioni emerse in sede processuale circa l’andamento dei fatti, così come descritti dall’accusa.
Insomma Tarik, al culmine del litigio, ha ammesso – come è noto – di aver colpito la donna ma senza la volontà di ucciderla.
Al termine dell’esposizione difensiva l’udienza è stata rinviata per le repliche e la sentenza attesa per il 2 aprile.
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