๐๐ฉ๐ฉ๐ฎ๐ซ๐ ๐ข ๐ซ๐๐๐ญ๐ข ๐ฉ๐ซ๐๐ฏ๐๐๐จ๐ง๐จ ๐ฎ๐ง๐ ๐๐ข๐๐๐๐ซ๐๐ง๐ณ๐ ๐๐ข ๐ฉ๐๐ง๐ ๐๐ข ๐๐๐ง ๐ ๐๐ง๐ง๐ข ๐ ๐ฆ๐๐ณ๐ณ๐จ! ๐ ๐ ๐จ๐ฌ๐ฌ๐จ๐ฆ๐๐ซ๐จ๐ง๐, ๐ข๐ง๐ฏ๐๐๐, ๐ฎ๐ง ๐ ๐๐ฅ ๐๐ฎ๐ฉ๐๐ซ ๐๐ง๐๐ฅ๐จ๐ญ๐ญ๐จ ๐๐ ๐๐.๐๐๐ ๐๐ฎ๐ซ๐จ ๐๐ข๐ซ๐๐ ๐ฏ๐ข๐๐ง๐ ๐ข๐ง๐ฏ๐๐๐ ๐ฏ๐๐ง๐๐ฎ๐ญ๐จ ๐๐ข ๐ฅ๐๐ญ๐ญ๐จ๐ซ๐ข ๐๐จ๐ฆ๐ ๐ฎ๐ง๐ ๐ฏ๐ข๐ง๐๐ข๐ญ๐ ๐๐ข ๐๐จ๐ง๐ฌ๐จ๐ฅ๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ ๐๐ ๐๐ ๐ฆ๐ข๐ฅ๐ข๐จ๐ง๐ข!
Ai nostri tempi, sul finire del secondo Millennio, nella redazioni giornalistiche esistevano, sottopagatissimi, i correttori di bozze. Al โCorriere Adriaticoโ, dove dal 1986 al 1995 abbiamo avuto la fortuna e il piacere di fare gavetta e imparare un mestiere, in genere la figura si materializzava in severi professori di Italiano in pensione che, puntuali, a partire dalle 20, si incaricavano di leggere di tuttoโฆ a caccia di refusi, punteggiature, grassetti, verbi con lโacca o senza e โ non di rado โ veri e propri sproloqui di sintassi o termini.
Tutto questo, da tanto tempo o non esiste piรน o รจ ridotto ai minimi termini, sacrificando la figura del correttore di bozze sullโaltare di minimali profitti editoriali, sempre piรน ridotti.
Ovviamente i quotidiani, specie quelli su carta, pagano o dovrebbero pagarne le conseguenze di simili โstrafalcioniโ non rivisti in tempo dal giornalista.
Leggerne perรฒ due sfogliando appena poche pagine, perรฒ, potrebbe cominciare ad essere fastidioso; anche perchรฉ piรน che a refusi veri e propri, parremmo piรน di fronte a disattenzione o a del lavoro fatto male.
Eโ il caso di CORRIERE ADRIATICO di questa mattina che, su una pagina pesarese, segnala lโinteressante notizia di un โ6โ al Superenalotto โ valevole 309 milioni, scusate se poco – sfioratissimo da un โ5โ realizzato in una tabaccheria di Fossombrone.
โPer un numero โ grida il titolo del quotidiano di Ancona โ sbaglia il colpo da 309 milioni: si deve โaccontentareโ di 40โ.
Che cosa pensereste voi? Che si, tutto sommato 40 milioni di euro (pur sempre una ottantina di miliardi del vecchio conio) sarebbero discretamente utili per farsi consolare e lasciar passare la stizza per lโunico numero mancato.
Poi, perรฒ, riflettendoci un attimo, uno si chiede: ma come 40 milioni di euroโฆ sono ormai una consolazione? Quante vite mi occorrerebbero per ricevere lo stesso trattamento? E vai di calcolatrice: 40.000.000 diviso uno stipendio lordo di 2.000 euroโฆ fanno 1.667 mensilitร che moltiplicate per quota 100, ovvero 40 anni di lavoroโฆ significava che โ per fare pari – dovrei campare, lavorare una vita e reincarnarmi almeno 41 volte, meglio 42! Alla faccia della โconsolazioneโ.
Poi, perรฒ, giustamente, lโocchio cade sulla foto a corredo dellโarticolo e legge, vergato di pugno dai tabaccai che hanno registrato la vincita, che il โ5โ centrato a Fossombrone non paga i 40 milioni promessi da โCORRIERE ADRIATICOโ ma โappenaโ 39.764 volgarissimi euro, giusto la mancia! Roba da denuncia e da infarto!
Ma se a tradire il collega sarร stata la fretta o la distrazione, cosa dobbiamo pensare dellโAssessore Federica GATTO, competente alla Sicurezza di tutti noi cittadini Osimani?
La dottoressa GATTO, figlia dellโex Vigile urbano Franco GATTO, nonchรฉ laureata in Criminologia investigativa e forense (o qualcosa del genere) e soprattutto prescelta e confermata dal Sindaco PUGNALONI quale referente della Sicurezza di 35.000 residenti, รจ appena incappata in uno scivolone a mezzo stampa, inciso non corretto da alcun giornalista, che non fa onore a tanta professionalitร .
In pratica, a proposito dellโoperazione, in trasferta a Fano, messa in atto dai Carabinieri la settimana scorsa, lโAssessore GATTO cosรฌ si congratula: โI miei complimenti a tutto il sistema di sicurezza osimano che, nonostante il giorno festivo, ha saputo attivarsi in brevissimo tempo ed impedire il perpetrarsi di atti criminosi in danno della comunitร : in particolare vorrei congratularmi con i Carabinieri della Compagnia di Osimo, i quali allโindomani della brillante operazione che ha portato allโarresto dellโintera banda che rapinava le tabaccherieโฆโ.
Ma di quella rapina dโEgitto sta vaneggiando la nostra massima responsabile e dispensatrice di Sicurezza?
A Bellocchi di Fano, la settimana scorsa, รจ andato in onda un banale furto (punibile con la reclusione da sei mesi a tre anni) reato tipico di chi, senza violenza, si impossessa della cosa altrui al fine di trarne un profitto.
Da non confondere con il reato, ben piรน pericoloso, di rapina, commesso da chi procura, a se o ad altri, un ingiusto profitto mediante violenza o anche solo minaccia. In questo caso il Codice penale non ci va tenero prevedendo la reclusione del colpevole per un minimo di 5 fino al massimo di 10 anni.
Quale la differenza? Pur avendo la stessa formulazione, i reati di differenziano nellโaggiunta dellโuso della violenza (o anche della sola minaccia), circostanze che nel furto non ricorrono.
Dopo di che, se si ha la doppia sfortuna di inviare comunicati alla cavolo di cane e di recapitarli a giornalisti che โcopiano ed incollanoโ a getto continuo, senza neanche soffermarsi a leggere il testoโฆ puรฒ capitare che lo โsbregoโ diventi virale, ben evidenziato e persino con tanto di occhielloโฆ