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𝗟𝗮 𝘃𝗶𝗰𝗲𝗻𝗱𝗮, 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘁𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝟲 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟯, 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗼𝘀𝗮𝘁𝗼𝗿𝗮, 𝗶𝗻𝗻𝗲𝘀𝗰𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝘂𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗣𝗼𝗹𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝘁𝗮𝗿𝗴𝗮 𝗰𝗹𝗼𝗻𝗮𝘁𝗮, 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝘀𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼𝘁𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝗘𝗿𝗻𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗜𝗹𝗮𝗿𝗶, 𝟱𝟳 𝗮𝗻𝗻𝗶, 𝗱𝗮 𝘁𝗿𝗲 𝗽𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗮𝘁𝗲𝗻𝘁𝗲. 𝗟’𝘂𝗼𝗺𝗼, 𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗱 𝗔𝗴𝘂𝗴𝗹𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗲𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶, 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝗳𝗲𝗿𝗺𝗼̀ 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗹𝘁 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗮𝘁𝘁𝘂𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼, 𝘀𝗽𝗮𝗰𝗰𝗮𝘁𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝗴𝗼𝗺𝗺𝗮, 𝗻𝗼𝗻 𝗳𝘂 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮 𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮𝗿𝘀𝗶. 𝗔𝘃𝘃𝗶𝗰𝗶𝗻𝗮𝘁𝗲𝘀𝗶 𝗮 𝗽𝗶𝗲𝗱𝗶 𝗮𝗹 𝗺𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘀𝗶𝗻𝗰𝗲𝗿𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗹’𝗼𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗼 𝗶𝗻𝗻𝗲𝘀𝗰𝗼̀ 𝗹𝗮 𝗿𝗲𝘁𝗿𝗼𝗺𝗮𝗿𝗰𝗶𝗮 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶𝗻𝗴𝗲𝗻𝗱𝗼 𝘂𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗱𝘂𝗲 𝗺𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶 𝗮 𝗳𝗮𝗿 𝗳𝘂𝗼𝗰𝗼. 𝗜𝗹𝗮𝗿𝗶, 𝗰𝗼𝗹𝗽𝗶𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗳𝗶𝗮𝗻𝗰𝗼 𝗱𝗲𝘀𝘁𝗿𝗼, 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗲 𝗹𝗮 𝗳𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗿𝗲𝗻𝗲

APPELLO URGENTE

Se in questo momento stai leggendo queste righe è perché, seppur con le difficoltà tecniche di cui ancora soffriamo (vedi la lentezza a caricare il sito), apprezzi a prescindere o sei almeno curioso di conoscere la notizia vista dal nostro speciale versante, con vista sulla nostra Verità.

Bene. E’ giusto che sia così. E’ sacrosanto che tutta la città condivida, a grande maggioranza, questo pensiero.

Francamente però, è altrettanto giusto che ognuno di voi, conclusa la pausa di lettura, decida di metter mano al proprio portafoglio elettronico, decidendo un proprio libero contributo solidale, utile anzi fondamentale a garantirvi le letture del futuro.

Nonostante gli appelli quotidiani partiti da Natale, i lettori che hanno seguito l’invito sono decisamente episodici, primule rosse… persino in parità rispetto a chi segue OSIMO OGGI dai più sperduti angoli del mondo.

OSIMANI TOCCA A VOI!

𝗣𝘂𝗼𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗣𝗼𝘀𝘁𝗲𝗣𝗮𝘆 𝟱𝟯𝟯𝟯 𝟭𝟳𝟭𝟭 𝟯𝟭𝟯𝟳 𝟱𝟭𝟰𝟱 (𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜)

𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗯𝗼𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗜𝗯𝗮𝗻 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 𝗜𝗧𝟳𝟵𝗝 𝟯𝟲𝟬𝟴 𝟭𝟬𝟱𝟭 𝟯𝟴𝟮𝟯 𝟯𝟴𝟬𝟵 𝟰𝟯𝟯𝟴 𝟭𝟮

𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗶𝗻𝘃𝗶𝗼 𝗣𝟮𝗣 (𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶 𝗮𝗴𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗶𝘃𝗶) 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗲𝗱𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝟯𝟵𝟯.𝟯𝟯.𝟬𝟵.𝟯𝟲𝟲 – 𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 – 𝗮𝗹 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗲𝗹𝗲𝗻𝗰𝗼 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗪𝗵𝗮𝘁𝘀𝗮𝗽𝗽!

𝗢𝘃𝘃𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗲 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗚𝗥𝗔𝗧𝗜𝗦!

𝗜𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗲𝘁𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗲𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗰𝗲𝗹𝗹𝘂𝗹𝗮𝗿𝗲, 𝗰𝗼𝗽𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗻𝗮 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝗢𝗦𝗜𝗠𝗢 𝗢𝗚𝗚𝗜, 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗹𝗮 𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝘀𝗶𝘁𝗼.

𝗩𝗲 𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗶𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲𝗺𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗶𝗹 𝗾𝘂𝗼𝘁𝗶𝗱𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝘀𝗰𝗶𝗿𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗲𝗱𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮.

Grazie!

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Chiede al Brigadiere 120.000 euro di risarcimento danni!

Eppure il militare finì l’inseguimento in ospedale, con 70 giorni di prognosi; e al pronto soccorso si rivolse pure il collega di una pattuglia del Norm di Ancona da cui il denunciante stava scappando, di notte, a tutta velocità per le strade di Posatora.

Dunque il 6 marzo 2023 Ernesto ILARI, 57 anni, osimano residente ad Agugliano, era in fuga dalla legge, alla guida di una Polo non assicurata, modificata con targa clonata; facendosi beffe dell’alt imposto dai Carabinieri nonostante la patente scaduta da almeno tre anni e forse o perché stava trasportando in auto anche del metadone.

Tutto questo, però, ovvero le cause di servizio, per la legge rischiano di contare tra poco e nulla e di dover rispondere di tasca propria alle richieste dell’osimano.

Nel riquadro il foro di entrata prodotto dal colpo difensivo esploso dalla Beretta del Brigadiere sotto inchiesta per aver fatto il proprio dovere!

Eppure Ernesto ILARI rischia parimenti un probabile processo per lesioni personali stradali gravi e resistenza a pubblico ufficiale avendo costretto il Brigadiere e il collega a buttarsi in un fosso per non finire investiti dalla manovra intenzionale, in retro marcia, messa in atto da ILARI.

ILARI che, nel trambusto del momento, venne raggiunto da un colpo (dei due o tre) esploso dalla Beretta d’ordinanza del militare; colpo che si conficcò sul fianco destro dell’osimano all’altezza del rene, perduto in sala operatoria.

L’altro giorno la Procura di Ancona, nell’udienza preliminare avanti il giudice Francesca DE PALMA, ha chiesto per il 49enne Brigadiere del Norm dorico (difeso dall’osimana Elisa GATTO), il rinvio a giudizio, autorizzando quindi Ernesto ILARI a costituirsi parte civile nell’eventuale processo (attraverso l’avvocato Ennio Tomassoni), avanzando sin d’ora una richiesta di risarcimento a sei cifre.

Il militare dovrà difendersi dall’accusa di lesioni per eccesso colposo nell’uso della Beretta, falsità ideologica e persino di depistaggio avendo dichiarato l’esplosione di due soli colpi e non già tre come emerso dalle indagini.

Sul da farsi (archiviare o processare) se ne riparlerà il prossimo 3 novembre con il Ministero dell’Interno già allertato a rispondere, in solido col Brigadiere, in caso di eventuale condanna.

Così funziona in Italia!

QUI il tuo commento:

Rosa LATINI, vedova GIOACCHINI
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