SOLARI: “DIMISSIONI DAL CAMPANA A 360°”
AL CAMPANA SPUNTA L’IDEA GINNETTI

SOLARI: “DIMISSIONI DAL CAMPANA A 360°” AL CAMPANA SPUNTA L’IDEA GINNETTI

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SOLARI: “DIMISSIONI DAL CAMPANA A 360°”
AL CAMPANA SPUNTA L’IDEA GINNETTI

L’ex Assessore alla Cultura gradito sia a maggioranza che opposizione

Correttezza vorrebbe che qualcuno, forse la segreteria dell’istituto permanente per la cultura, avverta il dimissionario Presidente del Campana circa il funzionamento dello statuto interno all’istituto.

Per un curioso meccanismo tutto osimano è saltato fuori, da un primo esame dello stato dell’arte coinciso con il passo indietro dell’ex Presidente per inconciliabili impegni lavorativi, che le dimissioni dal Cda valgono solo come leader del Campana ma non hanno effetto, come dovrebbero secondo logica, anche per il ruolo di consigliere!

Sarebbe come se Napoleone si fosse dimesso da Generale ma rientrasse a Waterloo in tempo per partecipare alla battaglia come soldato semplice!

Un assurdo giuridico che ad Osimo, invece, sembra trovare legittimità.

Peccato che lo stesso Solari – più volte cercato al telefono, ma senza fortuna, per tutta la giornata di martedì – non sappia ancora nulla dell’anomalia…

Visti i personaggi che guardano, interessati, alla vicenda… sarebbe da scommetterci. Detto più chiaramente: Solari, in buona fede, si considera, con le dimissioni presentate, ormai completamente fuori dai giochi osimani. Nei palazzi, invece, sia Comunale che Campana, regna la convinzione esatta e contraria con Solari autoretrocesso a consigliere ma pur sempre facente parte del Consiglio di amministrazione.

La differenza è sostanziale e non di lana caprina: con Solari dimesso anche da consigliere il posto vacante (nomina di pertinenza del Consiglio comunale) andrebbe sostituito da un quinto componente, oggi mancante; con Solari invece non più Presidente ma in carica come consigliere la cinquina risulterebbe integra e il nuovo leader andrebbe obbligatoriamente scelto tra i quattro elementi rimasti: in ordine alfabetico Matteo Biscarini, Catia Curina, Manuela Panini e Marco Santini.

Ora, non avendo OSIMO OGGI ancora avuto modo di parlare con il maestro pesarese, non sarebbe da stupirsi se Solari, a domanda precisa, confermasse di saperne davvero nulla della permanenza nel Cda e di ritenere personalmente conclusa al 100% l’avventura osimana mai nata.

Fin qui, in ogni caso, la cronaca dettagliata della vicenda alla serata di martedì; info parziali e da verificare che abbiamo deciso di non congelare in attesa di eventi in grado di fare chiarezza.

L’indomani pomeriggio, mercoledì, dopo altri serrati tentativi, ecco finalmente premiata la costanza con il cellulare del maestro Solari illuminarsi di verde.

“Io ancora al Campana? Non ne so davvero nulla” – esclama di soprassalto il Maestro, colto in una pausa milanese durante le prove del suo ultimo spettacolo.

“Sono certo di aver presentato la mia rinuncia all’incarico, causa i troppi impegni professionali e la distanza con Milano, sede della mia attività, intendendo con ciò la decadenza da ogni forma di impegno elettivo, presidenziale e a maggior ragione di routine nel Consiglio di Amministrazione. Mi sembra strano possano esserci interpretazioni diverse che salvaguardino, in qualche modo, la continuità della mia elezione. Chiamerò oggi stesso il Sindaco Pugnaloni – spiega Solari – per rappresentargli meglio la situazione e sgombrare il campo da ogni equivoco”.

Definitivamente chiusa la sua breve parentesi osimana?

“Al momento e ufficialmente si. Questo non significa che io non abbia apprezzato, seppur non in loco come speravo, il progetto iniziale e non sia rimasto colpito dalle potenzialità in essere, proprie al Campana.

Osimo e l’Istituto possono stare certi, per il futuro, di poter contare sull’appoggio del sottoscritto per dare corpo ad iniziative che dovessero risultare interessanti per la migliore valorizzazione culturale della città e in particolare delle eccellenze che ruotano attorno al Campana. Quello che potrò fare in favore di Osimo sarà per me una sorta di dono alla città ma da innamorato lontano”.

Dunque Solari aut, notizia confermata e – ciò che più conta – Cda monco del componente più importante, ovvero il rappresentante indicato dal Consiglio comunale.

Il posto lasciato vacante da Solari riapre, rendendoli di particolare attualità, i discorsi – a metà tra la cultura e la politica – circa la successione del regista pesarese.

Su tutti un nome, quello dell’ex Presidente del Consiglio comunale e Assessore alla Cultura Achille Ginnetti, ex Su la Testa, potrebbe mettere d’accordo maggioranza e opposizione.

Apprezzato uomo di cultura, giudizio condiviso sia nel Centro-Destra che sul fronte opposto, Ginnetti vanta la giusta maturità, esperienza e sensibilità per subentrare a Solari e aprire una nuova pagina della cultura cittadina.

Certo i veri motivi che hanno suggerito a Solari l’abbandono repentino, dopo pochi mesi, ovvero la accentuata mancanza di fondi sufficienti convergenti sull’Istituto, “povertà” che annulla di fatto anche la migliore iniziativa possibile, rende l’accettazione dell’incarico un ostacolo non semplice da superare.

Anche un eventuale Ginnetti “senza portafoglio”, se non rassicurato a dovere dall’Amministrazione Pugnaloni che dovesse eleggerlo, sarebbe costretto ad autentici miracoli per rendere culturalmente apprezzabile e soprattutto vivo un proprio percorso.

Percorso, questo si miracolo della politica, che potrebbe interessare non tanto l’attuale mandato agli sgoccioli ma anche, vista la disponibilità degli ex amici civici a supportarne la candidatura, proseguire per il quinquennio 2019-2024.

Movimento 5 Stelle permettendo, dunque, una bella poltrona con vista culturale su Osimo della durata di oltre sei anni. E c’è di più. Nell’accordo possibile di reperimento fondi l’Amministrazione potrebbe giocarsi, a pieno titolo, la carta regionale in capo a Raimondo Orsetti (altro Presidente del Campana per breve tempo) e sfruttare l’osimanità e l’interesse dell’alto Dirigente in Regione a far bene per la propria città.

Insomma il cerchio teorico appare apparecchiato come decisamente molto interessante; alla politica renderlo fattibile e poi concreto.

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