DESTRA VINCENTE PORTANDO AL VOTO ALMENO 900.000 MARCHIGIANI
STIMATA IN ⅔ AFFLUENZA IDEALE; SOTTO IL 67% VINCE LA SINISTRA

DESTRA VINCENTE PORTANDO AL VOTO ALMENO 900.000 MARCHIGIANI STIMATA IN ⅔ AFFLUENZA IDEALE; SOTTO IL 67% VINCE LA SINISTRA

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La differenza di 52.219 consensi, registrata nel 2015, colmabile solo se a votare torneranno gli sfiduciati della politica. Il Referendum coincidente e l’elezione spalmata su due giorni dovrebbero aiutare


52.219 consensi di differenza. Tanti furono, nel 2015, i voti che scavarono la differenza tra Centro-Sinistra (231.143) e Centro-Destra (178.924, sia pur spalmati tra due candidati)-
Importante notare, poi, come gran parte dei favori di scarto andati a Ceriscioli – ben 44.012 su 52.219 – risultino forniti dalle più popolose circoscrizioni, corrispondenti alle province di Ancona e Pesaro.
Ancona e Pesaro che avendo da sempre più abitanti, e quindi più elettori, potranno anche stavolta spartirsi la parte del leone sui seggi, ben 16 sui 30 previsti.

Maurizio MANGIALARDI, candidato Presidente del Centro-Sinistra

Fondamentale, dunque, per assicurare la vittoria a MANGIALARDI o ACQUAROLI, il dato che maturerà nelle due province nord… ben sapendo che una conferma del distacco registrato nel 2015 porterebbe il Centro-Sinistra a trionfare per l’11° volta consecutiva, un record!
Detto che l’operato del neo commissario leghista MARCHETTI – prima forza in campo – si appresta a copiare gli stessi errori e quindi raccogliere, in conseguenza, gli identici scarsi risultati conquistati da ARRIGONI nel recente passato (leggi Ammnistrative 2019), vediamo come il miracolo di un successo di ACQUAROLI potrebbe concretizzarsi.
Speranza numero 1: serve che i marchigiani – al voto appena col 49.78% degli aventi diritto, 611.336 schede valide + 34.605 nulle contro gli attesi 1.297.485 elettori – crescano sensibilmente di numero, puntando a toccare almeno quota 65%, meglio 67%.
Insomma solo se due marchigiani su tre andranno al voto il Centro-Destra può ragionevolmente sperare di colmare la differenza e staccare la vittoria. Al voto dovranno andare chi, come noi, non esercita più da decine di anni, in quanto sfiduciati per averne viste troppe: chi ha giurato a se stesso di aver chiuso per sempre con la politica e soprattutto coloro che si sono ripromessi solo recentemente di non farlo mai più.
Tutta gente, tendenzialmente, che avrebbe votato in maggioranza per il Centro-Destra ma che, per motivi propri, fondati o meno, preferisce far vincere la parte opposta piuttosto che sentirsi correi di una cattiva politica.
Questo l’andamento della partecipazione al voto, nelle Marche, dal 1970 al 2015:


L’affluenza alla Regionali nelle Marche in mezzo secolo

1970: votanti 906.196 pari al 94.06%
1975: votanti 987.982 pari al 94.78%
1980: votanti 1.017.792 pari al 91.56%
1985: votanti 1.054.558 pari al 91.25%
1990: votanti 1.069.369 pari al 89.50%
1995: votanti 1.050.546 pari al 84.62%
2000: votanti 938.848 pari al 74.33%
2005: votanti 919.866 pari al 71.46%
2010: votanti 809.146 pari al 62.77%
2015: votanti 645.941 pari al 49.78%


Ora pensare di stoppare una caduta che si conferma da 5 quinquenni consecutivi – e giunta al record negativo di contare minor elettori (645.941) di quanti andarono al mare (651.544) – è una cosa… fare miracoli è altro.
Riportare i marchigiani all’interesse, almeno, dei primi anni 2000 non sarà cosa facile, cadendo la competizione, oltretutto, causa Covid, in una finestra temporale del 20 settembre dedicata, da sempre, al mare e alle vacanze.
Insomma fossimo nel Centro-Destra non conteremmo troppo sul ritrovato spirito civico dei marchigiani, non fosse per un paio di circostanze particolari, utili al raggiungimento di una maggiore partecipazione.

Francesco ACQUAROLI, candidato nel Centro-Destra

1) l’assembramento al 20 settembre anche del referendum per la riduzione dei parlamentari, tema questo che “rischia” di riportare in cabina, tanto è la voglia di vedere la casta composta da un numero ridotto di persone, un numero consistente di astenuti cronici.
2) l’altro elemento contro corrente, utile a recuperare qualche voto, è dato dalla doppia giornata di voto, spalmata anche sulla mattinata di lunedì 21.
Indubbiamente avere a disposizione altre ore, fuori dagli impegni di chi la domenica lavora o non può lasciare la famiglia in spiaggia, potrà risultare utile al raggiungimento di una percentuale più significativa.
Caccia aperta non solo all’elettore, dunque, ma anche alla maggior partecipazione possibile; stimando l’affluenza minima ottimanale per il Centro-Destra in 2 marchigiani su 3, ovvero 900.000 cittadini circa.


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