DON BRUNO SBATTE LA PORTA E LASCIA LA PARROCCHIA
LA DECISIONE IN POLEMICA CON I FEDELI DI SAN BIAGIO

DON BRUNO SBATTE LA PORTA E LASCIA LA PARROCCHIA LA DECISIONE IN POLEMICA CON I FEDELI DI SAN BIAGIO

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DON BRUNO SBATTE LA PORTA E LASCIA LA PARROCCHIA
LA DECISIONE IN POLEMICA CON I FEDELI DI SAN BIAGIO

Il parroco sembrerebbe intenzionato a non attendere il 29 agosto e le nomine del Vescovo


Sembra destinata a concludersi – domani 1° agosto – come certamente non avrebbe voluto la lunga carriera di Don Bruno Pierini, parroco a San Biagio.

Carattere forte fintanto che le forze fisiche lo hanno sorretto, Don Bruno non si è fatto scavalcare nemmeno quando la salute (l’ultima volta la domenica di Pasqua del 2015, con un malore sull’altare) lo aveva costretto a rallentare il proprio impegno.

Affiancato ultimamente da un prete giovane, il vice parroco don Alessio Orazi, la convivenza tra il tra il nuovo e il vecchio modo di procedere si è rivelata, ben presto difficile fino all’impossibile. Con Don Alessio dispiaciuto ma di fatto costretto a cercarsi un’altra parrocchia, trovata al di la della vallata dell’Aspio, a Camerano.

Il ritorno alll’antico, purtroppo e nonostante l’affetto dei parrocchiani per Don Bruno, non è però piaciuta alla totalità dei “sanbiagesi” che pian piano, lentamente, nel silenzio delle proprie scelte, hanno iniziato a disertare la parrocchia fino ad eleggere quale chiesa per la messa domenicale o le celebrazioni private, in particolare battesimi e matrimoni, le chiese del circondario!

Risultato? Al momento i fedeli in chiesa possono quasi contorsi e sono quasi tutti anziani, vale a dire impossibilitati a compiere una scelta.Da qui la decisione di don Bruno, per domani, se confermata, di sbattere la porta e dire addio agli amici e fedeli di una vita senza attendere il vicino 29 agosto, appuntamento programmata dal Vescovo Spina per riordinare le nomine sacerdotali nelle varie parrocchie della Diocesi.

Insomma un finale di mandato davvero amaro che i fedeli sanbiagesi ed osimani sperano ancora di riuscire ad evitarsi, magari con un passo indietro di ciascuna parte verso un nuovo incontro.


 

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4 Comments

  1. Ma questo articolo chi lo ha scritto? Oltre a sbagliare il cognome di uno dei diretti interessati è pieno di mezze verità e cose inventate, abbastanza fuorviante. Bah.

  2. Questo articolo mi ferisce. La nostra comunità parrocchiale è descritta in modo non corrispondente al vero. Vorrei citare giusto alcuni passaggi dell’articolo che mi sento in dovere di smentire.
    Sorvolando sul fatto che reputo quantomeno inopportuno l’uso di termini come “carriera” e “scavalcare” riferendosi alla vita sacerdotale e di chi, come don Bruno, spende la propria vita impegnandosi per la parrocchia; mi domando, innanzitutto, chi sia questo don Alessio Rocchini? Sì, perché il nostro don Alessio ha un altro cognome (!).
    Inoltre, le motivazioni che hanno richiesto l’aiuto don Alessio in altra parrocchia, senza peraltro interrompere il suo prezioso servizio anche a San Biagio – S. Stefano, vanno da ricercare altrove e non nella “impossibile convivenza” indicata nell’articolo. Sicuramente è più interessante, dal punto di vista giornalistico, narrare di parroci che non vanno d’accordo e che “sbattono le porte in faccia”, ma la verità è un’altra. Si potrebbero ipotizzare semplici ragioni di necessaria collaborazione tra sacerdoti e loro redistribuzione nelle parrocchie.
    Ancora, scrivere di “ritorno all’antico” con riguardo a don Bruno significa non conoscere tutte le nuove attività nate in tutti questi anni grazie alla disponibilità ed all’impegno di don Bruno e dei parrocchiani.
    Dire che la “totalità” (come può essere?!) dei sanbiagesi non è contenta ed ha “iniziato a disertare la parrocchia” significa ingigantire e distorcere la realtà. Quale parrocchia, in piena estate, può vantare la chiesa piena la domenica? Basterebbe notare i presenti alle messe prefestive del sabato, sia a San Biagio che a S. Stefano, per constatare che non c’è alcun calo delle presenze anomalo. Per non contare che molti fedeli, anche in questo periodo di vacanza, stanno organizzando attività parrocchiali!
    Non è vera neanche l’affermazione per cui il malcontento generale avrebbe spinto noi parrocchiani ad “eleggere quale chiesa per la messa domenicale o le celebrazioni private, in particolare battesimi e matrimoni, le chiese del circondario”! Infatti, anche quest’anno sono stati celebrati dal nostro parroco numerosi Sacramenti, sia nelle chiese parrocchiali, che in quelle fuori parrocchia. Spesso, poi, gli sposi che desiderano una chiesa diversa da quelle parrocchiali, richiedono comunque don Bruno come celebrante o concelebrante! Basta verificare nei registri!
    Concludo evidenziando che se don Bruno dovesse andarsene dalla nostra parrocchia, non sarà certo per le distorte motivazioni sciorinate nell’articolo e precedenti quel “da qui la decisione di don Bruno”. Pertanto, invito tutti, noi lettori compresi, a trattare con sensibilità le condizioni di salute di don Bruno ed a rispettare le scelte altrui, soprattutto quando non si conoscono le regioni di fondo!

  3. Ma se per tutta l’annata la chiesa era stracolma ! Sfido poi a vedere le altre chiese d’Estate quanto sono piene… ma di cosa state scrivendo ? Spero vivamente che sia una bufala perché di brave persone come Don Bruno ce ne sono rimaste poche

  4. Sono un diacono dimissionario della Diocesi di Ancona Osimo e devo dire di aver conosciuto Don Bruno del quale mi onoro di essere un suo amico ed estimatore. Devo dire che Don Bruno è uno dei migliori parroci che la Diocesi abbia mai avuto e credo che solo la mancanza di forze fisiche possano costringere Don Bruno a porre fine alla sua missione di sacerdote.
    Coraggio Don Bruno non mollare. Auguri sinceri.

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