E ORA, TUTTI IN CORO, CANTIAMO INSIEME BELLA CIAO!
IL PD NE VORREBBE IMPORRE PER LEGGE LO STUDIO A SCUOLA

E ORA, TUTTI IN CORO, CANTIAMO INSIEME BELLA CIAO! IL PD NE VORREBBE IMPORRE PER LEGGE LO STUDIO A SCUOLA

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26 parlamentari propongono di elevare il motivo partigiano a “Inno numero 2”, come Giovinezza al tempo del Fascismo! In realtà il canto rosso non è mai stato cantato, fischiettato o ballato da nessuno durante la Guerra essendo un prodotto del 1964!


26 firme, quelle dei parlamentari Michele ANZALDI (Pd), Gianluca BENAMATI (Pd), Vincenza BRUNO BOSSIO (Pd), Susanna CENNI (Pd), Francesco CRITELLI (Pd), Andrea DE MARIA (Pd), Roger DE MENECH (Pd), Piero FASSINO (Pd), Gian Mario FRAGOMELI (Pd), Francesca LA MARCA (Pd), Gavino MANCA (Pd), Generoso MARAIA (Pd), Carmelo MICELI (Pd), Alberto PAGANI (Pd), Ubaldo PAGANO (Pd), Luca PASTORINO (Pd), Nicola PELLICANI (Pd), Stefania PEZZOPANE (Pd), Patrizia PRESTIPINO (Pd), Andrea ROSSI (Pd), Doriana SARLI (5 Stelle), Nico STUMPO (Liberi e Uguali), Giorgio TRIZZINO (5 Stelle), Massimo UNGARO (Pd), Walter VERINI (Pd) e Diego ZARDINI (Pd); tutti, uniti e compatti, a richiedere l’inserimento della discutibile “Bella ciao” nei programmi scolastici di ogni ordine e grado, a partire dall’anno appena iniziato!!!
Non è ancora il 1° aprile, anzi ottobre non è ancora iniziato, eppure gli onorevoli del Partito democratico corrono già ad avvantaggiarsi, prendendo posizione. La proposta di legge numero 2.483 – presentata da 26 soggetti eletti dal popolo italiano, probabilmente, per fare altro piuttosto che perdere tempo – parla chiaro e porta questo titolo: “Riconoscimento della canzone Bella ciao quale espressione popolare dei valori fondanti della nascita e dello sviluppo della Repubblica”.
Due, al momento, gli articoli di legge proposti al Parlamento: 1) implicandone la parificazione, di fatto, con l’inno di Mameli nelle celebrazioni del 25 aprile (esattamente come accadeva col Fascismo dove, nelle cerimonie ufficiali, la Marcia reale era accompagnata dal canto Giovinezza); 2) a decorrere dall’anno scolastico 2020-’21 nelle scuole di ogni Ordine e Grado lo studio di Bella ciao sia inserito nelle attività didattiche finalizzate alla acquisizione delle conoscenze relative alla II Guerra mondiale e al periodo stotico della Resistenza e della lotta partigiana”.

Peccato – oltre ogni altra considerazione logica che vuole il canto, ancorchè orecchiabile, estremamente divisivo, ancor oggi, nel ricordo degli italiani 2.0 – che sia tutto da dimostrare, anzi storicamente appare vero il contrario, che Bella ciao appartenga al cosiddetto “canzoniere resistenziale”.
Peccato che il motivo simbolo dei partigiani, che Pd e Anpi vorrebbero innalzare al livello di Inno ufficiale numero 2, non sia mai stato cantato, fischiettato e neanche immaginato da alcun partigiano, italiano e non.
Musicato dal fisarmonicista tzigano Mishka ZIGANOFF nel 1918, il motivo venne inciso in un 78 giri dallo stesso autore, l’anno successivo 1919 e ribattezzato in ungherese Klezmer-Iddish”.
Dopo di che del non ancora Bella ciao si sono perse le tracce fino al 1947-1950, II Guerra mondiale terminata ampiamente, in occasione di vari festivals mondiali della gioventù democratica, in particolare a Praga, Berlino e Vienna, cantata per la prima volta con successo da una delegazione italiana e quindi tradotta in varie lingue.
Se ne sarebbe perso il ricordo se nel 1964 il Festival di Spoleto non avesse adottato Bella ciao a sottofondo ufficiale delle manifestazioni culturali.
Da allora Bella ciao venne ripresa con forza dalle varie associazioni partigiane, di tutti i colori politici, facendole spazio tra il mito e la falsa storia; storia che, semmai, vorrebbe gli americani e non i tedeschi tra gli invasor. Fine della vicenda.
Ora l’iniziativa Pd e 5 Stelle – gli stessi che a marzo, approfittando delle’emergenza Covid e con gli italiani ristretti a casa, spalancarono le porte a centinaia e centinaia di delinquenti mafiosi e ceffi di ogni tipo – che vorrebbe obbligare gli italiani a studiare l’inno di una sola parte del popolo e farcelo cantare a squarciagola, pena un 4 in pagella!


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