ELEZIONE CDA DEL CAMPANA, IL COMUNE SENZA VOCE IN CAPITOLO!
ALEGGIA LA LITE TEMERARIA.. E ORA CHI PAGA LE PARCELLE?

ELEZIONE CDA DEL CAMPANA, IL COMUNE SENZA VOCE IN CAPITOLO! ALEGGIA LA LITE TEMERARIA.. E ORA CHI PAGA LE PARCELLE?

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Confermata l’anticipazione di OSIMO OGGI che un anno fa aveva preannunciato la mancanza di titoli del Comune a ingerire sull’operato dell’Istituto. Allo stato l’Amministrazione Pugnaloni ha già buttato dalla finestra 11.552 euro in avvocati e documenti di fatto senza valore alcuno. Inevitabile l’intervento della Corte dei Conti per danno erariale. Si prospetta un possibile accertamento motivato da colpa grave


OSIMO OGGI lo aveva anticipato un anno fa, esattamente il 26 maggio 2021. Il Tribunale Civile di Ancona, martedì mattina, oltre un anno dopo ma con i tempi rapidi assicurati dalla procedura d’urgenza ex articolo 700, è giunto guarda caso alle stesse medesime conclusioni della Redazione: il Comune di Osimo non ha titolo legale per impugnare l’attività dell’Istituto Campana.
A comprenderlo, onestamente, visto che alle stesse conclusioni sono giunti onesti lavoratori dell’informazione, non bisognava essere particolarmente ferrati in codici di procedura: dovrebbe essere a tutti pacifico che, in uno Stato di diritto, ognuno in casa propria si comporta secondo la propria, libera impostazione che sceglie di dare alla famiglia, all’attività lavorativa, alla propria vita.
Ergo in casa Simone PUGNALONI, ad esempio, è Simone PUGNALONI ad orchestrare a piacimento l’indirizzo familiare… mentre, facendo leva sempre sullo stesso esempio, il signor Simone PUGNALONI nulla potrebbe e dovrebbe trovare da ridire in ordine all’indirizzo scelto nell’attività di routine dell’istituto permanente… figuriamoci se il suddetto signore, ancorchè Sindaco, può permettersi di… sindacare la libera elezione del Cda reggente!
No, non può. Come nessuno può. Al limite lo Statuto del Campana assegna all’ufficio scolastico regionale, ergo al Provveditore FILISETTI, un ruolo supervisore di indirizzo e generico controllo sull’istituto che nulla c’entra, però, con i dubbi legali che il signor Simone PUGNALONI, pro tempore Sindaco della città, aveva in animo di chiarire col provvedimento di urgenza appena rigettato dal giudice.
Visto l’andazzo è probabile che se ne parlerà nel round (di merito) numero due, ovvero la trattazione del processo vero e proprio, previsto, questo, con i tempi normali della giustizia civile italiana… ovvero quando l’attuale Cda del Campana risponderà ad un Sindaco certamente diverso da Simone PUGNALONI, destinato all’addio per esaurimento del doppio mandato nel maggio 2024.

Lavoro in vista per la Corte dei Conti

Nel frattempo Comune, Campana e il signor Simone PUGNALONI dell’esempio andranno, ognuno, avanti per affari propri che non dovrebbero incrociarsi salvo un… ma.
Il ma è riferito alle parcelle, ovvero al pagamento da parte del Comune di Osimo, degli oneri legali che la vicenda ha conosciuto per esclusivo mandato del Sindaco PUGNALONI. Tutto cominciò con la richiesta amichevole di un’analisi della situazione, in ordine alla elezione della latiniana Gilberta GIACCHETTI a Presidente, fatta presente da PUGNALONI all’avvocato milanese Alessandro MORONI.
Parere probabilmente gratuito ma redatto da un amico e quindi parso ai più non particolarmente vincolante; serviva qualcosa di più rigoroso, di maggiormente legittimativo delle proprie aspettative. PUGNALONI in questo caso migrò a Bologna, presso l’università più antica del mondo, al cui interno un luminare di chiara fama, l’avvocato Giuseppe CAIA, esperto di diritto amministrativo, così sentenziò: l’elezione di Gilberta GIACCHETTI può essere considerata nulla!
Peccato che il luminare bolognese, incaricato di un parere pro veritate, per soli 3.552 euro, cap e Iva compresa, non ha creduto di doversi dilungarsi troppo a spiegare che si, l’elezione della GIACCHETTI a Presidente da parte di un Cda monco di un componente poteva essere impugnata con soddisfazione del ricorrente… tralasciando però di specificare la parte più importante, ovvero chi poteva ricorrere! Il Comune di Osimo? Ovviamente no; tutto al più il sostituto del dimissionario professor Pietro ALESSANDRINI, ovvero Luciano TABORRO, subentrato nel Cda a giochi conclusi da tempo.
Forte di un simil disguido e sempre più intenzionato a vendicare il torto latiniano ricevuto, Simone PUGNALONI (in questo caso in versione Sindaco) ha finalmente annunciato, nell’inverno scorso, di dichiarare guerra, anche legale, all’Istituto e di aver affidato l’incarico ad un ennesimo avvocato, Andrea GALVANI di Ancona, per la cifra iniziale di assaggio di appena 8.000 euro. Cifra puramente di partenza, destinata fatalmente a lievitare per un compenso finale che neanche l’avvocato anconetano, probabilmente, immagina quali magiche vette potrebbe riuscire a scalare a colpi di eccezioni, udienze e rinvii.
Non ci sarebbe nulla da eccepire e francamente non rientrerebbe neanche tra le notizie di particolare rilievo se queste somme, al momento pari ad appena 11.552 euro già sborsate, uscissero dal conto corrente privato del signor Simone PUGNALONI, contrario per partito preso a qualsiasi argomento, situazione, personaggio, progetto, nomina, contatto o sola vicinanza che sappia di latiniano.

Purtroppo non è così. Gli 11.552 euro e quanto nel tempo servirà ad arricchire il 740 dell’avvocato GALVANI, sarà alimentato da te che leggi, io che scrivo, l’altro che impagina e così via da tutti i contribuenti osimani, cornuti e mazziati!
A meno che… a meno che la Corte dei Conti non si faccia due conti in più e apra sulla vicenda un accertamento finalizzato a comprendere quanto ci sia di pubblico (e quanto di astio personale atavico) nell’incarico a più legali in processi in cui il Comune di Osimo, tomo tomo, cacchio cacchio, non ha una cippa di titolo da adire!
Trattasi, in termini legali, di lite temeraria, ovvero richiedere il tempo e l’impegno della Giustizia in vicende assimilabili in partenza al vorrei, non posso ma ci provo lo stesso…
Liote temeraria che la Corte dei Conti, invece, potrebbe tradurre in possibile “colpa grave” da parte dell’Amministrazione comunale di Osimo e magari decidere di vederci più chiaro. Nel caso, per arrivare a tutto questo, anche una segnalazione anonima, purchè circonstanziata, può essere utile alla bisogna. Buono anche un esposto di un addetto ai lavori, vedi un consigliere di opposizione e, al limite, anche la denuncia all’opinione pubblica fatta da qualche giornale dimostratosi attento.
In questo caso lontano, ovvero se le notule spese per disarcionare la GIACCHETTI dovessero confermarsi non di competenza di Simone PUGNALONI Sindaco, ecco che si avrebbe un chiaro e certificato danno erariale. Con il signor Simone PUGNALONI costretto a rifondere da una sentenza, di tasca propria, quanto scialacquato da Simone PUGNALONI Sindaco.
Quel che è certo è che non ci sarà da annoiarsi neanche negli anni a venire e che i cittadini osimani ne vedranno delle belle e – per una volta – anche di molto belle.

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