EROINA E MEDICINALI, 2 MORTI E MEZZO SUL CONTO DEL PUSHER
LA TERZA VITTIMA SALVATA IN EXTREMIS DAGLI EFFETTI DEL MIX

EROINA E MEDICINALI, 2 MORTI E MEZZO SUL CONTO DEL PUSHER LA TERZA VITTIMA SALVATA IN EXTREMIS DAGLI EFFETTI DEL MIX

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EROINA E MEDICINALI, 2 MORTI E MEZZO SUL CONTO DEL PUSHER
LA TERZA VITTIMA SALVATA IN EXTREMIS DAGLI EFFETTI DEL MIX

Denunciato a piede libero Luca Zecca, 45 anni; a rischiare la morte il coetaneo Andrea Frezzotti


Due morti e… mezzo sul proprio bilancio di spacciatore senza scrupoli. Il macabro conteggio, riguardante l’attività dell’osimano Luca Zecca, 45 anni, sarebbe arrivato a quota esatta di tre se i volontari della Croce Rossa e gli agenti del Commissariato non fossero giunti giusto in tempo per salvare la vita di Andrea Frezzotti, coetaneo di Zecca ed ugualmente osimano.

E’ successo il 23 settembre scorso ma soltanto adesso la vicenda si è arricchita di particolari decisivi che dovrebbero mettere in grande allarme, in primis, il

Luca Zecca, 45 anni, denunciato per la vicenda di Andrea Frezzotti

mondo degli assuntori abituali di droga.

L’episodio si è verificato in una domenica pomeriggio di piena estate, al riparo da sguardi indiscreti, protetto dalle ampie e silenziose volte del Foro Boario.

Andrea Frezzotti, acquistata la dose da Luca Zecca, ha giusto il tempo di verificare l’effetto che fa… un brutto effetto, che si rivela subito.
E per fortuna di Frezzotti non si rivela irreparabile solo per aver tardato, lo spacciatore, ad allontanarsi dal luogo di consumo. Forse per un sesto senso precauzionale.

Quel luogo in pieno centro, in genere abbandonato da tutti, oltretutto e specie di domenica pomeriggio, garantiva privacy più che a sufficienza, tanto da indurre Zecca, forte delle passate esperienze che vedremo, a restare qualche istante più del dovuto.

L’intuito di attendere e verificare che non ci fossero sorprese ha probabilmente salvato la vita ad Andrea Frezzotti che, ben presto, si è accasciato a terra in uno stato di semi incoscienza.

Ciò che non doveva accadere, una partita di droga troppo pura o al contrario tagliata male, si stava materializzando, per la terza volta in carriera, sotto gli occhi dello spacciatore.

Raccolto tutto l’armamentario e recuperata ogni traccia riconducibile, Zecca si è allontanato dal Foro Boario non prima di aver lanciato l’allarme, in modalità nascosta del telefonino, al 118.

L’ambulanza della Croce Rossa, con il medico del 118 a bordo, ha effettivamente impiegato pochi istanti a raggiungere il vicinissimo Foro Boario e prestare le cure del caso a quell’uomo steso a terra che presentava tutti i sintomi di una overdose in corso.

Visti i sintomi, gli operatori hanno indirizzato il soccorso verso un presumibile mix di sostanze stupefacenti e medicinali… un intruglio mortale se non preso in tempo.

E proprio l’immediatezza dei soccorsi ha permesso, al fisico del 45enne osimano, di tornare a riprendersi, superare gli effetti della sbornia tossica e addirittura, dopo un pò, rifiutare il ricovero in ospedale e lasciare Foro Boario sulle proprie gambe. Come niente fosse stato!

Nel frattempo gli uomini del vice Questore Giuseppe Todaro, presa abbondantemente la “targa” di Andrea Frezzotti, hanno iniziato la routine delle indagini per arrivare a dare un nome, quantomeno, all’ultimo anello responsabile dello spaccio di droga.

Una indagine semplice, avendo per le mani il sicuro assuntore, che nel giro di una settimana esatta ha portato i poliziotti sulle tracce di un solito noto: Luca Zecca, precedenti terribili dovuti a sfortuna, poco mestiere, scarsa o nulla attenzione al cliente o ad un mix di tutto questo.

Sta di fatto che gli agenti sono riusciti, in breve, a ricostruire la dinamica dell’episodio fin dall’acquisto di droga, da parte di Zecca, nel supermarket della droga H24 di Portorecanati, denominato Hotel House.

Da qui alla cessione della eroina in dosi ai clienti di Zecca, tra cui Frezzotti, il passo è stato breve, fino alla esatta individuazione delle responsabilità personali.

Il pusher 45enne osimano è stato prima raggiunto dalla notifica di reato per l’ennesimo episodio di spaccio a proprio carico ed infine, come da prassi, l’abitazione osimana dell’uomo è stata sottoposta a perquisizione, senza peraltro rilevare aggravamenti della posizione.

La cosa che lascia di stucco, specie in una realtà minuscola come l’Osimano e che potrà pesare ed avere un ruolo nel futuro processo a carico di Zecca (denunciato a piede libero), è la circostanza che ha visto la morte, già in due separati episodi del passato recente, di due clienti dello stesso Zecca, deceduti entrambi in casa del pusher (uno di questi era di nazionalità pakistana) una volta messa in circolo il miscuglio di morte.

Due morti e mezzo, appunto, conteggiando il salvataggio in extremis di Frezzotti, che non possono essere fatte passare come frutto del caso e che al contrario gravano quali precise forme di colpevolezza in conto alle responsabilità, almeno morali, del proprio cattivo fare.

In ogni caso il pronto intervento e la felice soluzione del caso delle indagini affidate agli agenti del Commissariato, hanno portato a stringere saldamente sul conto del pusher le responsabilità, penali oltre che morali, di un comportamento da tempo improntato sull’accettazione del rischio.


 

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