FLOP PER LE PUGNALONEIDI DI SIMONE I

FLOP PER LE PUGNALONEIDI DI SIMONE I

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Nonostante la buona idea, la macchina organizzativa non supera la prova

 

FLOP PER LE PUGNALONEIDI DI SIMONE I

 

Successo solo per i selfie della coppia regnante; per il resto noia pari al gran caldo

 

Per fortuna non c’è stata traccia di turisti in giro per Osimo. Ed è già un risultato discreto portato a casa.

Spiace però dover registrare come la cosa migliore da raccontare, a commento delle terza edizione delle Pugnaloneidi, sia il fatto che in pochi, tutto sommato, possano lamentarsi del panem et circenses offerto alla plebaglia osimana.

Un popolo, quello accorso a battere le mani al signor duca Simone I e gentile signora (la più fotografata e a proprio agio della kermesse), caratterizzato tutto dalla stessa identica espressione di colui che magari non si stava divertendo ma che non poteva proprio non essere presente, pena il taglio della testa!

In questo intento riuscito plebe e piccola borghesia di facce sinistrorse tutte uguali, hanno azzerato ogni differenza sociale e davvero hanno mostrato al duca lo stesso volto, sorridente a forza, di osimano coscritto alla leva.

Dall’altra parte del cielo, come se un invisibile messaggio fosse corso per tutta Osimo, le truppe latiniane, libere dal partecipare, hanno scelto altrimenti ammazzando il sabato sera chi al mare, molti al ristorante, qualcuno a casa perchè impossibilitato all’uno e all’altro. Tutti però si sono ben guardati da mettere piede in centro storico ma tutti, alla fine, mossi dalla stessa curiosità di sapere, attraverso amici e amici degli amici, come se la stesse passando il Conte duca.

Quanta gente ha dunque, almeno per un attimo, potuto far vedere e registrare la propria presenza alle Pugnaloneidi?

Crediamo di azzeccarci indicando, come pietra di paragone la processione del Venerdì Santo ma a… processione avvenuta! Insomma un buon pubblico, un migliaio di persone circa, che invano, dopo aver soddisfatto l’obbligo di aver smarcato la propria scheda fedeltà, ha cercato un motivo ulteriore per essere stato richiamato al raduno in piazza.

Eh si, perchè se lo scopo non rivelato e non rivelabile delle Pugnaloneidi ero quello di procedere ad una conta, una sorta di sondaggio su quanti osimani far conto in vista della rivincita del 2019, ecco che pure gli auspici da trarre sulla battaglia finale apparirebbero infelici e carichi di presagi.

In mezzo a tanti insuccessi (e di fronte anche a successi forse mancati di proposito, in molti si attendevano l’arrivo a Palazzo della coppia regnante in carrozza, trainata da coppie di cavalli bianchi) la presenza del Duca Conte Simone I ha giganteggiato, ben di la del pur robusto corpaccione racchiuso in velluti, strini e merletti, con tanto di parrucchino bianco degno di rivaleggiare, per faccia tosta e lingua pronta alla battuta, anche con miglior Luigi XIV, le Roi Soleil!

Certo a Roma, dove gli abiti settecenteschi sono stati presi in affitto per l’occasione, le sarte hanno dovuto lavorare duro, di ago e filo, per adattare una “divisa” in grado di contenere tutta l’esuberanza fisica di Simone I; ben altro charme la principessina sul pisello… pardon la contessina moglie Elena, subito ribattezzata dal popolo, in gran segreto, la Vanitosa.

La coppia regnante, nel complesso, si è comunque trovata a proprio agio nelle vesti di tre secoli or sono, tanto che qualcuno, badando bene di non essere ascoltato, ha sentenziato che, ebbene sì, un Pugnaloni nel 1700 sarebbe stato proprio la “morte sua”… peccato per i contemporanei che lo stupor auximates allieti tutt’ora gli osimani del XXI secolo.

Tra un selfie e un commento, la serata che avrebbe dovuto fatto rivivere la Osimo settecentesca, è così scorsa via senza sussulti. Troppa lenta e quindi lunga la fila al chiostro francescano per mettere qualcosa sotto i denti (chiostro lasciato in penombra per ricordare meglio i tempi?), i più hanno dovuto arrangiarsi con i rari locali trovati aperti nonostante la pubblicità avesse sbandierato la partecipazione degli esercizi commerciali almeno fino a mezzanotte.

Ci si è così arrangiati, ognuno come ha potuto, con gelati e bibite fresche, intervallate, ogni tanto, dal rullo cadenzato di tamburini, non più di 5-6, ma capaci di far davvero tanto rumore… purtroppo per nulla visto che nessun editto di Simone I è stato proclamato per l’occasione.

Dei tristi mangiafuoco, nel senso che dopo cinque minuti cinque non c’è nulla di più stucchevole che riguardare qualcuno “mangiare” lo stesso fuoco già mangiato a volontà per tutta la serata, hanno concluso un sabato sera da dimenticare.

Da dimenticare nella speranza che non sia costato troppe migliaia di euro alle casse comunali. Al tempo del fallimento Italsilver (circa 70 le famiglie private della principale fonte di reddito), dell’annuncio di chiusura di altre realtà produttive e persino nel giorno che ha ripristinato il triste rituale del suicidio di Piazza Nuova quale rimedio ad un male di vivere a cui il “pubblico”, per quel che può, non risponde con soluzioni valide o non risponde affatto… Osimo continua ad essere governata, mai come adesso, da una Amministrazione parruccona incapace o – peggio – non interessata a guardare oltre, ai problemi veri della gente.

E allora, se 700 deve essere, che 700 sia! Ecco i nostri personalissimi suggerimenti di miglioria. Tra l’altro il prossimo anno le Pugnaloneidi cadranno a pochissimi mesi dal voto, in piena campagna elettorale…

Il suggerimento, per far si che Osimo partecipi con vero piacere alla rievocazione, ognuno magari con il gusto di interpretare i propri avi, prevede l’utilizzo di strumenti, tecniche e personaggi semplici, in linea con l’epoca.

Ribadito che una carrozza trainata da cavalli bianchi – da dove far discendere, contornati da palafrenieri, paggetti e guardie in quantità, la coppia regnante – non può assolutamente mancare, si ritiene opportuno il ripristino della gogna.

A turno, a cominciare da Latini per proseguire con Simoncini, Bordoni e compagnia cantante, i leader di Su la Testa presteranno il volto, un’oretta ciascuno, a frutta e verdura andata a male e a uova marce al Fibronil (nelle Marche se ne producono in forte quantità) messa gentilmente a disposizione in quantità dall’Amministrazione comunale al popolo gaudente e spernacchiante.

Il tutto mentre dalla Torre Civica, ci si augura finalmente restaurata, farà la discesa in piazza una pesante gabbia di ferro contenente all’interno, acconciato alla bisogna sul del pagliericcio, nientemeno che Gamba di Legno… Scarponi!

Il “guru” del movimento latiniano verrà lasciato penzolare a mezz’aria insieme ad un lungo papiro con su scritti i molti peccati da espiare… il tutto con contorno di pubblico scherno e soprattutto alla portata di lancio della gaudente artiglieria umana.

Impossibile mancare. Gli assenti, infatti, potrebbero sempre contare sulla diretta Facebook sulla pagina di OSIMO700.it, magari con commento di Matteo Montesi e interventi tecnici a bordo gogna del sottoscritto.

Che spettacolo! Altro che San Giuseppe o Festa dei Fiori!

BAIOCCO RADDOPPIA,
QUERELATO ANCHE PER DIFFAMAZIONE
A MEZZO STAMPA
IN ARCHIVIO LA PIU’ POVERA
DELLE ESTATI OSIMANE

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