Nell’ultimo anno avevano messo a segno ben 23 colpi!

GAME OVER PER L’INTERA BANDA DI CANIO
IN MANETTE GLI ULTIMI SEI BANDITI FOGGIANI

Calcolato un ingente bottino complessivo
per circa 1 milione e mezzo di euro

Nell’ultimo anno avevano messo a segno ben 23 colpi! GAME OVER PER L’INTERA BANDA DI CANIO IN MANETTE GLI ULTIMI SEI BANDITI FOGGIANI Calcolato un ingente bottino complessivo per circa 1 milione e mezzo di euro

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Si è conclusa finalmente, con l’arresto di tutti i sei pericolosi malviventi restanti, l’operazione “Gargano” operata da parte dei Carabinieri della Compagnia di Osimo.

I militari, guidati dal Capitano Conforti e dal Luogotenente del Nucleo operativo e  radiomobile Luciano Almiento, hanno dato esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del Tribunale di Ancona Antonella Marrone.

Il Capitano della compagnia dei Carabinieri di Osimo, Raffaele Conforti, illustra l’operazione Gargano

In manette sono finiti Gaetano Di Canio, Pasquale Sarrocco, Giorgio La Gatta, Giuseppe Console, Antonio Di Rienzo e Mario Antonio Luminoso, tutti originari della provincia di Foggia.

Il sodalizio criminale apparteneva ad una più ampia organizzazione malavitosa, composta in tutto da dieci persone, che era già stata sgominata lo scorso gennaio dopo un furto di pneumatici in un’azienda di Jesi.

La banda infatti era specializzata nelle rapine in ditte della zona dell’Anconetano e del Maceratese per poi rivendere la merce nel mercato illegale pugliese. Stando a quanto riferito dagli investigatori sarebbero in tutto 23 i colpi messi a segno dal commando criminale che arraffava merce di qualsiasi genere: dal rame all’abbigliamento, dalle stufe ai pneumatici sino ad arrivare anche a generi alimentari di vario tipo.

Ad Osimo i blitz hanno riguardato – tra agosto e settembre della scorsa estate – le ditte Adicavi (specializzata in cavi e conduttori elettrici e telefonici di via Mastri del Lavoro in zona Sbrozzola), la contigua  Metalsistem Marche (scaffalature metalliche e sistemi di immagazzinaggio, sempre in Maestri del Lavoro), Metro (prodotti alimentari) ed Elan (cavi e batterie).

Furti di sigarette si sono invece registrati a novembre dell’anno scorso al bar di San Sabino “La Base” e a dicembre al distributore “Esso” di San Biagio.

L’organizzazione era molto ben strutturata ed agiva attraverso una successione di fasi accuratamente predisposte.

Innanzitutto si procedeva all’individuazione dell’obiettivo da depredare. A ciò provvedeva il basista e capozona Giuseppe Console che essendo l’unico domiciliato a Recanati riusciva ad identificare senza troppi sospetti le aziende da rapinare, la tipologia di merce trattata, la localizzazione dei semirimorchi da requisire per caricare la refurtiva ed anche l’eventuale presenza di Forze dell’ordine.

Lo step successivo era quello della “trattativa” con il capo della banda. Console, dopo aver scelto il bersaglio, contattava Giorgio La Gatta che era al comando del sodalizio per indicargli la tipologia ed il quantitativo di merce da asportare, nonché la necessità o meno di far giungere dalla Puglia camion per caricare i beni depredati.

Si passava poi alla riunione associativa: da Foggia arrivavano nelle nostre zone gli altri componenti del commando che, dopo aver concordato nei minimi dettagli i furti, erano pronti per passare all’azione.

Infine giungeva il momento di mettere in atto i colpi: dopo aver condotto la manovalanza sul luogo prescelto, il Console si occupava di controllare l’area circostante tenendosi a disposizione del commando che comunicava soltanto con il capo.

A furto avvenuto i rapinatori venivano caricati su alcune auto di supporto mentre la merce rubata era scortata in Puglia dalla “staffetta” Pasquale Sarrocco fino al raggiungimento del sito di ricettazione.

I furti hanno creato ingenti problemi alle aziende prese di mira che in qualche caso hanno rischiato anche la chiusura, mentre il danno economico complessivo ammonta ad una cifra di oltre un milione e mezzo di euro.

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