NUOVI COLLEGI ELETTORALI,
PRIME CONFERME NEGATIVE
OSIMO HA PERSO TITOLARIETÀ,
INGLOBATO AD ANCONA!

NUOVI COLLEGI ELETTORALI, PRIME CONFERME NEGATIVE OSIMO HA PERSO TITOLARIETÀ, INGLOBATO AD ANCONA!

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Le Commissioni al lavoro stanno per rendere ufficiali i nuovi ambiti geografici

NUOVI COLLEGI ELETTORALI,
PRIME CONFERME NEGATIVE
OSIMO HA PERSO TITOLARIETÀ,
INGLOBATO AD ANCONA!

La circoscrizione Osimo-San Severino Marche sparisce in luogo di un territorio pari alla provincia di Ancona. Ancora peggio al Senato con Osimo, Ancona e Macerata insieme!

 

Arriva il Tedeschellum e Osimo perde il collegio alla Camera in favore del listino fisso dei partiti!

La notizia era certamente nell’aria quando, tra le varie correzioni proposte in Commissione, si è scoperto della necessità di ridurre il numero dei collegi italiani di circa 80 unità, da oltre 300 a un pò più di 200, in modo di assicurare a tutti i vincenti l’elezione a Montecitorio.

Dovendo tagliare i collegi che – con la vecchia legge maggioritaria, prevedeva altrettantivincitori per 16 poltrone da Onorevole e le 8 da Senatore – le Marche hanno pagato un dazio pesantissimo vedendosi ridurre gli eletti diretti da 16 a 8 per la Camera e da 8 a 4 per il Senato.

In pratica i marchigiani potranno decidere, con il proprio voto, esattamente la metà dei parlamentari; l’altra metà verrà, come sempre è capitato, catapultato nelle Marche direttamente dalle segreterie di partito secondo uno schema di genere chiamato listino (un maschio e una femmina) la cui elezione sarà garantita a priori dal posizionamento in graduatoria che verrò deciso nelle segrete stanze di ciascun partito.

Sei il numero 1? Sarai certamente eletto; il numero 2 molto probabile; il 3 possibile. E così via, giù giù fino al primo dei non eletti, partito per partito.

Tornando all’antico collegio di Osimo-San Severino Marche che tante soddisfazioni diede, non a caso, all’osimano Luigi Giacco… la vecchia spartizione territoriale è già stata annullata, sostituita da una diversa spartizione geografica del territorio.

Al momento le commissioni al febbrile lavoro, per consentire il ritorno alle urne già a settembre o a ottobre, includono Osimo per la Camera in un collegio nuovo di zecca paragonabile all’intera provincia di Ancona.

Con il capoluogo Ancona, stando alle prime indiscrezioni, il collegio dovrebbe comprendere tutti insieme i cittadini di Senigallia, Falconara, Jesi, Fabriano e Osimo; una spartizione territoriale che non lascia prevedere nulla di buono per la città.

Detto che il territorio di presenta, Osimo e Fabriano a parte, rosso fuoco e che il Pd dovrebbe fare cappotto senza neanche sudare troppo, quel che si evince per Osimo è che, essendo il Pd locale l’ultimo del carro rispetto alle altre città con cui confrontarsi, il rischio che si fa certezza è quello di non essere lontanamente rappresentato dai piddini regionali e provinciali che avranno di meglio da scegliere attingendo ad Ancona, Senigallia, Falconara, Jesi e Senigallia.

Sia nell’uno contro uno del maggioritario che ricorrendo al famoso listino.

Gli altri partiti? Ininfluenti nel voto maggioritario, in quanto difficilmente il Pd si lascerà scappare la briciola di qualche collegio, dovrebbero raccogliere consensi, tutti da vedere, solo sul piano dei voti di recupero proporzionale a livello di listino. Con tutti gli interrogativi del caso, ovvero vedersi paracadutati nelle Marche nominativi da sistemare da ogni angolo d’Italia.

Analogamente non andrà meglio per Osimo con il voto al Senato dove, scomparsa la vecchia circoscrizione Macerata-Osimo (dove anche in passato Macerata si è sempre assicurata la parte del leone), la nuova distribuzione territoriale sembra mettere tutti insieme le  province di Ancona e Macerata. Quindi peggio che andar di notte per i nostri rappresentanti locali,

Come dire che prima, almeno, qualche porchetta in campagna elettorale si poteva ancora rimediare; così come ci stanno cucinando a Roma, invece, anche le porchette difficilmente saranno distribuite in città essendo considerato il voto degli osimani, alla Camera e al Senato, qualsiasi partito dovessero scegliere, del tutto i-nu-ti-le!

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