SOCCORSO, DOPO LA NOTTE TAGLIATI ANCHE I TURNI?
SOLO 6 MEDICI PRESENTI (INVECE 11) E PRESTO SARANNO 4!

SOCCORSO, DOPO LA NOTTE TAGLIATI ANCHE I TURNI? SOLO 6 MEDICI PRESENTI (INVECE 11) E PRESTO SARANNO 4!

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A febbraio rischio concreto di fornire il servizio con una sola equipe medica, orario 9-17!


Scoppia la situazione dell’ormai certificato ex Pronto soccorso, ridotto ormai alla sola tenacia di un generale, il primario Enzo Frati, senza più soldati (leggi medici) per fare la guerra.

“Ciao Simone,
per mia sfortuna, nella notte tra sabato e domenica 20 gennaio – scrive Jennifer Ridolfi nella pagina Fb del Sindaco – mi sono dovuta recare in Pronto soccorso. Premetto che sarei potuta rimanere a casa se il medico di guardia avesse fatto il suo mestiere… e non avesse preferito dormire dandomi telefonicamente, senza visitarmi, un “rimedio” che poteva solo peggiorare la situazione.
Ecco, ho trovato un Pronto soccorso totalmente allo sbando, incapace di far fronte a più emergenze contemporaneamente. Un medico e due infermieri per un Pronto soccorso è davvero un’assurdità.
Nessuno al triage e, suonando alla porta, rispondeva l’infermiere scocciato in quanto,oltre a rispondere a chi aveva bisogno di aiuto, era impegnato, nello stesso momento, con la rianimazione di un anziano.
Io penso che quando un ospedale è ridotto in questo stato non si può considerare tale.
Tu sai che sono abruzzese e che nella mia regione ci sono stati tagli; e che le condizioni della sanità abruzzese sono pessime… ma mai e poi mai mi sarei aspettata una cosa simile in un ospedale marchigiano!
Grazie alla tua segnalazione (altrimenti sarei andata a Jesi) sono stata una delle ultime a partorire ad Osimo – conclude la Ridolfi – e avevo trovato un ospedale quasi perfetto.
Ora è davvero l’opposto. Che tristezza!”.

In effetti il personale presente al S.S. Benvenuto e Rocco (ammesso e non concesso che nel travaso con l’Inrca il nome sia rimasto lo stesso) è allo stato ridotto ad appena sei medici, con due in procinto di andarsene entro fine mese… quando in realtà il protocollo indica in undici gli operatori necessari.
Questo significa che a febbraio, eliminata da subito la turnazione notturna, sarà quasi impossibile garantire anche il minimo, ovvero i due turni mattina e pomeriggio!


Il Primario del Pronto soccorso Enzo FRATI

Ciò significa che se l’Inrca non provvederà in proprio spostando proprio personale su Osimo (chances che possa avvenire pari allo 0%) si andrà prestissimo all’istituzione di un orario unico, tipo ore 9-17 e ringraziare!
L’importante, a quel punto, per osimani e circondario, sarà provare a regolare la propria salute biologica e regolarla con i nuovi orari di accesso al pubblico… meglio ancora varrà l’antico augurio di buona salute, affinchè si possa tardare, il più lontano possibile, l’appuntamento con la struttura sanitaria osimana, i suoi orari, le non presenze e quant’altro.
Sarà bene, soprattutto, imparare a prendersela con filosofia. Capita infatti che i medici in forza al nostro ex ospedale, potendo scegliere se restare con maglietta Asur o indossare la canotta Inrca non abbiano avuto dubbi alcuno preferendo restare con la casa madre anzichè affrontare avventure professionali tutte da scoprire.
Le conseguenze di questa politica sono evidenti e sotto gli occhi di tutti: chi può saluta la compagnia e chi non c’è ancora, semplicemente, evita di partecipare a concorsi con il palio il pronto soccorso osimano denominato Inrca.


Neanche la benedizione dell’Arcivescovo Spina appare in grado di salvare il Pronto soccorso

Questioni di libere di scelte. Questioni che però, amaramente, potrebbero portare alla decisione di rottamare anche l’ultimo avanposto tra Senigallia e Civitanova Marche.
Frati ed altri, compresi gli infermieri rimasti, fanno certamente del proprio meglio per limitare disagi e soprattutto quel senso pervaso di solitudine e abbandono a se stessi che, inevitabilmente pervade la clientela obbligata del Pronto Soccorso.
Ma davvero, di fronte ai numeri crescenti di richieste e considerata la contemporaneità della minor risposta possibile data dalla congiuntura medica in atto, mai come in queste ore il vecchio Pronto soccorso osimano pare avviata ad una malinconica chiusura.
Per assurdo il ridimensionato ulteriore in fatto di orari e l’avvento del turno unico, potrebbe coincidere con l’inaugurazione, solo virtuale, a parole, della famosa “terza corsia” che in teoria avrebbe dovuto ospitare i pazienti necessitanti di una osservazione breve.
Stante la mancanza di medici ed infermieri, è quantomeno possibile che lo spazio appena ricavato verrà riconvertito a breve, a supplemento di chirurgia, saltando fin da subito la destinazione originaria. Come dire, altri soldi presto da buttare…


 

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