๐๐ฅ๐ญ๐ซ๐จ ๐๐ฌ๐๐ฆ๐ฉ๐ข๐จ ๐๐ข ๐๐จ๐ฆ๐ ๐ฌ๐ข ๐ญ๐๐ง๐ญ๐ข ๐๐จ๐ง๐ญ๐ข๐ง๐ฎ๐๐ฆ๐๐ง๐ญ๐ ๐๐ข ๐๐๐ซ๐ฉ๐ข๐ซ๐ ๐ฅโ๐ข๐๐๐ง๐ญ๐ข๐ญ๐ฬ ๐ฏ๐ข๐ซ๐ญ๐ฎ๐๐ฅ๐ ๐๐ฅ๐ญ๐ซ๐ฎ๐ข ๐ฌ๐ฉ๐๐๐๐ข๐๐ง๐๐จ๐ฌ๐ข ๐ฉ๐๐ซ ๐จ๐ฉ๐๐ซ๐๐ญ๐จ๐ซ๐ข ๐ฌ๐จ๐๐ข๐๐ฅ. ๐๐ ๐๐ฎ๐ซ๐ ๐ฌ๐๐ฆ๐ฉ๐ซ๐ ๐ฅ๐ ๐ฌ๐ญ๐๐ฌ๐ฌ๐: ๐ง๐จ๐ง ๐ฉ๐ซ๐๐ฌ๐ญ๐๐ซ๐ ๐๐ญ๐ญ๐๐ง๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ ๐ ๐ฉ๐๐ฌ๐ฌ๐๐ซ๐ ๐จ๐ฅ๐ญ๐ซ๐
Proseguendo la campagna informativa sulle operazioni DA NON FARE in Rete, segnatamente navigando in Facebook, pubblichiamo un secondo esempio di invito, questa volta meno imperativo nei termini rispetto al DEVI UBBIDIRE segnalato il 31 luglio, ma ugualmente pericoloso.
Se con le โcattiveโ i nostri osservatori non sono riusciti nellโintento di rubare la nostra identitร virtuale, un tentativo giudicato possibile รจ quello pubblicato, decisamente piรน amichevole e teoricamente dalla nostra parte.
In un caso o nellโaltro la raccomandazione รจ di NON ACCEDERE alla richiesta cliccando sul link indicato.
Se non siete ancora convinti vi invitiamo a confrontare anche prosa e sintassi, al 90% identica tra i diversi comunicati, inviati a random ma pur sempre con un minimo di personalizzazione.