𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨, 𝐧𝐞𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐚𝐝 𝐀𝐜𝐪𝐮𝐚𝐥𝐚𝐠𝐧𝐚, 𝐡𝐚 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐨𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞 𝐚𝐯𝐚𝐧𝐳𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐬𝐬𝐞𝐦𝐛𝐥𝐞𝐚 𝐥𝐞𝐠𝐢𝐬𝐥𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚, 𝐟𝐚𝐜𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐚 𝐥’𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐯𝐚𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐥’𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐚𝐥 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐌𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐢. 𝐈𝐥 𝐝𝐢𝐬𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐂𝐨𝐦𝐦𝐢𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐨𝐢 𝐚𝐟𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐥’𝐞𝐬𝐚𝐦𝐞 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐦𝐞𝐫𝐚 𝐞 𝐒𝐞𝐧𝐚𝐭𝐨
Fatta propria da Giorgia MELONI la proposta di legge, anticipata da Dino LATINI nelle settimane scorse, volta a porre un freno sensibile al triste accadimento dei cosiddetti “ladri di case”.
Grazie ad un clamoroso vuoto normativo, non previsto dalla legge, nelle periferie delle grandi città, è cresciuto nel tempo, al punto di diventare non più socialmente sostenibile, il fenomeno del furto dell’abitazione… specie in danno di persone sole, costrette ad allontanarsi per ragioni di salute o famiglia e non più in grado di far ritorno in casa.
Il disegno di legge licenziato positivamente dal Consiglio dei Ministri di giovedì 16 novembre, prevede l’introduzione del reato di “occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui”.
Si tratta di una condotta perseguibile a querela di parte della persona offesa; denuncia che andrà a punire, con la reclusione da 2 a 7 anni (oltre ad una multa da 2.000 a 10.000 euro), chi occupa o detiene senza titolo, mediante violenza o minaccia, l’occupazione arbitraria di un immobile destinato a domicilio altrui, impedendo, di fatto, il rientro di chi detiene l’abitazione legittimamente.
La stessa pena verrà applicata anche a chi si appropria dell’immobile altrui con l’idea di cederlo ad altri.
Circa la procedura di recupero dell’abitazione sottratta, si prevedono norme in grado di far decollare, fin da subito, la legge in procinto di essere varata.
Nei casi ordinari è infatti previsto che ad occuparsi del rapido rientro in casa sarà un giudice con un provvedimento di urgenza; ancora più rapido il provvedimento giudiziario quando l’abitazione sottratta al godimento costituisce l’unica abitazione del denunciante.
In questi casi sarà possibile richiedere un intervento immediato della Polizia giudiziaria, senza attendere neanche i tempi, promessi brevi, dell’autorità giudiziaria.
Sulla stessa lunghezza d’onda, il Presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche aveva formulato una proposta di legge, anticipando di fatto lo stesso Governo.
Una visione parallela della questione, quindi, che ha portato Dino LATINI ad inoltrare in Parlamento la proposta di legge, motivando dalla consapevolezza che i dati relativi all’occupazione abusiva in Italia hanno conosciuto un notevole incremento, creando un forte disagio tra i legittimi proprietari.
L’occupazione arbitraria di immobili – ha sottolineato Latini nel corso dell’incontro ad Acqualagna con la MELONI delle scorse settimane – rappresenta una grave violazione dei principi dettati dalla Costituzione, dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali
La proposta di legge vuol contrastare tutto questo, inserendo nel Codice penale una nuova fattispecie di reato: l’occupazione abusiva di immobili destinati ad abitazione.
Del resto – prosegue Latini – tale reato oggi non prevede pene in grado di fungere da effettivo deterrente. Anche in casi di flagranza di reato, ad esempio, non è consentito quasi mai l’arresto o l’adozione di misure cautelari, salvo per le ipotesi aggravate.
E’ evidente che l’attuale sistema sanzionatorio lascia sostanzialmente impuniti gli autori del reato e non assicura una giusta ed adeguata tutela della persona offesa”.
Queste le pene proposte dal disegno di legge latiniano approvato dal Governo nelle sue linee guida e ora in attesa di giungere alla discussione delle Camere
Ogni persona che occupi abusivamente immobili di proprietà (pubblica o privata) adibiti ad abitazione verrà punito con la reclusione da 2 a 7 anni e una multa da 2.000 a 10.000 euro.
Se il reato sarà commesso a danno di una persona disabile o di età superiore ai 70 anni, la pena conseguente risulterà aumentata, passando da 3 a 9 anni, accompagnati da una multa da 4.000 a 20.000 euro.
Nel caso positivo di collaborazione, tuttavia, in cui l’occupante abusivo dovesse prender parte all’accertamento dei fatti e ottemperi volontariamente all’ordine di rilascio dell’immobile, la pena in atti verrà ridotta, esattamente di un terzo e fino alla metà. Nell’ipotesi, infine, di flagranza di reato (o di quasi flagranza), la Polizia giudiziaria interverrà per impedire che il reato venga portato ad ulteriori conseguenze.
Infine il Disegno di legge allo studio prevede che l’Autorità giudiziaria competente proceda, entro quarantotto ore, al sequestro preventivo dell’immobile occupato abusivamente, disponendone lo sgombero e l’immediata restituzione all’avente diritto.