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𝐑𝐢𝐛𝐚𝐝𝐢𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐬𝐢𝐚𝐬𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐯𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨, 𝐥𝐞 𝐥𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐬𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐫𝐨𝐠𝐚𝐧𝐨 𝐨𝐫𝐚 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐨𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐭𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐢𝐥𝐞 𝐯𝐢𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐦𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐬𝐜𝐡𝐢𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝐂𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨-𝐃𝐞𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐨 𝐭𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐬𝐨𝐥𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨. 𝐏𝐞𝐫 𝐋𝐚𝐭𝐢𝐧𝐢, 𝐬𝐮𝐛𝐢𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐫𝐨𝐠𝐚𝐭𝐨 𝐬𝐮𝐥 𝐝𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐬𝐢, 𝐥𝐞 𝐋𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐝𝐨𝐯𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐭𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐡𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐞
Confermato il deciso no di Dino LATINI a mantenere l’antico ruolo di leader del movimento. Questo l’esito più atteso del confronto, andato in onda ieri sera, a porte più che mai chiuse, all’interno del bunker di via Marco Polo.
I 31° gradi registrati ad Osimo, all’aperto, attorno le 21, sarebbero dovuti sembrare rugiada, addirittura preziosa acqua fresca rispetto al tema torrido all’ordine del giorno dell’assemblea: che fare dell’annunciato addio di LATINI a 35 anni di esperienze politiche?
Di fronte ad una decina di colonnelli e ad una cinquantina di unità tra truppa e soldati semplici civici, tutti ammoniti preventivamente sul rispetto della consegna del silenzio più assoluto verso quegli impiccioni della stampa, il “25 aprile civico” si è consumato, con una settimana di anticipo: per fortuna di tutti con esiti assai meno deleteri per tutti rispetto all’originale nottata fascista.
Un clima caramelloso, sul tipo “volemose bene a tutti i costi”, ha infatti pervaso la riunione fino a notte fonda quando, gli ultimi rimasti hanno dichiarato chiusa la sessione, spento le luci e chiuso a doppia mandata il portone.
Ognuno a casa a sognare il risultato migliore da propagandare per Osimo e agli osimani: qualcuno, infatti, si è addormentato alle prime luci dell’alba convinto di aver ricucito lo strappo con il Padre nobile Dino LATINI; altri andati invece sono andati a letto col dubbio, vicino alla certezza, che i motivi di divisione, alla fine, erano ancora li. Intatti. Come nuovi; al massimo lavati con “Perlana”.
Per sapere chi tra i Colonnelli civici, nonostante Caronte imperante e i venti di scissione, ha dormito comunque meglio di altri, servirà attendere i prossimi fatti concreti, ovvero il futuro a giorni.
Il grande dubbio del movimento – una volta chiarito che a LATINI vanno riconosciuti gli onori dovuti al fondatore e tributato al Padre nobile del civismo osimano quasi ogni sacrificio – è ora il seguente: andare ad elezioni (con l’ingegner Sandro ANTONELLI candidato a Sindaco) appoggiati dal Centro-Destra o il 26 maggio correre ancora da soli?
Qui il dibattitto ha registrato pari consensi per l’una o l’altra soluzione, con Dino LATINI a parteggiare apertamente per la seconda appena detta: tutti insieme e uniti, compatti come un sol uomo, ma da soli alle urne.
Per arrivare a mettere sul tavolo l’ipotesi di fare a meno dell’ok di Carlo CICCIOLI, già spesosi a caldo nel dare il benvenuto al vincitore delle primarie ANTONELLI, il movimento ha però dovuto, prima, raccontarsi di mesi e mesi vissuti pericolosamente ed incassare, comunque, il passo indietro di LATINI dalla stanza dei bottoni. Fine ad ogni attività e stop ad ogni ruolo. Solo saggi consigli.
Su un unico argomento i presenti hanno convenuto, ovvero il riconoscimento del ruolo indiscusso che la personalità ingombrante ma decisiva di Dino LATINI ha determinato per decenni, per le civiche e per Osimo, nel bene e nel male.
Il riconoscimento e il venir meno dagli impegni è così risultato gradita al padre fondatore e comunque utile ad evitare un addio a quel punto pressochè inevitabile, per molti versi.
L’addio così non c’è stato ma un passo indietro si.
Un passo in avanti, al contrario, verrà richiesto alle “due Marie” uscite sconfitte dal confronto del 1° aprile, BORDONI e GIACCHETTI, invitate dalla base a concordare una linea unitaria e documentarla in pubblico, a favore del bene comune: ad esempio spiegare quale dovrebbe e potrebbe essere il ruolo del movimento in chiave elettorale?
Così, mentre il ritmato gracidare delle cicale lasciava man mano ascolto ai primi timidi cinguettii dai nidi sugli alberi, gli ultimi rimasti ancora ragionavano… “Ma abbiamo fatto un passo in avanti… senza se e senza ma? O ancora è tutto da chiarire?”. Biz biz…
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