𝐅𝐨𝐫𝐬𝐞 𝐢𝐥 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐞 𝐢𝐧𝐠𝐞𝐠𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐨𝐬𝐢𝐦𝐚𝐧𝐨 𝟑𝟐 𝐚𝐧𝐧𝐢, 𝐯𝐢𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐢 𝐞𝐩𝐢𝐥𝐞𝐭𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐨 𝐚𝐯𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐚𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐚𝐜𝐪𝐮𝐚, 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐚 𝐫𝐞𝐚𝐠𝐢𝐫𝐞. 𝐀𝐦𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚, 𝐜𝐚𝐫𝐚𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐫𝐝𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐛𝐞𝐧 𝐯𝐨𝐥𝐮𝐭𝐨, 𝐢𝐥 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐯𝐚 𝐚 𝐒𝐢𝐫𝐨𝐥𝐨 𝐞𝐝 𝐞𝐫𝐚 𝐩𝐚𝐝𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐛𝐢𝐦𝐛𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐨𝐜𝐡𝐢 𝐚𝐧𝐧𝐢. 𝐒𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐢𝐚𝐠𝐠𝐢𝐚 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢𝐜𝐜𝐢𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐍𝐮𝐦𝐚𝐧𝐚 𝐥𝐞 𝐮𝐫𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐝𝐨𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐩𝐚𝐩𝐚̀ 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐯𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐝𝐨𝐯𝐮𝐭𝐨 𝐬𝐩𝐨𝐬𝐚𝐫𝐞 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐥’𝐚𝐧𝐧𝐨
A tradire Lorenzo proprio quel mare che amava tanto, al pari della famiglia e del suo lavoro. Una sorte avversa si è purtroppo ricordata di Lorenzo FERRI, 32 anni, osimano, proprio con un evolversi degli avvenimenti raramente così subdolo, che non gli ha lasciato scampo.
L’ingegnere osimano, ex studente del Campana, appassionato di calcio e molto noto in città, è morto affogato nello specchio di mare antistante il ristorante “Eugenio”, a Numana, proprio nella sera scelta per festeggiare, con familiari ed amici, il 32° compleanno, compiuto da qualche giorno.
In attesa dell’arrivo degli ospiti per la cena, il ragazzo – residente a Sirolo – aveva anticipato i tempi portandosi sul posto con la compagna Giovanna PALAZZO (che avrebbe dovuto sposare entro l’anno) e il figlioletto di pochi anni.
Attorno alle 18.30 un mare invitante ha rapito il desiderio di Lorenzo; provetto nuotatore e amante degli sport acquatici, FERRI è entrato in mare, sembrerebbe da solo, utilizzando una tavola.
Nessuno sembrerebbe aver fatto caso alla circostanza, abbastanza banale e quindi nessuno si è allarmato quando, con il passare dei minuti l’attrezzo sportivo utilizzato dal giovane, non è stato visto rientrare a riva.
In realtà la tragedia, prima ancora di manifestarsi nella sua crudezza, si è era già consumata, non vista da alcuno, tra le placide acque del Cònero.
Un malore improvviso, forse un attacco epilettico, disturbo neurologico di cui l’osimano soffriva, ha reso incontrollabile la navigazione sul precario sostegno, scaraventando in mare il malcapitato.
La scena, ripetiamo, non è stata vista da nessuno e si è purtroppo conclusa, drammaticamente, con la morte per annegamento di Lorenzo.
A preoccuparsi per prima, non vedendolo più nei paraggi, è toccato proprio alla compagna Giovanna, non rintracciando con lo sguardo verso l’orizzonte nulla dell’uomo e della tavola; neanche sulla spiaggia e dintorni, ristorante compreso, alcun segno del passaggio del giovane.
Da qui il presagio che qualcosa di grave potesse essere accaduto in mare; purtroppo dato l’orario, ormai oltre le 19, neanche il bagnino dello stabilimento, ne altri della cooperativa di salvataggio, erano più presenti in spiaggia. Un giro di telefonate tra colleghi e in maniera esemplare quattro o cinque bagnini so9no rientrati, poco dopo, sulla battigia organizzando le ricerche.
Troppo tempo era trascorso dall’uscita in mare di Lorenzo; ciò nonostante le ricerche si sono attivate durante tutto il tratto di mare antistante, con la stessa compagna Giovanna, scossa per l’ingigantirsi inevitabile dell’emozione, a tuffarsi in acqua con gli altri.
Purtroppo, dopo una ricerca durata circa mezz’ora, uno dei bagnini ha scorto, in profondità, il corpo ormai senza vita di un uomo. Ripescato e riportato in superficie – steso sulla spiaggia e affidato ai primi soccorsi della Croce Bianca di Numana e in seguito del personale medico di Torrette (calato con un verricello dall’elicottero al bagnasciuga) – la giovane vita dell’ingegnere era purtroppo soffiata via da tempo, tra le urla di dolore straziante di Giovanna, dei genitori Franco e Pamela e degli amici, amplificate dal silenzio irreale di quanti si sono imbattuti, increduli, nella tragedia.
Le manovre di rianimazione, visto lo stato del corpo appena ripescato, sono andate avanti per pochi minuti; praticamente subito c’è stata l’evidenza che l’irreparabile si era già consumato, strappando alla gioia di vivere un ragazzo tradito da troppa sfortuna – un possibile malore, facilmente governabile a terra ma capitatogli in mare, mentre si trovava solo – proprio in uno dei suoi giorni più belli.
Appassionato di calcio come tutta la famiglia FERRI (il papà Franco, il fratello Giovanni e l’altro fratello Leonardo), Lorenzo si dilettava fino a poco tempo fa con l’Osimo Five.
Grande lo sconcerto in città nella cerchia di tanti amici, increduli per l’accaduto per una morte davvero improvvisa e senza spiegazioni a cui aggrapparsi.
Disagio neurologico a parte, Lorenzo FERRI non aveva mai segnalato altri problemi particolari; vita sportiva, sempre cordiale e col sorriso in volto, Lorenzo stava costruendo la propria vita che amava, progettando il proprio futuro con accanto Giovanna, da portare all’altare.
Sul cadavere del giovane, trasportato a Torrette, non verrà svolta alcuna autopsia; il feretro, già riconsegnato alla famiglia per il funerale, sarà salutato per l’ultima volta domani mattina a Sirolo, Comune di residenza di Lorenzo e Giovanna, presso la chiesa del paese dedicata a San Nicola di Bari.