𝐆𝐢𝐨𝐜𝐚 𝐜𝐨𝐥 𝐟𝐮𝐨𝐜𝐨 𝐢𝐥 𝐆𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞, 𝐢𝐧𝐬𝐞𝐧𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐣𝐞𝐬𝐢𝐧𝐨 𝐧𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐠𝐥𝐢 𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢𝐯𝐢 (𝐞 𝐧𝐨𝐧) 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐢. 𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐢𝐥 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 (𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐮𝐧 𝐞𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨, 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐅𝐫𝐚𝐭𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚, 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐬𝐚𝐜𝐫𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐏𝐚𝐭𝐫𝐢𝐚 𝐞 𝐨𝐧𝐞𝐬𝐭𝐚̀) 𝐥𝐚 𝐟𝐢𝐠𝐮𝐫𝐚 𝐛𝐚𝐫𝐛𝐢𝐧𝐚 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐫𝐢𝐦𝐞𝐝𝐢𝐚𝐭𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐨𝐥𝐝𝐢 𝐝𝐚𝐥 𝐧𝐞𝐨 𝐂𝐭 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐫𝐚𝐛𝐢𝐚 𝐒𝐚𝐮𝐝𝐢𝐭𝐚, 𝐧𝐨𝐧 𝐢𝐧𝐭𝐚𝐜𝐜𝐚 𝐢𝐥 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞. “𝐈𝐥 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐌𝐚𝐧𝐜𝐢𝐧𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐞𝐫𝐚̀ 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨…”
Avete mai visto un politico di Sinistra che inneggia addirittura al perduto onore (sportivo) della madre Patria e contemporaneamente un politico di parte avversa, anzi opposta, perdonare in un colpo solo sconfitta e tradimento?
Roba da far rigirare nella tomba più di un italiano. Robe che, nonostante i nostri umili e ripetuti appelli inascoltati, accadono e si ripetono ad Ancona, regione Marche, per bocca del massimo rappresentante ACQUAROLI.
Il Governatore marchigiano, anche di fronte alla richiesta del Sindaco Pd di Pesaro di dividere il percorso associativo che mette insieme la regione e il traditore & perdente (più la prima che la seconda peculiarità) ha risposto picche, rivelandosi – ahi noi, ahi tutti – l’unico italiano con la faccia di ringraziare lo jesino!
Ringraziare di cosa? Di averci fatto rivivere l’emozione di un Italia fuori dal mondiale arabo (guarda caso) o di essere stati abbandonati alla SCHETTINO, nel bel mezzo di qualificazioni tutt’altro che agevoli da superare?
Scelga AQUAROLI.
Da parte nostra solo un ulteriore avviso ai naviganti, sperando venga colto in tempo dal Governatore. Il calcio, pur scadente degli anni 2.0, in Italia ha comunque veicolato milioni di consenso (sportivo e politico e viceversa); in molti casi, addirittura, al di dell’appartenenza politica.
Vedi il caso dei milioni di tifosi milanisti, in parte di Centro-Sinistra, votanti anch’essi Forza Italia grazie all’impegno di Silvio con i colori Rosso e Neri.
Attenzione ACQUAROLI, il fenomeno è bipartisan e potrebbe registrare, insistendo a non cacciare MANCINI, l’effetto diametralmente opposto e contrario! Vale a dire, tifosi votanti Centro-Destra schifati dai ragionamenti assurdi del nostro massimo rappresentante regionale.
Follia? Auguriamo ad ACQUAROLI di non essere talmente folle dal voler andare a vedere e toccare con mano chi ha ragione.
Questo l’elenco dei CT italiani, dal 1966 ad oggi, tutti cacciati dalla Federazione, anche se vincenti e felici, un istante dopo la propria personale Caporetto; spediti a casa dalla volontà popolare un istante dopo la caduta, specie se immeritata.
ACQUAROLI prenda buona nota.
𝐄𝐧𝐳𝐨 𝐁𝐄𝐀𝐑𝐙𝐎𝐓: 𝟑.𝟗𝟏𝟔 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 (dal 27 settembre 1975 al 17 giugno 1986) Cacciato un minuto dopo la sconfitta mundial allo stadio Olimpico della città universitaria di Città del Messico con la Francia di Platini.
Galli; Bergomi, Cabrini; Giuseppe Baresi, Vierchowod, Scirea; Conti, De Napoli, Galderisi, Bagni e Altobelli.
𝐅𝐞𝐫𝐫𝐮𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐕𝐀𝐋𝐂𝐀𝐑𝐄𝐆𝐆𝐈: 𝟐.𝟕𝟗𝟏 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 (dal 1° novembre 1966 al 23 giugno 1974) Cacciato un minuto dopo la sconfitta mundial al Neckarstadion di Stoccarda con POLONIA di Deyna.
Zoff; Spinosi, Facchetti; Benetti, Morini, Burgnich; Causio, Capello, Chinaglia, Mazzola ed Anastasi.
𝐑𝐨𝐛𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐌𝐀𝐍𝐂𝐈𝐍𝐈: 𝟏.𝟗𝟎𝟓 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 (dal maggio 2018 al 15 agosto 2023) Dimissionario dopo aver fallito la seconda qualificazione consecutiva mundial e messo a rischio anche la partecipazione dell’Italia ai prossimi Europei. Lascia l’incarico a Ferragosto, inondato da una montagna di milioni arabi, alla vigilia di due incontri decisivi per l’Italia. Perdente e traditore.
Donnarumma; Florenzi, Mancini; Bastoni, Emerson, Barella; Jorginho, Verratti, Berardi, Immobile e Insigne.
𝐀𝐫𝐫𝐢𝐠𝐨 𝐒𝐀𝐂𝐂𝐇𝐈: 𝟏.𝟖𝟒𝟓 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 (dal 1° novembre 1991 al 1° dicembre 1996) Si dimette a distanza di cinque mesi dopo la sconfitta di Liverpool con la Repubblica Ceca di Nedved, agli Europei.
Peruzzi; Mussi, Costacurta; Apolloni, Maldini, Fuser, Dino Baggio, Albertini, Donadoni, Enrico Chiesa e Ravanelli.
𝐀𝐳𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐕𝐈𝐂𝐈𝐍𝐈: 𝟏.𝟖𝟑𝟎 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 (dall’8 ottobre 1986 al 12 ottobre 1991) Cacciato un minuto dopo la mancata qualificazione dell’Italia agli Europei 1992, causa pareggio per 0-0, stadio Lenin di Mosca, contro l’Unione Sovietica.
Zenga; Ferrara, Maldini; Franco Baresi, Vierchowood, Crippa; Lentini, Di Napoli, Vialli, Giannini e Rizzitelli.
𝐂𝐞𝐬𝐚𝐫𝐞 𝐏𝐑𝐀𝐍𝐃𝐄𝐋𝐋𝐈: 𝟏.𝟒𝟏𝟒 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 (dal 10 agosto 2010 al 24 giugno 2014) Dimissioni dopo la sconfitta in Brasile con l’Uruguay nel 2014, ultima apparizione azzurra alla competizione.
Buffon; Barzagli, Bonucci; Chiellini, Darmian, Verratti; Pirlo, Marchisio, De Sciglio, Balotelli, Immobile.
𝐌𝐚𝐫𝐜𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐋𝐈𝐏𝐏𝐈: 𝟏.𝟑𝟗𝟗 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 (dal 16 luglio 2004 al 12 luglio 2006 e dal 20 agosto 2008 al 24 giugno 2010) Fine contratto dopo sconfitta con la Slovacchia al mundial sudafricano.
Marchetti; Zambrotta, Chiellini; Cannavaro, Criscito, Montolivo; De Rossi, Gattuso, Pepe, Iaquinta e Di Natale.
𝐆𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐓𝐑𝐀𝐏𝐀𝐓𝐓𝐎𝐍𝐈: 𝟏.𝟑𝟖𝟖 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 (dal 3 settembre 2000 al 22 giugno 2004) Fine contratto dopo l’inutile vittoria agli Europei con la Bulgaria, causa biscotto tra Svezia e Danimarca in Portogallo.
Buffon; Panucci, Nesta; Materazzi, Zambrotta, Perrotta; Pirlo, Fiore, Cassano, Corradi e Del Piero.
𝐄𝐝𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐅𝐀𝐁𝐁𝐑𝐈: 𝟏.𝟑𝟒𝟔 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 (dall’11 novembre 1962 al 19 luglio 1966) Cacciato un minuto dopo la sconfitta mundial di Middlesbrough con la COREA DEL NORD di Pak Doo Ik.
Albertosi; Landini e Facchetti; Guarneri, Janich, Fogli; Perani, Bulgarelli, Mazzola, Rivera e Barison.
𝐑𝐨𝐛𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐃𝐎𝐍𝐀𝐃𝐎𝐍𝐈: 𝟕𝟏𝟒 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 (dal 13 luglio 2006 al 26 giugno 2008) Licenziato dopo la sconfitta ai rigori, Europei 2008, con la Spagna all’Ernst Happel Stadion di Vienna.
Buffon; Zambrotta, Panucci; Chiellini, Grosso, Aquilani; De Rossi, Ambrosini, Perrotta, Cassano e Toni.
𝐀𝐧𝐭𝐨𝐧𝐢𝐨 𝐂𝐎𝐍𝐓𝐄: 𝟔𝟔𝟕 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 (dal 4 settembre 2014 al 2 luglio 2016) Fine incarico dopo la sconfitta ai rigori, agli Europei francesi, contro la Germania.
Buffon; Barzagli, Bonucci; Chiellini, Florenzi, Sturaro; Parolo, Giaccherini, De Sciglio, Pellè ed Eder.
𝐃𝐢𝐧𝐨 𝐙𝐎𝐅𝐅: 𝟔𝟔𝟔 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 (dal 5 settembre 1998 al 2 luglio 2000) Si dimise per protesta il giorno dopo le dure critiche del premier Berlusconi, seguite alla finale Europea persa allo stadio Feijenoord di Rotterdam contro la Francia.
Toldo; Pessotto, Cannavaro; Nesta, Iuliano, Maldini; Albertini, Di Biagio, Fiore, Totti e Delvecchio.
𝐂𝐞𝐬𝐚𝐫𝐞 𝐌𝐀𝐋𝐃𝐈𝐍𝐈: 𝟓𝟖𝟑 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 (dal 16 dicembre 1996 al 22 luglio 1998) Si dimise 19 giorni dopo la sconfitta ai rigori dello Stads de France di Parigi con la Francia
Pagliuca; Maldini, Bergomi; Cannavaro, Costacurta, Di Biagio; Moriero, Pessotto, Vieri, Baggio e Del Piero.
𝐆𝐢𝐚𝐧 𝐏𝐢𝐞𝐫𝐨 𝐕𝐄𝐍𝐓𝐔𝐑𝐀: 𝟒𝟑𝟖 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 (dal 1° settembre 2016 al 13 novembre 2017) Cacciato un istante dopo la sconfitta nel doppio spareggio mundial con la Svezia.
Buffon; Barzagli, Bonucci; Chiellini, Candreva, Parolo; Jorginho, Florenzi, Darmian, Immobile e Gabbiadini.