𝑬𝒑𝒑𝒖𝒓𝒆 𝒍𝒂 𝒑𝒓𝒐𝒄𝒆𝒅𝒖𝒓𝒂 𝒅𝒊 𝒂𝒔𝒔𝒆𝒈𝒏𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒆𝒓𝒂 𝒎𝒐𝒍𝒕𝒐 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒆; 𝒖𝒏𝒂 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒆 𝒂𝒖𝒕𝒐𝒄𝒆𝒓𝒕𝒊𝒇𝒊𝒄𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝒂𝒗𝒆𝒓 𝒔𝒖𝒃𝒊𝒕𝒐 𝒖𝒏 𝒄𝒂𝒍𝒐 𝒅𝒊 𝒇𝒂𝒕𝒕𝒖𝒓𝒂𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒍 20% 𝒓𝒊𝒔𝒑𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒂𝒍 2022. 𝑪𝒐𝒏𝒔𝒊𝒅𝒆𝒓𝒂𝒕𝒂 𝒍’𝒆𝒔𝒊𝒈𝒖𝒊𝒕𝒂̀ 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒄𝒊𝒇𝒓𝒂, 𝒑𝒆𝒓𝒐̀, 𝒆 𝒍𝒂 𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊𝒕𝒂̀ 𝒅𝒊 𝒊𝒏𝒏𝒆𝒔𝒄𝒂𝒓𝒆 𝒗𝒆𝒓𝒊𝒇𝒊𝒄𝒉𝒆, 𝒍𝒂 𝒎𝒂𝒈𝒈𝒊𝒐𝒓𝒂𝒏𝒛𝒂 𝒅𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒆𝒔𝒆𝒓𝒄𝒊𝒛𝒊 𝒉𝒂 𝒐𝒑𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒍𝒂 𝒓𝒊𝒏𝒖𝒏𝒄𝒊𝒂
Disagi San Marco, tanto rumor per (quasi) nulla. In 12 hanno rinunciato alle briciole comunali!
Dei 17 esercizi commerciali che avrebbero avuto diritto al bonus simbolico di 1.000 euro per il calo di fatturato di una intera estate, ben il 70% ha scelto di ringraziare PUGNALONI ma non accettare di cambiare il proprio pacco assegnatogli dalla sorte.
Troppo poco, pur considerata l’estrema facilità di erogazione della somma, la posta messa in palio dall’Amministrazione che così, nei prossimi giorni, varerà l’invio dei bonifici ai soli cinque esercizi richiedenti.
Per ottenere il ristoro sarebbe bastato protocollare in Comune un documento autocertificato in cui si dichiarava un calo di fatturato, rispetto al 2022, di almeno il 20%. E non prevedeva l’assistenza o la partecipazione, per redigere il tutto, di alcun professionista, data la estrema facilità del tema proposto.
Probabilmente, però, a conti fatti, la gran parte dei commercianti, a fronte di soli 1.000 euro concedibili al massimo e magari innescare – in cambio – un tourbillon, anche casuale, di controlli e verifiche fiscali, ha preferito lasciar perdere ma continuare a dormire tranquilli.
A dormire meno piacevolmente, piuttosto, da qui a giugno, sarà l’Amministrazione di Sinistra uscente: se il 70% dei cittadini rifiuta da PUGNALONI perfino di incassare soldi a fondo perduto… sarà ben difficile che questi stessi cittadini siano disponibili a certificarne, col proprio voto, la rimanenza in vita (politica).