𝗜𝗹 𝟮𝟱 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 (𝘀𝗰𝗮𝗱𝘂𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹’𝟭𝟭) 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗮𝘀𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗿𝗮̀ 𝗮𝗱 𝘂𝗻 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗶𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗮 𝗱𝘂𝗲; 𝗾𝘂𝗶𝗻𝗱𝗶 𝗱𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗱 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗿𝗶𝘀𝗼𝗹𝘁𝗼 𝘀𝘂𝗯𝗶𝘁𝗼, 𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗲 𝘂𝗻𝗶𝗰𝗼 𝘁𝘂𝗿𝗻𝗼, 𝗱𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗶𝗻𝗰𝗶𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗲𝘀𝗶𝗴𝗻𝗮𝘁𝗮 (𝗠𝗶𝗰𝗵𝗲𝗹𝗮 𝗚𝗹𝗼𝗿𝗶𝗼) 𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗰𝗼𝗻𝗳𝗶𝘁𝘁𝗮 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝗿𝗱𝗮 (𝗠𝗼𝗻𝗶𝗰𝗮 𝗕𝗼𝗿𝗱𝗼𝗻𝗶). 𝗔𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗶𝗹 𝗴𝗿𝗼𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗼𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗶 𝗹𝗲𝗴𝗮𝘁𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗼𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶, 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗲𝘀𝗰𝗹𝘂𝘀𝗼 𝗲 𝗾𝘂𝗶𝗻𝗱𝗶 𝘀𝗰𝗮𝘃𝗮𝗹𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗲𝗴𝗶𝗮 𝗽𝗲𝗿𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗔𝗰𝗾𝘂𝗮𝗿𝗼𝗹𝗶, 𝘃𝗲𝗿𝗮 𝗷𝗮𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗲 𝗹𝗲 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗵𝗲
di Sandro PANGRAZI
Alla fine a raccogliere l’inutile sfida a Michela GLORIO sarà Monica BORDONI, appoggiata da tutti tranne Achille GINNETTI e Dino LATINI.
Questo l’esito, scontato, delle consultazioni che un ACQUAROLI sempre più in evidenti difficoltà, ha concluso nella notte, promuovendo il capo di Gabinetto di LATINI (versione rigorosamente Udc) a sfidante ufficiale.
Obiettivamente, considerando perso in partenza il confronto impari col Centro-sinistra unito e compatto, ACQUAROLI accettando di mangiare e di dividere, con un morso, la “mela proibita” (da un lato Udc e dall’altro etichettata Liste civiche) ha ottenuto, con una sola mossa, di perdere Osimo e spingere LATINI in braccia a Matteo RICCI… un altro che non aspetta che l’ufficializzazione della data per iniziare a festeggiare.

A proposito di date. Scade oggi il termine massimo a disposizione del Governo per mandare circa 400 Comuni italiani al voto domenica 11 maggio; di conseguenza la data slitta in avanti di almeno una settimana o forse anche due, con domenica 25 maggio nuova favorita.
Ballottaggio eventuale previsto per l’8 giugno (ma a Osimo non dovrebbe tenersi causa probabile presentazione di due soli candidati), mentre per gli amanti della domenica al seggio, il bis è comunque assicurato il giorno 15 giugno con il voto referendario.
Ma stiamo ai succulenti fatti nostri, iniziando dal contorno.

Prima ufficialità: Achille GINNETTI, non riconoscendosi nel progetto e non avendo più aficionados neanche per comporre una mini lista personalizzata Pof, sta alzando bandiera bianca, si appresta a chiedere scusa a tutti per il gran tempo fatto perdere, dando comunque appuntamento ai suoi non in una casa di riposo e/o circolo lettura (come avevamo consigliato ad Achille per il comune bene generale) ma addirittura per l’ultima battaglia nel ridotto alpino in Valtellina, valevole l’eterno inseguimento ad una prestigiosa e soprattutto ben pagata poltrona regionale.
Senza il sostegno di GINNETTI, l’alter ego Sandro ANTONELLI si ritrova in identiche condizioni verso Raimondo ORSETTI, abile in queste settimane a far tesserare tutti gli Antonelliani, in circolazione a Campocavallo e dintorni (non più molti in realtà) con il distintivo indelebile giallo e blu di Base popolare!
ANTONELLI, combattuto se proporsi in prima persona come candidato a Sindaco di se stesso (al fine di guadagnarsi almeno una inutile presenza in Consiglio comunale), passare la mano ad un deluso Francesco PIRANI – primo sconfitto della vicenda – o arrendersi alla sconfitta totale aderendo, come vorrebbe ORSETTI, all’idea di morire affogati tutti insieme, pronunciando a tutta forza il nominativo BORDONI… sceglierà obtorto collo di appoggiare, almeno a parole, l’ex collega di Giunta.

Forza Italia e Rinasci Osimo, di fatto rimaste entrambe col cerino in mano, mai con almeno diritto di parola sulle trattative via via sbocciate e morte), hanno invece due sole possibilità: scomparire dal panorama politico correndo da sole e portando SALLUSTIO alla morte o invece defungere pur sempre… ma in compagnia, aggrappati a Monica BORDONI e all’idea sbilacca di Centro-Destra, tanto compatto tanto stranamente epurato dai serbatoi di voto sottochiave con LATINI.
A riguardo, giusto ieri, s’era detto del pericolo per la BORDONI di lasciarsi infinocchiare da ACQUAROLI con vuote promesse, visto il quadro, destinate a restare interessanti, al limite piacevoli suggestioni primaverili.
Al momento non c’è ancora stata l’indispensabile firma di accettazione da parte del Capo di Gabinetto Udc all’accordo-sentenza che la condannerà/condannerebbe alla fucilazione alle spalle, senza benda, sguardo al muro… ma l’interessata, a quanto ci confermava anche poche ore fa, parrebbe pronta a lasciarsi suggestionare dall’idea e a compiere il grande salto, senza ritorno, verso l’al di là da cui non si torna.
All’insaputa del Senatore, osimano de Osimo, Antonio DE POLI (Udc), ci sarebbe pronto per la BORDONI, vero anche questo, il “paracadute” delle Regionali con la candidatura riparatoria in quota Fratelli di Italia… ma trattasi pur sempre di legare il proprio destino politico a due eventi super improbabili: vincere il 25 maggio ad Osimo in prima istanza (possibilità zero) o sperare a settembre in ACQUAROLI e in un successo personale di almeno 2.000 preferenze (possibilità zero).
Vale la candela? Trattasi di considerazioni e calcoli personali, falsati in partenza dalla circostanza che a spingere non è il proprio libero pensiero e neanche un partito (l’Udc) che non c’è… ma soltanto il diretto interessato a dividere la sconfitta Francesco ACQUAROLI da Potenza Picena.
Diretto interessato che sia per Osimo1-2024 che ad Osimo2-2025, in pochissimi mesi l’uno dall’altro, ha purtroppo (per gli osimani e i marchigiani di Centro-Destra) dato prova di incapacità strategica e ridotte funzionalità amministrative: detto tra noi… una tragedia, matura per essere esportata a Roma con la promozione a Ministro.
O forse anche no; chiedere a Giorgia.
In questo quadro di disastro assoluto, merita di essere segnalata, tornando alle faccende osimane, la difficoltà crescente di Fratelli di Italia di chiudere la promessa lista elettorale con 24, diconsi 24, nomi qualsiasi.
Intendendo per qualsiasi i primi 24 osimani che attraversano la strada; e non certo pretendendo dal primo partito d’Italia anche uomini e donne di una qualche qualità.

Problema di chiudere le rispettive liste, parrebbe comune a tutti, a Destra. Forza Italia, ad esempio, dovrebbe far convergere i suoi cinque o sei nominativi spendibili con quelli, altrettanto pochi, di Rinasci Osimo… avvertendo sin d’ora i naviganti che una lista qualsiasi che dovesse fermarsi, facciamo un esempio, a quota 23, anziché i 24 previsti, equivarrebbe a certificare la propria inconsistenza sul territorio.
Così come non vale (vero Fratelli di Italia, stile “noi ci siamo”) attingere a riempitivi da Ancona o peggio persino dalla provincia.
Stesso discorso, copia e incolla, vale fatto per il connubio tra Base popolare e gli Antonelliani boys, potendo i primi contare su solo sei o sette personaggi targati Orsetti, corroborati da una decina portati a forza, targati CIUFFO MOSCIO; per un parziale di circa 16/17 presentabili, lontanissimi dai 24 richiesti dalla legge elettorale.
Insomma tanto è il desiderio di vincere escludendo (anzichè sommando) che alla fine dei conti tutte i partiti e i movimenti si ritroveranno con lo stesso problema non da poco: “E mò con chi la riempiamo la lista?”.
Problema, in fatto di liste, che da 30 anni non tocca un certo Dino LATINI (capace di chiuderne addirittura 8 lo scorso giugno, record in carica da battere) escluso o bypassato o comunque estromesso dalla conduzione dei giochi.
Come reagirà il Presidente dell’Assemblea regionale di fronte al fatto compiuto – chiamato scorrettezza grave – di altri che ricorrono al proprio Capo di Gabinetto… “dimenticando” per distrazione di consultare il parere del “datore di lavoro” della BORDONI?
E soprattutto, avendo ACQUAROLI dato ampia prova in inaffidabilità e incompetenza, quale comportamento ci aspetta possa prendere un LATINI ferito, in vista delle Regionali di settembre?
Il seguito alla prossima puntata.
QUI il tuo gradito commento: