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QUALE IL MIGLIOR CANDIDATO PER RIUNIRE CIVICI E CENTRO-DESTRA?

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di Sandro PANGRAZI

Si dice che di fronte alla legge non dovrebbe essere ammesso il dissenso; e nemmeno tollerato il dubbio.

In particolare, aggiungiamo noi, se la legge di riferimento si pone a fondamento nel discernere le caratteristiche, ovvero non negative per la salute del cittadino.

Parliamo delle antenne telefoniche per la diffusione del segnale 5G (via Molino Mensa e via Tonnini) ma potremmo parlare degli impianti per la trasformazione in biometano (via Coppa e contrada Cucchiarello) o del crematorio per la riduzione in cenere delle salme, tanti anni fa previsto presso il cimitero “vecchio” di San Giovanni.

Da Grazia BRANCA, 57 anni, Commissaria prefettizia via libera all’antenna 5G del San Carlo

Tutta roba con alterna fortuna, passata o di attualità nell’agenda politica cittadina, ma contrassegnata da un comune file rouge: l’ignoranza della gente ad alimentare il ricatto politico!

Torniamo per un attimo alla recente mozione, promossa la settimana scorsa in Regione, nel vano tentativo di ostacolare il legittimo interesse dei privati ad operare nel settore della trasformazione delle biomasse in biometano.

Da uno Stefano SIMONCINI, qui particolarmente affaticato, l’ultima pipi fatta fuori dal vaso…

Con tanto di pubblico giunto da San Paterniano e Casenuove fino a Palazzo di Regione, in piazza Cavour ad Ancona, tutti i partiti, dal più piccolo al più grande, si sono allineati e coperti al volere di una massa interessata non certo all’interesse comune, ovvero al meglio per tutti noi (nel caso esistesse per davvero un bene salute in pericolo) ma significativamente mossa dalla urgenza di spostare altrove la collocazione!

Ma come, verrebbe da chiedersi, se una antenna 5G fosse realmente pericolosa per la salute, se un impianto per la trasformazione in biometano ponesse dei rischi, se da un crematoio derivasse il pericolo vero e concreto di contrarre malattie… quale pazzo si batterebbe per spostarlo altrove?

No alle antenne 5G… tutti di nuovo nella caverne… Ma basta!

Davvero la soluzione potrebbe essere spostandosi da Casenuove a San Biagio? Innalzando antenne da via Molino Mensa a via Pangrazi, attivando il crematoio al cimitero Maggiore anziché a San Giovanni?

Perché la soluzione deve essere sempre “non nel mio giardino ma in quello di altri?”.

Perché la politica, anziché affrontare la questione educando i cittadini quantomeno a ragionare e ad utilizzare il proprio cervello, preferisce, da sempre, la scorciatoia del compromesso e del ritorno in voti.

Molto meglio prendere in giro chi accetta il ruolo promettendo in cambio vagonate di consensi che predicare il Vangelo ad una accozzaglia di gente che non vuol saperne mezza.

L’antenna già visibile in via Molino Mensa. Dovrebbe essere spostata di qualche passo… Per la serie: contenti e…

Anzi tanto più il tema è scientifico e obiettivamente non alla portata di tutte le menti (la vicenda Covid e il relativo vaccino dovrebbe essere illuminante per tutti), tanto più il popolino è voglioso di dire la sua e vedere attuato il proprio pensiero!

Questo sin troppo ampio cappello – ci scuseranno i lettori ma quando ce vò… ce vò – per dire di come non tutti i mali, a volte vengono per nuocere.

Prendiamo il caso delle antenne per la telefonia in corso in via Molino Mensa e che ha animato il dibattitto tra la vecchia Amministrazione PUGNALONI e la campagna elettorale Civica e di Centro-Destra, con entrambe le coalizioni paladine, a parole, dell’interesse supremo del cittadino… a non comunicare ritornando al mondo della clava!

In via Tonnini, circa un anno fa, con gli osimani alle prese col Sindaco PUGNALONI. Quanta inutile preoccupazione…

Ebbene è notizia del week-end che la Commissaria prefettizia Grazia BRANCA, non sapendo ne leggere, ne scrivere in politichese, ha appena preso atto che nulla osta affinchè la compagnia possa, finalmente, attivare il proprio impianto.

Dovrebbe essere un’ottima notizia. E in effetti lo è… tranne per Stefano SIMONCINI che ieri mattina, svegliatosi male nonostante la giornata festiva, così posta sul pericolosissimo mondo di Fb.

“Con l’Assessore STRAPPATO e la Dirigente VECCHIETTI, sentiti i comitati dei cittadini, eravamo a buon punto in una trattativa complessa che avrebbe previsto il trasferimento delle due antenne di via Molino Mensa e via Tonnini in un sito terzo, in zona San Carlo, distante dalle abitazioni.

Altri inutili slogan, ancora visibili in zona

Poi l’Amministrazione è caduta; e questo è il risultato. I residenti – conclude SIMONCINI in maniera sibillina – ringrazino chi ha fatto cadere l’Amministrazione PIRANI”.

Ma benedetto figliolo, viene da dire, ancora con questa storia? Francesco PIRANI ha preferito dare di spalle alla fatica di indossare la fascia Tricolore in quanto caratterialmente non dotato a sufficienza a reggere il quotidiano carico di incombenze che la poltrona di Primo cittadino, ad Osimo, porta con se.

Quand’anche avesse resistito e fosse restato, cosa sarebbe cambiato per i cittadini riuniti in comitato? Che l’antenna sarebbe stata spostata, come verrà spostata tanto per dare da bere agli assetati, di qualche metro restando sempre nella medesima area, peraltro scelta dalla stessa Amministrazione PUGNALONI quale adatta alla bisogna.

I lavori in corso in zona San Carlo per la nuova piattaforma

E perché ci resterà? Per il semplice fatto che la compagnia ha scelto quel sito – e altre compagnie faranno lo stesso – in quanto compatibile con le proprie esigenze avendo convenienza ad investire colà e non altrove.

Concludendo? Più libri da studiare e impianti di trasformazione di biometano e antenne 5G per tutti.

N.B. Per dovere di informazione il 4 luglio scorso il Governo MELONI, con la conversione in legge 95/2024 del “Decreto Coesione”, ha sostanzialmente liberalizzato le procedure di installazione delle nuove antenne di telefonia, oltre ad aumentare sensibilmente il campo elettrico da 6 a 15 V/m. vanificando, d fatto le pretese dei Comuni ad ingerire in materia,

Per par condicio anche i Civici raccolsero la palla avvelenata al balzo…

La legge auspica, entro giugno 2026, di realizzare una “densificazione” delle infrastrutture strategiche, nell’ambito del Pnrr per il piano Italia 5G, anche nelle aree cosiddette “bianche”, ovvero a fallimento di mercato, in cui gli operatori in genere non investono.

Allo scopo è fatto divieto alle Amministrazioni locali di porre limiti alla localizzazione delle aree preposte alla installazione delle antenne.

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Rosanna VERDE in CERSOSIMO
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