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𝗜𝗹 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗙𝗶𝗮𝗺𝗺𝗮 𝘀𝗶 𝗲̀ 𝗺𝗼𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼, 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗲𝗱𝗶̀ 𝗽𝗼𝗺𝗲𝗿𝗶𝗴𝗴𝗶𝗼, 𝗮𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗼 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗲𝘁𝗿𝗼 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗼𝗰𝗼𝗹𝗹𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼, 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗽𝗲𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝗿 𝗿𝗲𝗰𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗣𝗜𝗥𝗔𝗡𝗜. 𝗟’𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼, 𝗶𝗻𝗳𝗿𝘂𝘁𝘁𝘂𝗼𝘀𝗼, 𝘀𝗶 𝗲̀ 𝗿𝗶𝘀𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗮𝗱 𝗮𝗹𝘁𝗮 𝘃𝗼𝗰𝗲, 𝗰𝗮𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗶 𝘀𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶 𝗽𝘂𝗴𝗻𝗶 𝗿𝗮𝗯𝗯𝗶𝗼𝘀𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗼 𝘀𝘂𝗹 𝘁𝗮𝘃𝗼𝗹𝗼, 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗰𝗵𝗲 𝗺𝗮𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗶𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗶𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗼𝗿𝘀𝗮 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗺𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮 𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘂𝗻 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗴𝗿𝗮𝘃𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼. 𝗣𝗼𝗶 𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹’𝗮𝗻𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮𝘁𝗮 𝘃𝗮𝗰𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗶𝗻 𝗦𝗶𝗰𝗶𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗿𝗼𝗺𝗽𝗲𝗿𝘀𝗶, 𝗱𝗮 𝗾𝘂𝗶 𝗮𝗹 𝟰 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗺𝗶𝗿𝗮𝗰𝗼𝗹𝗼 𝗽𝘂𝗿𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲

DOPO 5 MESI DI NULLA, FINALMENTE PIRANI HA TOLTO IL DISTURBO

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A beneficio di PIRANI e di chi si fosse dimenticato troppo presto… ricordiamo da dove nasce il pastrocchio.

Il diario della crisi politica, aperta dalle dimissioni di Francesco PIRANI, segna oggi il giorno 3 (da giovedì mattina) senza registrare sostanziali novità.

Il pericolo vero, per Osimo e gli osimani, che il Sindaco possa ripensarci e utilizzare la finestra di 20 giorni concessa dalla legge, per mettere la coda tra le gambe e ritirare il proposito di andarsene volontariamente, è in effetti, di ora in ora, sempre più grande.

PIRANI sa bene che a mezzogiorno di mercoledì 4 dicembre, nulla pervenendo rispetto al proposito di abbandonare la barca e andarsene in vacanza in Sicilia, le dimissioni diventerebbero vere e autentiche; e soprattutto non più trattabili.

La coalizione di maggioranza nell’idea di Franceso PIRANI

Insomma la città potrebbe tornare a respirare per lo scampato pericolo e indire festeggiamenti improntati al desiderio di ripartire facendo pulizia del comitato affaristico che ha tentato, fin quasi a riuscirci, di impossessarsi delle leve del potere politico-amministrativo.

Forti di questa autentica certezza, vale a dire venire puniti, la prossima volta, dal proprio elettorato di riferimento… ancor più pesantemente di quanto avvenuto l’8 e il 9 giugno (quando nel breve volgere di 10 secondi ben 4.864 cittadini si pentirono di aver dato fiducia europea a Fratelli di Italia!), la Fiamma osimana, nell’immediatezza delle dimissioni, ovvero giovedì pomeriggio, si è organizzata per una sorta di pellegrinaggio di circa 10 chilometri, verso Polverigi, destinazione Mollificio PIRANI.

Significativo il primo interrogativo dei partecipanti: andiamo in auto (9 chilometri e 600 metri) o si va a piedi (chilometraggio ridotto a 8 e 800 metri) in modo da stuzzicare la vena campestre di PIRANI e facilitare la fumata bianca?

La stessa maggioranza governata in stile LATINI

Alla fine, visti i fisici non allenati dei Fratelli partecipanti l’impresa e l’età-media non più giovanile dei fedeli al pellegrinaggio verso il Sindaco…. Santo, si è deciso di darsi appuntamento direttamente a Polverigi, ognun per proprio conto, propensi a far numero e apparire determinati e coesi pro PIRANI.

Narrano i presenti che il Sindaco, colto nei preparativi della meritata vacanza sicula, improvvisata (?) tra Trapani, Erice e le spiagge di San Vito Lo Capo, abbia interrotto le valige in preparazione per concedere udienza al gruppetto (capeggiato a livello gerarchico dalla STAFFOLANI ma non abbiamo conferme) e valutare, almeno formalmente, la richiesta di tornare a provare a fare il Sindaco.

Fratelli di Italia rischia grosso, anzi tutto. L’addio di PIRANI, se confermato, riporterebbe la Destra osimana all’angolo della politica

La convulsa riunione che si è aperta negli uffici del Mollificio, a quanto pare, non ha avuto nulla da invidiare ai 165 summit di maggioranza precedenti e nemmeno all’ultimissimo confronto di lunedì pomeriggio in Consiglio comunale, tra una pausa tecnica e l’altra.

Pare che il povero tavolo aziendale, di certo non abituato a decisioni di questa importanza, sia stato sul punto di crollare, ad un certo punto, sotto i colpi di maglio che PIRANI ha sferrato, a ritmo di punti non rispettati, a suo dire, dai Latiniani; rei secondo PIRANI di non voler sottostare con piacevolezza nella delicata posizione, misurata dal geometra SIMONCINI ad esatti 75° gradi.

Posizione detta “del super G o pecorina”, amata da PIRANI quando era Sindaco per concludere accordi con i propri azionisti di riferimento, ma meno deliziata da una controparte più propensa, Kamasutra alla mano, ad amplessi tipo “La cavalcata fantastica o smorza candela”, certamente più dominanti o almeno paritari.

I due soci in affari politici: PIRANI e ANTONELLI. Tra loro un patto di acciaio anti LATINI, fino alla morte o – per dirla alla SIMONCINI – “Mò sò cazzi tuoi!”

Insomma la processione virtuale si è conclusa come doveva concludersi, col l’ennesimo nulla di fatto. Con il Santo che, gradito lo sforzo, certo non poteva, dopo pochissime ore, tornare sui propri passi come del resto i bimbi troppo viziati mai sono portati a fare, pur pregati.

Avete mai visto proprietari di palloni che tornano sui propri passi, dopo aver esclamato la classica frase e imbracciato la palla: “Basta, mi avete stufato. Vado via!”.

Una novità, comunque, il confronto con Fratelli di Italia, alla fine l’ha prodotta, facendo emergere, a fatica ma emergere, la rappresentazione – anche grafica – delle difficoltà di rapporto tra gli ex Sindaci PIRANI e LATINI: il primo ama da pazzi la pecorina e l’altro lo smorza candela. Entrambi vorrebbero per fortuna godere… ma ciascuno a proprio modo.

Dino LATINI più che mai fiducioso di portare a casa entrambe le partite: in Comune e in Regione

Il problema come sempre è Osimo; costretta a fingere soddisfazione come una sposina inesperta anni ‘60… e a sperare in un futuro sessualmente migliore. O a cambiare partner…

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