𝗜 𝗖𝗮𝗿𝗮𝗯𝗶𝗻𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗡𝗼𝗿𝗺 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝘀𝗼𝗿𝗽𝗿𝗲𝘀𝗼 𝗹’𝘂𝗼𝗺𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗔𝘀𝗽𝗶𝗼 (𝘂𝗻 𝟱𝟱𝗲𝗻𝗻𝗲 𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘀𝘂𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝗳𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗮𝗽𝗼𝗹𝘂𝗼𝗴𝗼 𝗲 𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗱𝗶 𝗮𝘂𝘁𝗼𝘁𝗿𝗮𝘀𝗽𝗼𝗿𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗲𝘀𝗶𝗹𝘃𝗮𝗻𝗼) 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮 𝘁𝗿𝗮𝘃𝗮𝘀𝗮𝗿𝗲 𝟳𝟱 𝗹𝗶𝘁𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗹𝗶𝗾𝘂𝗶𝗱𝗼. 𝗔 𝗰𝗮𝘀𝗮 𝗿𝗶𝗻𝘃𝗲𝗻𝘂𝘁𝗶 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝟭𝟰 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗻𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻 𝘁𝗼𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝟯𝟱𝟬 𝗹𝗶𝘁𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗴𝗮𝘀𝗼𝗹𝗶𝗼 𝗲 𝘂𝗻 𝘃𝗮𝗹𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗮 𝟲𝟴𝟬 𝗲𝘂𝗿𝗼. 𝗗𝗲𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝗽𝗶𝗲𝗱𝗲 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗳𝘂𝗿𝘁𝗼
Rubava gasolio al datore di lavoro per donare a se stesso!
Quale moglie non ha mai fatto la cresta sulle spese quotidiani di casa… per ricavarne un gruzzoletto lontano dalle domande invadenti del proprio marito?
Tutte mini colpevoli, compreso un 55enne di Ancona, residente in una frazione del capoluogo, incensurato e dipendente di una azienda di autotrasporti pescarese, la Antimo DI GIUSEPPE snc, a cui l’anconetano, per arrotondare lo stipendio, aveva imparato a fare a sottrarre gasolio.
Sin troppo semplice la tecnica adottata: l’uomo una volta effettuato il pieno del mezzo affidatogli si fermava in uno spiazzo riservato, ad Osimo, esattamente all’Aspio in via Edison, dove il camionista; qui il camionista, una volta al riparo da occhi indiscreti, alleggeriva il mezzo della DI GIUSEPPE travasando parzialmente il gasolio dal serbatoio appena riempito… per riversarlo in capaci taniche da 25 litri, da utilizzarsi personalmente.
Una cresta decisamente appuntita che, stando alla circostanziata denuncia raccolta dai Carabinieri, andava vanti da tempo. Molti sospetti sull’anconetano… ma come dimostrarlo?
A scoprire l’arcano han pensato i Carabinieri del nucleo Radiomobile di Osimo che l’altra sera, ricevuta segnalazione che il camion affidato dall’autotrasportare aveva appena fatto il pieno, si sono messi alle calcagna, decisi ad incastrare il poveraccio.
Un’attesa di pochi minuti perchè il 55enne, non immaginando di essere seguito discretamente dai militari, all’altezza dell’Aspio si è inoltrato in via Edison per compiere il consueto travaso di gasolio a cui chissà da quanto tempo era abbonato.
I Carabinieri, così, prima di cena, lunedì sera, hanno soltanto dovuto osservare con discrezione e attendere il compiersi del furto, per poi intervenire quasi in flagranza.
Era appena avvenuto che, con la consueta tecnica, l’uomo aveva appena alleggerito il mezzo di ben tre taniche di carburante da 25 litri l’una… per poi caricarle tranquillamente nella propria auto e dirigersi verso casa.
Il tempo di mettere in moto e fare qualche centinaio di metri e la tranquilla serata autunnale è stata squarciata dai lampeggianti blu dei Carabinieri, palesatesi dopo l’attesa.
Per gli uomini del Luogotenente Giuseppe ESPOSTO è stato un gioco da ragazzi notare le tre taniche a bordo e chiedere conto di quel trasporto.
Ricevute risposte confuse e poco credibili, i Carabinieri hanno, giocando sul sicuro, hanno tentato la carta audace della perquisizione domiciliare, rinvenendo in effetti nella disponibilità del dipendente infedele altre 14 taniche, colme di carburante, per un totale di 17, pari a circa 350 litri di gasolio e un valore di circa 680 euro.
Conseguente il sequestro della refurtiva liquida (in attesa di restituzione all’impresa DI GIUSEPPE) e la denuncia a piede libero per il 55eene che, a piede libero, ora ci resterà veramente con l’annunciato licenziamento in tronco da parte dell’impresa.
MA COSA SIGNIFICA “FARE LA CRESTA”
L’espressione fare la cresta viene usata per indicare qualcuno intento ad appropriarsi qualcosa in più rispetto al dovuto. Il termine ha origini “bucoliche”. Nell’antichità i contadini erano soliti aggiungere alla loro cucina un condimento, chiamato “agresto”, ricavato dall’uva poco matura.
Per preparare il condimento i contadini venivano mandati nelle vigne per cogliere solo l’uva ancora poco matura. In realtà spesso i contadini raccoglievano anche l’uva buona da tenere per sé. Questo gesto ha preso il nome di “fare l’agresto” che, col tempo si è trasformato in “fare la cresta”.