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𝗟’𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗲̀ 𝗶𝗺𝗽𝗮𝘇𝘇𝗶𝘁𝗼 𝗮𝗱 𝗔𝘀𝘁𝗶. 𝗜𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗔𝗹𝗯𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗚𝗶𝗮𝗻𝗻𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗽𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮 𝗳𝗿𝗲𝗱𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗰𝗮𝗿𝘁𝗲… 𝗺𝗮 𝗶𝗹 𝗿𝗶𝘀𝘂𝗹𝘁𝗮𝘁𝗼 𝘀𝗰𝗮𝘁𝘂𝗿𝗶𝘁𝗼 𝗲̀ 𝗶𝗺𝗯𝗮𝗿𝗮𝘇𝘇𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗲𝘁𝗮̀ 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗮. 𝗨𝗿𝗴𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝗗𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮-𝗗𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗶𝗳𝗲𝘀𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗮, 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗲𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗼 𝗲𝗻𝗰𝗼𝗺𝗶𝗼 𝗲 𝘀𝗶𝗻𝗰𝗲𝗿𝗮 𝘃𝗶𝗰𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗲 𝘀𝗼𝗹𝗶𝗱𝗮𝗿𝗶𝗲𝘁𝗮̀, 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗰𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮 𝗿𝗼𝘃𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗥𝗼𝗴𝗴𝗲𝗿𝗼. 𝗡𝗲𝗹𝗹’𝗮𝘁𝘁𝗲𝘀𝗮, 𝘃𝗲𝗿𝗴𝗼𝗴𝗻𝗶𝗮𝗺𝗼𝗰𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶

Quando una tentata rapina di tre delinquenti si conclude con la condanna del gioielliere a 17 anni di carcere e un consistente premio, agli eredi dei farabutti, per quasi mezzo milione, l’Italia dovrebbe fermarsi.

Fermarsi e pensare almeno per 24 ore. Cosa è andato di traverso nel ragionamento del giudice che ha pedissequamente applicato la legge?

E quale legge ha diritto di cittadinanza di fronte ai tentativi ripetuti di assaltare, armi in pugno, la famiglia e l’attività di un onesto cittadino?

Trovare un’immagine di Alberto GIANNONE, Presidente della Corte di Assise di Asti, non è stato semplice. Eppure trattasi di un banale dipendente dello Stato, vincitore di semplice concorso pubblico

Domande senza risposte che comunque il Presidente della Corte di Assise di Asti Alberto GIANNONE ha interpretato, Codice alla mano, come meritevoli di una condanna esemplare!

Mario ROGGERO, il gioielliere di Grinzane Cavour, 68 anni, che il 28 aprile 2021 si difese dall’assalto in armi di tre banditi… in uno Stato degno di questo nome andrebbe premiato, sorretto dalla solidarietà di un intero popolo e portato ad esempio.

Quanto reso possibile dalla Legge italiana e ingigantito da un Tribunale composto da uomini troppo avvezzi ad applicare le carte e non a giudicare i fatti, non dovrà più accadere.

Il Presidente GIANNONE ha appena pronunziato la sentenza che eleva la condanna, dai 14 anni richiesti dal Pm, a ben 17 anni di carcere inflitti alla… vittima! Oltre al riconoscimento, verso i familiari dei due delinquenti rimasti uccisi, di un lauto pagamento di una provvisionale per circa mezzo milione di euro! Farsi rapinare, in Italia, è ormai diventato 100 volte più conveniente che attendere giustizia!

E’ tempo che il nuovo Governo di Destra metta mano all’argomento legittima difesa riformando l’ordinamento da capo a fondo, ponendo il cittadino, indifeso o armato, nella condizione certa, ovvero sempre, di parte offesa. Qualsiasi cosa accada ai delinquenti.

Compresa la morte del reo, imputabile sempre e solo alla condotta dei malviventi e non già posta a carico, neanche moralmente, a chi, aggredito, prova a porre in salvo la propria famiglia, il proprio lavoro, se stesso.

Diversamente gli applausi dei familiari dei due rapinatori uccisi, alla lettura di ogni ulteriore sentenza, rimbomberanno nelle coscienze di tutti ad ogni nuovo tentativo del cittadino di turno non abbassare supinamente la testa alla violenza.

Italia, vergogna!

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