𝗠𝗮𝗹𝗲𝗱𝗲𝘁𝘁𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹. 𝗟𝗮 𝘃𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗲𝘀𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗲 𝗳𝗮𝗿𝘀𝗶 𝘁𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗺𝗮𝗹𝗲 –“𝗰𝗼𝗹𝗽𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝗰𝗲𝗰𝗶𝘁𝗮̀ 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮” – 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗮𝗹𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝗻𝗲𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗰𝗼. 𝗔 𝘀𝗼𝗿𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮 𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶 𝗲̀ 𝘂𝘀𝗰𝗶𝘁𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗮𝗹 𝗹𝗲𝗮𝗱𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗽𝗮𝘁𝗲𝗿𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹 𝗱𝗶𝘀𝗮𝘀𝘁𝗿𝗼… 𝗽𝗿𝗲𝗽𝗮𝗿𝗮𝗻𝗱𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗶̀ 𝘂𝗻 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝗿𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗶, 𝗮 𝗴𝗶𝘂𝗴𝗻𝗼. 𝗨𝗻 𝗯𝗲𝗹 𝘁𝗮𝗰𝗲𝗿 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝘃𝗲𝗿𝗿𝗮̀ 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼?
di Sandro PANGRAZI
“Dino LATINI? Colpito da cecità politica”.
Ad affermarlo, per una volta, non è il solito Francesco PIRANI e nemmeno l’anti Osimo Carlo CICCIOLI o il fuggitivo Sandro ANTONELLI ma il braccio destro (?) in Regione Monica BORDONI!
Possibile? Possibile!
Nella Osimo che non ti aspetti c’è purtroppo spazio anche per simili esternazioni, oltretutto non richieste, preparatorie ad una campagna elettorale lacrime e sangue.
Ragioniamo di nuovo sul concetto appena espresso sui social (maledetta tecnologia!) dall’ex vice Sindaco di PIRANI.
Il mancato allineamento di LATINI sulle posizioni di PIRANI, fino alle tardive dimissioni dai lavori della sala Gialla presentate dal Presidente dell’Assemblea regionale… costituiscono, letteralmente, “cecità politica che non ha giovato nessuno”.
A sorpresa, quando quasi tutte le parti politiche sembravano rassegnate ad aggiungere, al segreto di Fatima, anche un altro mistero doloroso – vedi la BORDONI per cinque mesi sdoppiata stile Padre Pio: capo Gabinetto Latiniano ad Ancona e vice di PIRANI una decina di chilometri più a sud – irrompe su Facebook la realtà.
O almeno la realtà vissuta dalla mente di Monica BORDONI.
“Ho sempre lavorato con impegno per rafforzare il Movimento civico – ha scritto giovedì sera attorno alle 19 la prima, ben retribuita, assistente di LATINI _ contribuendo a consolidarne la presenza e la forza.
Trovo assurdo che si sia preferito puntare sulla caduta del Governo piuttosto che tentare di ricucire, come invece ho tentato io fino all’ultimo; ma essendo l’unica a remare in questa direzione – conclude Lady 4.500 euro al mese – è chiaro che la barca fosse destinata a finire per virare altrove.
Una cecità politica che non ha giovato a nessuno”.
Quasi mai la politica è risultata più chiara agli occhi e alle orecchie di chi a breve dovrà venirne a capo e deciderne le sorti con un voto.
A sbagliare, da luglio a novembre, non è stata la BORDONI (e quindi anche gli Assessori STRAPPATO e SABBATINI e il Presidente del Consiglio comunale SIMONCINI) a restare sulle comode e ben remunerate posizioni scelte per loro da PIRANI… ma ad andare sugli scogli è stata, cocciutamente, la navicella dei quattro Latiniani superstiti, rei di non appiattirsi, fino a scomparire, con quel che restava del movimento, al dicktat di un Primo cittadino nuovo dittatore di Osimo.
Prendiamo atto della clamorosa spiegazione all’interrogativo più volte posto da OSIMO OGGI ai cinque protagonisti della querelle (psicopatica anzi che no) osservando comunque come questa incredibile spiegazione, giunta a ciel sereno, si contraddistingue in realtà con l’ennesimo desiderio di farsi del male in vista del ’25 elettorale.
Che bisogno c’era, a quattro mesi dal disastro finale, dare del Capitan SCHETTINO a colui che, comunque la si voglia vedere, da quattro anni paga lautamente, seppur con soldi pubblici, un lavoro che la BORDONI dovrebbe finalizzare al raggiungimento di LATINI e dei Civici delle migliori posizioni politiche possibili?
E’ davvero così difficile imitare il silenzio e il nulla a cui era chiamato il predecessore in Regione Luca MARCONI?
Perché lasciarsi andare a spiegazioni fuori tempo massimo, inopportune e sconsiderate al limite dello stupido e dell’autolesionismo, quando basterebbe un bel tacere, purtroppo mai scritto?
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