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𝗟𝗮 𝗣𝗼𝗹𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮 𝗱𝗶 𝗝𝗲𝘀𝗶 𝗿𝗲𝗰𝘂𝗽𝗲𝗿𝗮 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗹𝘁𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗮𝗳𝗳𝗶𝗻𝗲𝗿𝗶𝗮 𝗔𝗽𝗶, 𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗲 𝗮 𝗳𝗶𝘂𝘁𝗼 𝗲 𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀. 𝗜𝗹 𝗰𝗼𝗹𝗽𝗼 𝗮𝘃𝘃𝗲𝗻𝘂𝘁𝗼 𝗱𝗼𝗺𝗲𝗻𝗶𝗰𝗮 𝗽𝗼𝗺𝗲𝗿𝗶𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝗳𝗶𝘁𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗰𝗮𝗻𝘁𝗶𝗲𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗰𝗶𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗼𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗮. 𝗜𝗻𝗱𝗮𝗴𝗶𝗻𝗶 𝘀𝘂𝗶 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗮𝗳𝗳𝗶𝗱𝗮𝘁𝗲 𝗮𝗶 𝗖𝗮𝗿𝗮𝗯𝗶𝗻𝗶𝗲𝗿𝗶, 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮𝘁𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗲𝗻𝗱𝗼𝗹𝗮𝗿𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗗𝗮𝘂𝗻𝗶𝗮. 𝗟𝗮 𝗺𝗼𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲 𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝘀𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗰𝗶𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗴𝘂𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗳𝘂𝗴𝗮 𝗰𝗼𝗹 𝗽𝗶𝗮𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗺𝗲𝗿𝗰𝗲, 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗿𝘂𝗯𝗮𝘁𝗮

Un ingente furto, di un container contenente scarti di lavorazione in ottone, è stato prima realizzato ai danni dell’industria osimana Marvit SpA ed infine sventato, poche ore dopo, grazie all’intuito degli agenti della Polstrada di Jesi.

Il colpo, messo a segno nel pomeriggio di domenica al 3 di via dell’Industria ad Osimo Stazione (praticamente nei paraggi del Mc Donald’s), avrebbe potuto fruttare una cifra importante sul mercato del riciclo dei nuovi metalli preziosi (zinco, rame, ottone) utilizzati a profusione dalla Marvit nelle proprie lavorazioni di termo-idraulica, oleodinamica, automotive e di elettrodomestici, lavorazioni di qualità che da quasi 70 anni vedono il marchio osimano partner di fiducia di aziende internazionali.

Propria tanta meritata visibilità potrebbe aver ingolosito la criminalità, in particolare quella specializzata del Foggiano, sempre sul pezzo in fatto di informazioni sensibili su nuove possibili prede.

Fiuto, abilità e un pizzico di fortuna hanno permesso, domenica sera. almeno di vanificare l’ingente colpo messo a segno dalla Marvit

Le indagini avviate prontamente anche dai Carabinieri del Norm hanno potuto appurare, con quasi certezza, che a movimentare la manovalanza specializzata pugliese (Cerignola, Lucera, San Severo, autentiche Capitali del crimine organizzato) possano aver contribuito le preziose informazioni raccolte in loco proprio da chi, quotidianamente, ha rapporti di lavoro con la preda, in questo caso la Marvit.

E quale migliore informazione, per tentare il colpo tecnicamente riuscito, l’imbeccata di sfruttare il lato debole di un momentaneo cantiere? Lavori in corso, nel perimetrato recintato e con tanto di muretto, da qualche giorno avviati dalla ditta specializzata.

Forzata la recinzione con un’azione in retromarcia di una motrice utilizzata a mò di ariete, i malviventi, sul posto anche con un’auto di copertura, hanno così avuto vita facile nell’agganciare il container prescelto, già posizionato su un pianale, e renderlo tutt’uno con la motrice.

Il tutto, però, senza immaginare che un testimone, proprio un cliente del Mc Donald’s incuriosito dalla manovra domenicale, aveva osservato a distanza di sicurezza l’intera scena e dato l’allarme ai Carabinieri.

Avviate le indagini a nord e a sud della Statale Adriatica (favorite anche dalla visione delle immagini dei ladri al lavoro, ritratti dalle telecamere della Marvit) a rintracciare il pianale è però toccato, con un po’ di fortuna e molto fiuto professionale, agli agenti della Polstrada di Jesi, in servizio domenica sera all’altezza della centrale Api, sulla Adriatica, a nord di Falconara Marittima.

Il colpo di fortuna che ha innescato il recupero del container, un incidente avvenuto all’altezza del ponte sull’Esino, sull’Adriatica. Il formarsi di code e lampeggianti ha indotto l’auto in avanscoperta dei ladri ad avvisare il complice alla guida della motrice a procedere ad un dietro-front, all’altezza dell’Api, per evitare qualsiasi rischio di verifica-

La manovra a 180 gradi realizzata dal ladro alla guida non è però passata inosservata ad una pattuglia della Polizia Stradale di Jesi che stazionava, non vista, nei pareggi.

In via dell’Industria il moderno stabilimento della MARVIT SpA, preso di dire domenica pomeriggio da un raid di incursori foggiani

Considerato l’orario (non ancora le 22) e la tipologia del mezzo in transito (non certo un camion trasportante derrate alimentari o messosi in marcia in anticipo rispetto allo stop domenicale ai mezzi pesanti), gli agenti hanno sospettato che qualcosa non andasse, mettendosi alle calcagna della motrice.

Lampeggiante e paletta esibita di rallentare e farsi seguire verso l’ormai prossimo casello di Ancona Nord dove, nel frattempo, era stato allestito un posto di blocco sui mezzi pesanti in transito.

Il tutto mentre a terminale la pattuglia riceveva notizia dell’avvenuto furto di Osimo Stazione e del fatto che il mezzo intercettato risultasse pulito, ovvero non rubato, in teoria estraneo alla vicenda della Marvit.

Tutti ragionamenti di un attimo perché all’altezza dello svincolo dalla Statale Adriatica verso la bretella per l’autostrada, la motrice ha prima rallentato… fino a fermarsi e inchiodare il mezzo in piena curva, così da consentire al conducente di scappare a piedi verso il compare in auto e creare alla Polizia un problema urgente (la rimozione del pianale in un punto pericoloso per il traffico in accesso all’A14) e quindi garantirsi una più agevole fuga.

Al momento la motrice non è ancora stata rivendicata come rubata dal proprietario, denuncia che potrebbe indirizzare meglio e restringere il campo delle ricerche, comunque concentrate dai Carabinieri sul pendolarismo delinquenziale foggiano, praticamente e da sempre il più pericoloso, impunito e organizzato d’Italia.

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