𝗦𝗼𝗹𝗼 𝘁𝗮𝘁𝘁𝗶𝗰𝗮 𝘂𝗻 𝗺𝗲𝘀𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝗲𝗱𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗹 𝗹𝗲𝗮𝗱𝗲𝗿 𝗱𝗶 𝗣𝗼𝗳. 𝗟𝗮 𝗔𝗻𝗱𝗿𝗲𝗼𝗻𝗶 𝗶𝗻 𝗿𝗲𝗮𝗹𝘁𝗮̀ 𝗵𝗮 𝘀𝗳𝗿𝘂𝘁𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗹𝗲 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗶 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝗹𝘇𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗮 𝗦𝗶𝗺𝗼𝗻𝗲: 𝗔𝘀𝘁𝗲𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗼𝗿𝗮 𝗦𝘁𝗿𝗼𝗻𝗮𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗦𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗲; 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗮𝗴𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗺𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗲𝗴𝗻𝗼, 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶 𝟮𝟬𝟮𝟱 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗚𝗹𝗼𝗿𝗶𝗼
Il caffè è un piacere…” – insegnava più di 40 anni fa l’indimenticato Nino MANFREDI aggiungendo “Se non è bbono che piacere è?”
Oggi il Carosello della Lavazza potrebbe efficacemente essere reinterpretato da Paola ANDREONI che dopo il primo sorso non avrebbe dubbi: “Oh è bbono… caffè PUGNALONI… più lo mandi giù e più ti tira su!
Cosa abbia dovuto ingoiare e mandare giù Simone PUGNALONI – per riavere al proprio fianco la propria vice stizzita e con la Andreoni anche i tre o quattro personaggi di secondo piano che stavano facendo più di un pensierino all’addio – non è dato sapere. Ma solo ipotizzare.
I bene informati suggeriscono però che per un grande problema serviva una grande soluzione. Prendere o lasciare.
Questo quanto pattuito dalla ANDREONI per non dirottare circa 1.000 voti dalla prestanome al povero Achille GINNETTI, altro sedotto e abbandonato.
Presidenza Astea intestata alla signora STRONATI in caso di difficile elezione della GLORIO a successore di PUGNALONI; sostegno alla ANDREONI pieno e leale, dell’intero Partito Democratico, alle Regionali del 2025, in caso di insuccesso elettorale a giugno.
PUGNALONI non chiedeva di meglio. Astea, dopo 5 anni in mano a Fabio MARCHETTI (quello che regala soldi pubblici ad extra comunitari clandestini in Italia… in quanto “non sono mica soldi miei”) può benissimo cambiare di mano e approdare ad una gestione prettamente femminile.
Quanto al 2025 l’evento elettorale è vicino, ma in realtà ancora lontano, per poter promettere tutto e di più a cuor leggero.
Capitolo chiuso. Da venerdì il futuro di Paola ANDREONI (e dei suoi pargoli) non costituisce più una minaccia da cui guardarsi o tenere in conto
Paola ANDREONI, dopo le manfrine per le mancate primarie, è tornata alla casa madre e vive e regna nell’unità del santo fiuto politico di Simone II.
Con il reintegro del vice Sindaco e Assessore ai servizi sociali, la compagine di Centro-Sinistra sgombra definitivamente il campo dai dubbi, timori e incertezze di questa lunga vigilia, conquistando un posto di diritto, il secondo, al ballottaggio del 23 giugno.