𝗦𝗲 𝗶𝗹 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗰𝗶𝗱𝗲𝗿𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗮𝗹𝘇𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗺𝗮𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗹𝗶𝘃𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗲 𝘀𝗳𝗿𝘂𝘁𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹’𝗮𝘁𝘁𝗶𝗺𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗯𝗮𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗶 𝗳𝗲𝗱𝗲𝗹𝗶𝘀𝘀𝗶𝗺𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗖𝗶𝘃𝗶𝗰𝗼, 𝗮𝘃𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗗𝗮𝗺𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗣𝗶𝗿𝗮𝗻𝗶 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝟭𝟮 𝘃𝗼𝘁𝗶, 𝟰 𝗮 𝗦𝗶𝗺𝗼𝗻𝗰𝗶𝗻𝗶 𝗲 𝟵 𝗮𝘀𝘁𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗣𝗱. 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗙𝗶𝗼𝗿𝗮𝗻𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗰𝗲 𝗮𝗹𝗹’𝗔𝘀𝘁𝗲𝗮 𝗶𝗻 𝗹𝘂𝗼𝗴𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗚𝗶𝗮𝗰𝗰𝗵𝗲𝘁𝘁𝗶. 𝗦𝗮𝗹𝘁𝗮 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗦𝗮𝗻𝘁𝗼𝗻𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗔𝗹𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝗱𝗿𝗶𝗻𝗶 𝗣𝗮𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗻𝗶 𝗮𝗹 𝗕𝗮𝗺𝗯𝗼𝘇𝘇𝗶 𝗲 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮 𝗶𝗻𝗳𝗶𝗻𝗲 𝗿𝗶𝗽𝗼𝘀𝗼 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗼𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗥𝗲𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗙𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶. 𝗥𝗲𝘀𝘁𝗲𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗮𝗹 𝗺𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗮𝗰𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗹 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗖𝗱𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗚𝗿𝗶𝗺𝗮𝗻𝗶-𝗕𝘂𝘁𝘁𝗮𝗿𝗶.
E mercoledì prossimo, per l’elezione del Presidente del Consiglio, l’allarme rosso è quello di ripetere la disastrosa prova di forza di sabato, vedi Tari, di una maggioranza Piraniana nata spaccata e ormai sul punto di implodere sui se stessa.
Dunque sulla scelta del Presidente avremo, come per l’aumento Tari, 9 astenuti per i “lavatori di mani” del Pd, 4 voti Latiniani a favore dell’amico Stefano SIMONCINI e il resto del mondo PIRANI & ANTONELLI ad eleggersi, a maggioranza semplice, con 12 voti su 25, meno della metà degli aventi diritto, Damiano PIRANI Presidente a sorpresa dell’assemblea.
Almeno due le motivazioni forti che porteranno Francesco PIRANI a dichiarare guerra, con tanto di dichiarazione consegnata agli ambasciatori di LATINI, all’altra metà del cielo civico.
La prima motivazione-forte è quella di restituire a LATINI, con gli interessi, il colpo gobbo di non aver avuto una maggioranza neanche nel secondo giorno di scuola.
L’altra, non meno interessante, è di utilità pratica. Accontentare il Consigliere Amap con qualche prebenda economica interessante da sommare ai 650 euro regionali. Ecco così che i 2.180 euro previsti per la Presidenza, sommati ai precedenti, formano pur sempre oltre 2.800 euro al mese, non disprezzabili, piovuti dal cielo grazie alla politica.
E peccato se a pagarne il conto sarà Stefano SIMONCINI, un altro ex amico da punire per aver osato mantenere l’antica fedeltà con gli elettori e con LATINI votando no alla presa d’atto del salasso Tari.
Già che ci siamo diamo una occhiata alle altre poltrone in odore di occupazione. Ad Osimo servizi dovrebbe approdare Renato FRONTINI, naufrago più di Ulisse e come l’eroe greco alla ricerca di di un porto sicuro dove affondare l’ancora, possibilmente lontano da maghe, orchi e Dei minacciosi.
In un altro porto sicuro pare sbarcato anche il Consigliere Alberto Maria ALESSANDRINI PASSARINI ecc. il quale, parere a parte circa la compatibilità si o compatibilità no dell’incarico, potrebbe abbandonare la nave Antonelliana, nel mare della politica in tempesta, per il buen ritiro dell’istituto BAMBOZZI; soffiando in questo caso la nomina alla rivale interna Monica SANTONI!
Se lo scambio sarà tecnicamente possibile, anche il conto corrente in banca dell’ecc sarà riconoscente, accumulando ogni mese tre distinti bonifici: dalla Regione con Amap, dalla Santa Casa di Loreto per la presenza in qualche ricco Cda mariano e infine dalla gestione della casa di riposo Bambozzi, con libertà, per quest’ultima, di deliberare aumenti di rendita senza badare troppo per il sottile. Insomma, quasi a piene mani. Per Alberto Maria ALESSANDRINI PASSARINI ecc. avremo, dunque, completati e acquisiti, in una maturazione avvenuta del soggetto politico, i saggi insegnamenti familiari (e della mamma in particolare) di lavorare il giusto ma incassare assai.
Un altro, infine che incasserà bene e assai sarà probabilmente Marco FIORANELLI, salito prepotentemente in classifica Astea dopo la vicenda Tari.
Il ritenuto sgarbo incassato da PIRANI (il Sindaco, secondo i suoi più stretti collaboratori, è convinto di aver subito e non fatto patire un torto!) dovrebbe comportare la conseguenza di eliminare, in piena coscienza, la designata Astea Gilberta GIACCHETTI ottenendo in questo modo: A) un ulteriore sgarbo pesante agli accordi e a Dino LATINI in particolare; B) mettere in cabina di comando uno che, si spera, possa capirne un pò, senza star ad attendere soltanto il 27 del mese.
Dopo di che la guerra PIRANI-ATONELLI contro LATINI sarà totale, casa per casa, senza tregua.
Destinata, come tutte le guerre, a lasciare vivo solo il vincitore.