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𝗜𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝗹𝘂𝗻𝗴𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗿𝗶𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝘁𝗮 𝗮 𝘀𝘁𝗮𝗺𝗽𝗮 𝗲 𝘁𝘃 𝗶𝗹 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝘃𝗼𝗹𝗲𝗿 𝗮𝗰𝗰𝗲𝘁𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹’𝗲𝘃𝗲𝗻𝘁𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗶 𝗻𝗲𝘂𝘁𝗿𝗶 𝗮 𝟭𝟬𝟬 𝗰𝗵𝗶𝗹𝗼𝗺𝗲𝘁𝗿𝗶 𝗱𝗮 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼, 𝗻𝗼𝗻 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗴𝗶𝗻𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟱𝟯 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗲𝗱𝗲 𝗹’𝗲𝘀𝘁𝗿𝗼𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗮𝗹 𝗖𝗮𝗺𝗽𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗶 𝗰𝗹𝘂𝗯 𝗻𝗼𝗻 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝘂𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗲. 𝗡𝗼𝗻 𝗲𝘀𝗮𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝗽𝗮𝗿𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲, 𝗹’𝗮𝘁𝘁𝗲𝗴𝗴𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝗮𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗮𝗹 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼

Papà Lamberto, lungimirante pioniere del commercio, scomparso di recente dopo una vita di lavoro che gli è valsa il riconoscimento unanime dell’intera città, di sicuro non approverebbe.

Ben conoscendo le persone e come va il mondo, comportamenti e situazioni, avrebbe consigliato tutt’altro. E un profilo molto più basso. E concreto.

Ma dato che le colpe dei padri, come è giusto, non ricadono sui figli… così anche i meriti non si trasmettono con la banale trasmigrazione dei cognomi, seppur importanti.

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Così, ad una settimana dal turpe finale di partita di Massa Martana, il Presidente Lamberto CAMPANELLI ritiene giusto e furbo continuare a gettar benzina sul fuoco.

In Umbria, a leggere o ascoltare le numerose interviste rilasciate a tv e giornali di ogni tipo, non è successo nulla di particolare… ciò nonostante in pochi minuti si è materializzato il finimondo; un vero e proprio fiume di antipatia ha esondato, travolgendo l’Osimana (e di riflesso Osimo) non si è compreso bene perché e per quali colpe di chi, da scontare.

Antonio CAMPANELLI, Presidente dell’Osimana da un decennio, ha portato i Giallo-Rossi dalla I Categoria all’Eccellenza attraverso due campionati vinti e sino al prestigioso successo regionale in Coppa. Purtroppo…

“Contro di noi una antipatia anonima, subdola, proprio per questo non tollerabile” – chiarisce a chiare lettere CAMPANELLI che alla fine ipotizza: “Colpendo noi è evidente che si vogliono coprire altre responsabilità…”.

Di nuovo la tesi del complotto. Di chi e perché, non è però dato immaginare neanche a CAMPANELLI.

Che anzi rincara. “Sassaiola contro il guardalinee? Lo escludo categoricamente. I Carabinieri erano li e non sono mai intervenuti. Ce ne fossero stati i motivi lo avrebbero fatto. Oggetti contundenti lanciati? Ho visto in terra rotoli di carta e fumogeni spenti.

E se davvero il guardalinee fosse stato colpito con gravità, sarebbe stato invertito dall’arbitro che invece lo ha lasciato dalla stessa parte.

Sputi? Non mi posso pronunciare… a distanza non si vedono… mentre invece è stata lanciato del liquido… ma potrebbe essere dell’acqua o anche della birra. Urina? Non saprei rispondere…”.

Insomma CAMPANELLI non vede sputi e non sa giudicare se birra o urina… nel dubbio preferisce pensare che qualcuno ce l’abbia nel profondo con l’Osimana e che i propri ultras, fortificati nell’animo dalle Orsoline, mai e poi potrebbero essersi macchiati, seppur per ipotesi, di nefandezze tipo Arancia meccanica.

E quanto alla pesante condanna ricevuta… non ha dubbi: “Ha ecceduto non solo chi è stato intemperante a caldo… ma anche chi ha preso le decisioni”.

Insomma CAMPANELLI non ha dubbi: ultras e giustizia sportiva sullo stesso piano… ma da condannare resta soprattutto chi ha penalizzato l’Osimana! Mah!

Questo anche, quando alle volte (in quante occasioni?) i nostri tifosi vanno sopra le righe… ma “glielo abbiamo sempre detto, anche più volte, che non lo devono fare…”.

E ora che succede? “Accade che se la FIGC marchigiana ci obbligherà a giocare nel Pesarese le due partite restanti del campionato (con Monturano e di nuovo Maceratese) non manderò la squadra in campo!  Giocheremo solo le tre partite rimaste in trasferta.

Fosse solo per una questione di principio e morale. Se in provincia di Macerata e di Ancona non ci vogliono… che possiamo fare? Confermo che rinunceremmo a giocare.

Strette di mano alla terna arbitrale di Massa Martana, al via delle operazioni

Al momento andremo mercoledì a Filottrano (per il recupero col Montefano, NdR.). Per le altre due non so se ci potrà essere disponibilità nel Fermano. Certo non faremo 100 chilometri, affittare campi, noleggiare pullman, andare al ristorante per giocare in casa. Vogliamo onorare impegni ma non buttare soldi dalla finestra”.

E ancora: “Lasciare tutto? Forse è proprio quello che vogliono… ma non mi conoscono. Sono tignoso e permaloso, motivazioni per me sufficienti per tenere botta”.

Senza parole per simili affermazioni, oltretutto alla vigilia della valutazione del ricorso; ci preme ricordare a CAMPANELLI che un campionato di Eccellenza, ancorchè dilettanti, non è affare da poter allungare o restringere a proprio piacimento.

L’articolo 53 delle norme organizzative FIGC, appena riformato dal presidente Gabriele GRAVINA il 30 giugno 2022, prevede letteralmente:

“La società che rinuncia PER LA SECONDA VOLTA a disputare gare, è ESCLUSA dal Campionato”.

Chiedere con urgenza all’avvocato GRASSANI e magari farsi consigliare su un codice (non scritto) di comportamento, utile ad arrivare ad una composizione positiva in fase di appello…

Al riguardo, in ordine alla responsabilità, cosiddetta “oggettiva” – dei club tesserati alla FIGC – ricordiamo l’antica e sempre valida regola che dice: “La società RISPONDE dell’operato e /o del comportamento dei propri dipendenti, delle persone comunque addetti a servizi e dei PROPRI SOSTENITORI; RISPONDE sia sul proprio campo, intendendosi per tale anche l’eventuale campo neutro, sia del comportamento tenuto su quello della società ospitante”.

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