𝗢𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗼 𝘀𝗴𝗮𝗿𝗿𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗺𝗮𝗻𝗰𝗮𝘁𝗮 𝗮 𝗦𝗶𝗺𝗼𝗻𝗰𝗶𝗻𝗶, 𝘀𝗮𝗹𝘁𝗮 𝗮𝗹 𝟭𝟬𝟬% 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗿𝗲𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝘂𝗻𝗶𝗰𝗼 𝗴𝗿𝘂𝗽𝗽𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗰𝗼, 𝗚𝗶𝗻𝗻𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗲𝘀𝗰𝗹𝘂𝘀𝗼. 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶 𝗲 𝗶 𝘀𝘂𝗼𝗶 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗲𝗿𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲, 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗼𝗽𝗽𝗼𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮 𝘇𝗼𝗽𝗽𝗮 𝗱𝗶 𝘀𝗼𝗹𝗶 𝟭𝟮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗶, 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗮 𝗻𝗮𝘃𝗶𝗴𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮. 𝗜𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗼𝘁𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹 𝗺𝗮𝘀𝘀𝗮𝗰𝗿𝗼 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮 𝗱𝗶 𝗮𝘁𝘁𝘂𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗹’𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗲𝘂𝗿𝗼𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗮𝗳𝗳𝗼𝘀𝘀𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗺𝗼𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗼𝗰 𝗱𝗲𝗶 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶𝗮𝗻𝗶, 𝗮𝘀𝗳𝗶𝘀𝘀𝗶𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗹’𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗰𝗼. 𝗕𝗿𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗶𝗻 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗼
Uno dopo l’altro di dissolve l’apparentamento del 16 giugno; con Sandro ANTONELLI, giorno dopo giorno, sempre meno “parente” e sempre più padrone di casa PIRANI!
Giunto terzo e ultimo alle elezioni per volere degli osimani, l’ingegnere meccanico di Campocavallo si ritrova di fatto ad aver estromesso LATINI dalla stanza dei bottoni, rinsaldato alleanza con PIRANI e – forte di un disegno politico pensato insieme al Sindaco fin dalla primissima ora – ormai sul punto di sferrare quello che potrebbe essere il colpo di grazia ai 4 Latiniani superstiti alla epurazione di fatto, leader compreso, al disegno politico anti Liste civiche storiche.
Da parte di chi osserva la politica osimana da sempre e in particolare negli ultimi due, disastrosi, anni, sta accadendo nulla di strano. Da tempo avevamo denunciato, per il Civismo osimano doc, il pericolo mortale dell’abbraccio interessato di Sandro ANTONELLI.
Quell’apparentamento, come abbiamo più volte scritto, non era da farsi! Mille volte meglio subire una sconfitta (ma sperando e avendo chance di vittoria il 23 e 24 giugno) che vincere come si è fatto sapendo che la vittoria appartiene a Pirro!
Oltre all’imbarazzo sulla vicenda Presidenza SIMONCINI (di cui riferiamo a parte), una delle conseguenze politiche del “grande scorno” fatto patire dal duo PIRANI-ANTONELLI, riguarderà a breve la rinuncia all’obiettivo politico di formare un solo gruppo in Sala Gialla, GINNETTI a parte.
Non una rinuncia di poco conto in quanto caposaldo, nero su bianco, del si all’apparentamento delle truppe Antonelliane e del loro abbraccio mortale alla coalizione che fu PIRANI-LATINI.
Succede infatti tutt’altro. Accade in queste ore che gli eletti nella lista PIRANI ma facenti parte della galassia LATINI (che ha costruito anche le due liste PIRANI) rivendicano la loro “autonomia”, dimenticando tutto: chi sono, da dove vengono e dove potrebbero presto ritornare.
Unico interesse di attualità, una volta conquistata la poltrona, difenderla da ogni e qualsiasi attacco, votarsi ai nuovi condottieri PIRANI&ANTONELLI e soprattutto fregarsene altamente della indicazione data dal voto dei cittadini.
Peggio ci si potrà sentire volgendo lo sguardo sul fronte dell’ingegnere in vacanza costante a Gallipoli. In questo caso il gruppo consiliare dei sei di ANTONELLI (5 escludendo GINNETTI, caso a se) non ci pensa nemmeno a fare gruppo unico!
Unico impegno evidente: chiedere al Sindaco di sostituire via via i consiglieri in forse, tipo “Rigoletto” CINGOLANI, con incarichi amministrativi… in modo di avere in Consiglio comunali elementi più sicuri e di provata fedeltà.
I nomi sono ormai noti a tutti: Fabiola MARTINI in luogo di Alberto Maria ALESSANDRINI PASSARINI ecc. e Francesco SALLUSTIO sulla poltrona di CINGOLANI; con ciò perseguendo alla lettera il dettato del famoso audio, “sgamato” non a caso nei giorni del tragico apparentamento.
Dulcis in fundo col gran ritorno ad Osimo di Carlo CICCIOLI e financo la sua benedizione europea.
Di fatto il Sindaco Francesco PIRANI si ritrova, ormai, a puntare tutto su Sandro ANTONELLI; da Bruxelles oltretutto PIRANI rischia di incassare anche il ritrovato favore di CICCIOLI che all’improvviso sta vedendo tornare in auge il suo sogno antico: smantellare una volta per tutte le Liste civiche di LATINI!
Resterebbe, in questo quadro apocalittico, un solo ma accattivante “ma”: 6 consiglieri sicuri di ANTONELLI per PIRANI + i 4 del Sindaco e i 2 di Fratelli di Italia portano la conta in alto ma non abbastanza in alto fermandosi a 12.
Francesco PIRANI, Sandro ANTONELLI e Carlo CICCIOLI possono davvero essere certi di avere le carte in mano per pensionare definitivamente l’esperienza politica quarantennale di Dino LATINI?