𝗜𝗹 𝗹𝗲𝗮𝗱𝗲𝗿 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗰𝗼, 𝗱𝗶 𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗹𝗹’𝗼𝗻𝗱𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗽𝗲𝗿𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗔𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗣𝗶𝗿𝗮𝗻𝗶, 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗶𝘀𝗰𝗲: “𝗡𝗼𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗵𝗶𝗲𝗱𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗻𝗲 𝗱𝗶𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗻𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼𝘀𝗰𝗿𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗳𝗲𝗱𝗲𝗹𝘁𝗮̀ 𝗮𝗹 𝗯𝘂𝗶𝗼… 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹 𝟮𝟬𝟮𝟵; 𝗺𝗮 𝗻𝗮𝘃𝗶𝗴𝗵𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗮 𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮, 𝘀𝗽𝗲𝗿𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗻 𝘂𝗻 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼 𝘃𝗲𝗿𝗼 𝗲 𝗽𝗮𝗿𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼. 𝗗𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗮̀ 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗹𝗽𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮”
Fine della crisi? Piuttosto fine dell’euforia scatenatasi, in bassa frequenza, in tutta Osimo alla notizia – vera ma non interpretata fedelmente alla Latini-pensiero, che stasera per un paio di ore, ha ubriacato la città – di ritrovata, anzi di trovata unità di intenti.
In pratica apprendiamo in questo momento che l’offerta di Su la Testa (che ribadiamo pubblicando copia della pec protocollata questa mattina alle 8.28) è da intendersi valida quale gesto di buona volontà e come bonus una tantum; un si senza condizioni ai lavori del prossimo Consiglio comunale, linee programmatiche da approvare comprese… ma non già come un via libera ad un percorso in discesa dell’Amministrazione PIRANI sino al giugno 2029.
“Vorrei chiarire – spiega Dino LATINI direttamente ad OSIMO OGGI – che il nostro interesse è quello di consentire a PIRANI di poter governare, valutando punto su punto, come promesso agli osimani in campagna elettorale.
Consapevoli di dover contribuire a sbloccare la spiacevole situazione venutasi a creare con le dimissioni protocollate giovedì mattina da PIRANI – ha pacatamente chiarito l’avvocato LATINI – siamo ad offrire al Presidente SIMONCINI la possibilità di integrare i punti all’ordine del giorno per il Natale e dintorni con tutti i punti rimasti senza discussione nel corso del Consiglio di lunedì, interrotto come altri per l’indisponibilità ferrea di addivenire ad un compromesso.
Convinti che la città deve, in ogni caso guardare avanti e non ritrovarsi a pagare per le responsabilità di chi non intende guardare in faccia la realtà dei numeri, delle cose da fare e degli uomini preposti a compierle, siamo qui ad offrire una sorta di tregua unilaterale, senza porre condizioni se non l’interesse degli osimani.
In tale ottica ci sentiamo di muovere il primo passo, che potrebbe anche non essere l’unico, verso un ripristino augurale della normalità. Non siamo però particolarmente ottimisti che si possa consentire ad Osimo almeno un Natale sereno, lontano da inutili polemiche.
Rimbombano ancora le dure parole di PIRANI ed altri – lamenta LATINI – che, non più tardi di lunedì e nei giorni seguenti, in pratica fino a stamani, insistevano nell’unica soluzione possibile della crisi… ovvero attraverso le dimissioni mie e degli altri tre Consiglieri civici del nostro gruppo.
Non solo. I quattro Consiglieri chiamati a sostituirci in Sala Gialla – come se la richiesta di dimissioni in blocco di 4 Consiglieri costituisse una richiesta normale per qualunque politica – dovrebbero anche, secondo il gracchiante PIRANI-pensiero di queste ore, sottoscrivere una sorta di liberatoria o dichiarazione a nulla pretendere sino all’ultimo giorno del mandato, nel giugno ’29!
Una richiesta, oltre che non ricevibile, fuori da qualsiasi canone e da ogni realtà, quando normale… figuriamoci da ottemperare per quattro anni e mezzo!
Con tutto ciò vogliamo rimanere fiduciosi e auspicare, se non per noi almeno per Osimo, che PIRANI possa apprezzare la nostra apertura di credito, stoppare il conto alla rovescia delle dimissioni, organizzare un dicembre all’altezza, gestire la normalità che ormai è emergenza e instaurare un rapporto come chiediamo da tempo, alla pari. Non dovesse gradire la nostra disponibilità ad andare avanti, PIRANI dovrebbe seriamente iniziare a pensare, soprattutto, a quale nuova storiella raccontare agli osimani…”.