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𝗟’𝗲𝗽𝗶𝘀𝗼𝗱𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗺𝗮𝗿𝘁𝗲𝗱𝗶̀ 𝗽𝗮𝗿𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗱𝘂𝗻𝗾𝘂𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗶 𝘀𝗼𝗹𝗶 𝗽𝗮𝘀𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝘁𝘂𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗰𝘂𝗼𝗹𝗮 𝗲𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗰𝗼. 𝗟’𝗶𝗻𝗰𝗵𝗶𝗲𝘀𝘁𝗮 𝘀𝗰𝗼𝗹𝗮𝘀𝘁𝗶𝗰𝗮, 𝗶𝗺𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮𝘃𝘃𝗶𝗮𝘁𝗮, 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗿𝗶𝗹𝗲𝘃𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗰𝗮𝘀𝗶 𝗻𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘁𝗶 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗮 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶. 𝗨𝗴𝘂𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗶 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗜𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗴𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮̀, 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘂𝘁𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗺𝗮𝘁𝘁𝗶𝗻𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗔𝘀𝘀𝗼. 𝗦𝗼𝗹𝗼 𝘂𝗻 𝗲𝗽𝗶𝘀𝗼𝗱𝗶𝗼 𝗶𝘀𝗼𝗹𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗻𝗲𝗴𝗹𝗶𝗴𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘀𝘂𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼?

Serviti a scuola yogurt scaduti da una settimana! E’ accaduto durante la somministrazione pasti, a cura della Asso, di martedì 6 maggio, con i latticini ampiamente scaduti il giorno 30 aprile, distribuiti ugualmente ai bambini del secondo turno della Bruno da Osimo.

Ad accorgersi casualmente dell’accaduto, solo a yogurt ormai ingeriti dai bambini, le povere maestre desolate che hanno notato, in tutti i vasetti appena consumati, la data di scadenza di martedì 30 aprile, giusto una settimana prima.

Serviti alla Bruno, ai ragazzi del secondo turno in mensa, vasetti di yogurt scaduto da una settimana! E’ successo martedì 7 maggio con i vasetti a riportare la data di consumazione ultima al 30 aprile!

Il piccolo allarme venutosi a creare ha portato il Preside della Bruno da Osimo a correre sul posto per verificare l’autenticità della notizia e informarsi su eventuali riflessi sanitari sui bambini, per fortuna, sembrerebbe confermato, tutti usciti dall’esperienza senza conseguenze.

La dirigenza scolastica, a quanto sembra, ha immediatamente aperto una inchiesta interna per verificare, innanzi tutto, quante scuole, oltre la “Bruno da Osimo” siano state attenzionate da una clamorosa mancanza di controllo, frutto di routine e superficialità.

Non risultano, al momento, altre scuole interessate alla distribuzione dei latticini scaduti, mentre un dubbio resta sui ragazzi del primo turno che, in teoria e anche in pratica, avrebbero dovuto attingere al medesimo rifornimento.

Di fatto questa mattina, alla mensa centralizzata della Asso, a San Biagio, si sono presentati gli ispettori dell’Agenzia sanitaria regionale per verificare l’andamento delle cose; ovvero capire se trattasi di un clamoroso, per quanto isolato, episodio da addebitare ad un singolo addetto della filiera di controllo o se invece il fenomeno sia da considerarsi più pericolo ed esteso.

La scuola Bruno da Osimo al centro della vicenda sotto responsabilità della Asso. Negativa l’ispezione sanitaria di questa mattina

Da quanto è dato sapere, nulla di particolare è stato trovato in cattivo stato di conservazione, mal gestito e comunque distribuito in condizioni non tutelate dalla legge. Fornitura di yogurt compresi.

E’ probabile infatti che le confezioni restanti e abbondantemente scadute, una volta appreso l’accaduto, siano state fatte sparire da qualche mano veloce, senza lasciare traccia dell’inconveniente.

Resta la gravità dell’episodio che, quando anche conclusosi senza conseguenze per la salute dei più piccoli, dimostra l’estrema leggerezza con cui troppi operatori, solo per il fatto di essere pubblici, affrontano le proprie responsabilità sul lavoro.

Circa le conseguenze possibili sul piano sanitario, due le correnti di pensiero: C’è chi afferma con sicurezza che lo yogurt, se conservato secondo le regole”, è perfettamente commestibile fino a tre settimane la data di scadenza. Pare che sia il Ph (che misura l’acidità) che i livelli batterici rimangono tutti al di sotto del limite imposto dalla legge.

Dall’altra parte la versione più prudente, specie se doverosamente applicata ai bambini, magari in presenza di specifiche intolleranze alimentari, che narra di una contaminazione batterica in grado di causare non solo problemi digestivi ma giungere anche a compromettere il sistema immunitario. Pertanto, nel dubbio, è consigliabile evitare il consumo di yogurt scaduto, anche se apparentemente ancora commestibile. Specie a scuola.

Lista Uniti per Osimo
Lista Michela Glorio Sindaco