𝐔𝐧 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐞, 𝐧𝐞𝐥 𝐂𝐚𝐥𝐜𝐢𝐨, 𝐚𝐧𝐝𝐚𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐚𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐫𝐢𝐨: 𝐚𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐫𝐧𝐚 𝐞 𝐢𝐠𝐧𝐨𝐦𝐢𝐧𝐢𝐚 𝐞𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚. 𝐎𝐠𝐠𝐢 𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐞 𝐯𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐭𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐀𝐜𝐪𝐮𝐚𝐫𝐨𝐥𝐢 𝐬𝐢 𝐞̀ 𝐚𝐟𝐟𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚𝐫𝐞 𝐌𝐚𝐧𝐜𝐢𝐧𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐚𝐦𝐛𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞. 𝐏𝐞𝐜𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐚 𝐍𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐚 𝐅𝐞𝐫𝐫𝐚𝐠𝐨𝐬𝐭𝐨 𝐥’𝐞𝐱 𝐂𝐭, 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐚𝐥 𝐭𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚 𝐚𝐠𝐠𝐢𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐮𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐢 “𝐭𝐫𝐚𝐝𝐢𝐭𝐨𝐫𝐞” 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐢 𝐀𝐳𝐳𝐮𝐫𝐫𝐢. 𝐒𝐞 𝐧𝐞 𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚̀ 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝟏𝟖𝟑 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 𝐥’𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐚 𝐑𝐢𝐚𝐝 𝐩𝐞𝐫 𝐠𝐮𝐢𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐥’𝐀𝐫𝐚𝐛𝐢𝐚 𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐢̀ 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞, 𝐝𝐢 𝟑𝟎 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐞𝐮𝐫𝐨, 𝐮𝐧 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐞𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐚𝐥 𝐟𝐢𝐬𝐜𝐨 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨. 𝐁𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐢𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐞!
Siamo curiosi. Curiosi di rivedere in tv un passaggio qualsiasi dei costosi spot di Roberto MANCINI pro Regione Marche.
E siamo ancor più curiosi, più degli spot registrati mesi fa, di memorizzare visivamente la faccia dei tifosi italiani allo slogan dello jesino: “Vieni nelle Marche!”.
Lui che, a quanto pare, nelle Marche (e in Italia) non potrà più stare tanto presto avendo di fatto accettato, sembra da settimane, la faraonica proposta di Riad a 25 forse anche 30 cucuzze l’anno, ovviamente esentasse dal fisco arabo; dovesse mai esistere.
Esistendo però quello italiano ecco che al nostro vicino di casa toccherà, di fatto, arabanizzarsi e vivere in loco con la famiglia per almeno 183 giorni l’anno, pari alla metà di un anno + un giorno, per dribblare legittimamente qualsiasi pretesa del Belpaese.
Nulla da dire, per carità. Tutti al posto di MANCINI avremmo fatto la stessa identica scelta. Chi potrebbe mai rifiutare una proposta-record da 82.192 euro al giorno?
E infatti il problema, per il calcio Azzurro, i suoi tifosi e le scelte confermate del Governatore ACQUAROLI non stanno certo nei 2 milioni e mezzo di euro (al mese!) incassati ogni “27” dal Mancio… quanto nella figura di chi perde e poi scappa che, d’ora in poi, insieme ai 30 milioni l’anno arabi esentasse, dovrebbe rimanere appiccicata sulla immagine, leggi “fedina sportiva”, del nostro nababbo fenomeno: 90 milioni la cifra monstre fino al prossimo Mondiale 2026 americano, possibilmente da raggiungere… ancorchè affidandosi alle doti di sconosciuti locali tipo capitan Salman AL-FARAJ e compagnia.
In altri tempi, non ancora preistorici, i CT della Nazionale che perdevano dalla Corea – Edmondo FABBRI nel ‘66 – venivano attesi in aeroporto e costretti a dileguarsi da una uscita secondaria, inseguiti dai pomodori dei tifosi inviperiti.
Dopo di che sulla carriera ponevi una bella riga e ti dedicavi a farfalle o francobolli.
Come capitato a Ferruccio VALCAREGGI che nel ‘70, pur vincendo un Europeo come MANCINI, non scampò all’ira dei calciofili del tempo per aver perso la finale contro… Pelè! Scusate se troppo poco.
Stessa cosa capitò ad Arrigo SACCHI dopo la sconfitta, ai rigori, ai Mondiali americani ‘94, di nuovo col Brasile.
Ne andò meglio allo stesso Giovanni TRAPATTONI, una carriera con pochi uguali, dopo la disfatta in Corea, 2002, contro l’arbitro MORENO.
La storia degli insuccessi Azzurri, veri o presunti, è purtroppo lunga e altrettanto impietosa; Europei o Mondiali non c’è differenza: chi sbaglia paga!
Puoi chiamarti anche ZOFF, PRANDELLI, CONTE o VATTELOAPESCA.
Conferma la tradizione, buon ultimo, anche Giovanni VENTURA (2014), sbattuto fuori dalla Svezia e a sua volta sbattuto fuori da ogni Campionato, di ogni ordine e grado!
E siamo così ai giorni nostri. La regola, facile da comprendere (ti riempio di soldi ma se non vinci sparisci) non vale a sorpresa per Roberto MANCINI, Ct intoccabile e intoccabile solo per dirigenti federali più farlocchi dell’allenatore stesso.
Una ignoranza grave (della materia calcistica) che giustamente ora vede la Federazione e purtroppo anche noi tifosi, ripagati da MANCINI con la stessa moneta – le dimissioni a qualificazioni in corso e a rischio – invece a lui risparmiata.
Dimissioni, oltretutto, notificate a Ferragosto da MANCINI, a pochi giorni dal doppio appuntamento con Ucraina e di nuovo Macedonia del Nord che potrebbero regalarci il record mondiale di Italia non qualificata per la terza volta consecutiva!
In tutto questo bailamme mai visto prima ACQUAROLI, Governatore con delega al Turismo, brilla di luce propria: abbarbicandosi a MANCINI l’arabo come uomo immagine, tale fino all’ultimo giorno di contratto (30 giugno 2024), il Presidente della Regione è davvero l’unico ad aver capito tutto o almeno qualcosa. Forse.
Prossimo impegno a Newcastle (Inghilterra) il prossimo 8 settembre. In campo Costa Rica e Italia; scusate Costa Rica e la “marchigiana” Arabia Saudita!
P.S. Avvisare la Atim (Agenzia Turismo ed Internazionalizzazione Marche) di inviare in loco, con la massima urgenza, spot manciniani rigorosamente tradotti in arabo, inglese e spagnolo! Visto mai che al contrario funzionasse?