𝐆𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐮𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐬𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐧𝐝𝐚𝐠𝐢𝐧𝐢, 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐚𝐩𝐩𝐚𝐫𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐧𝐨𝐯𝐢𝐭𝐚̀, 𝐚 𝐜𝐚𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐞𝐱 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐮𝐥𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐏𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨. 𝐒𝐮𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐆𝐮𝐚𝐫𝐝𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐅𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐢𝐩𝐨𝐭𝐢𝐳𝐳𝐚 𝐭𝐫𝐞 𝐫𝐞𝐚𝐭𝐢: 𝐚𝐛𝐮𝐬𝐢𝐯𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐫𝐢𝐨 (𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐯𝐞𝐫 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐫𝐚𝐝𝐢𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥𝐥’𝐚𝐥𝐛𝐨), 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐫𝐢𝐜𝐢𝐜𝐥𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 (𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐯𝐞𝐫 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐢𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐭𝐞𝐜𝐧𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐚𝐩𝐩𝐚𝐫𝐢𝐫𝐞) 𝐞 𝐭𝐫𝐮𝐟𝐟𝐚 𝐚𝐢 𝐝𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐞 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧 𝐚𝐦𝐦𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐢𝐫𝐜𝐚 𝟒 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐞𝐮𝐫𝐨 𝐦𝐚𝐧𝐜𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐚𝐥𝐥’𝐚𝐩𝐩𝐞𝐥𝐥𝐨
“Una grande voglia di vivere e godersi la vita… un’altra delle caratteristiche che fa di Prisca CARLETTI una persona estremamente piacevole con cui stare” – assicurava Roberto RE agli associati anconetani del Centro Fly, diretto all’epoca dall’osimana.
“Dove c’è lei c’è sempre qualcosa di divertente organizzato e possibilmente super glamour, un pò trendy e, perché no, godereccio!”.
Non si può dire che il mental coach genovese non avesse visto giusto sulle caratteristiche professionali della sua pupilla, imbarcata nel mondo magico della crescita personale… una volta naufragata definitivamente quella di consulente finanziaria.
All’epoca, per la CARLETTI, appena segnalata dalla UBI Banca di via Marco Polo all’organismo di vigilanza dell’albo unico dei Consulenti finanziari (responsabile di dirottare il portafoglio clienti dalla IW Banca al proprio sportello finanziario, creato con l’osimano Paolo Maria FANTASIA, nel febbraio 2019 pure sospeso per 120 giorni per questioni diverse), la vita non lasciava ancora presagire i problemi palesati con la conclusione dell’inchiesta da parte della Guardia di Finanza di Osimo: abusivismo finanziario, autoriciclaggio e truffa ai danni di 31 ex clienti, alleggeriti mediamente di 130.000 euro l’uno!
Insomma con 4 milioni di euro già in viaggio, attraverso decine e decine di rivoli, verso Paradisi fiscali di ogni tipo, la vita poteva effettivamente sorridere alla bionda 48enne di Passatempo e apparire, in effetti, discretamente godereccia.
E poco male se a pagare il conto di una vita da svoltare capitassero, nell’ordine, parenti, amici, conoscenti o o anche parenti stretti o veri e propri amici per la pelle.
Per quasi tutti, salvo rarissimi casi da contare sulle punte delle dita di una sola mano, il trattamento era lo stesso, secondo il non troppo noto, evidentemente, schema ideato da Carlo PONZI, immigrato italiano negli Stati Uniti giusto un secolo fa e consistente nel promettere forti guadagni ai nuovi investitori a discapito dei vecchi… fino a quando il sistema implode su stesso per mancanza di nuova clientela, facendo emergere la truffa.
A facilitare il tutto, come detto, la posizione di forza di Prisca CARLETTI, specialista nel settore finanziario, a fronte della buona fede di parenti e amici disponibili a credere nell’affare di moltiplicare i propri risparmi come Gesù amava fare con pani e pesci.
Ad abboccare, alla fine, all’amo della facile illusione, ben 31 pesci medio-grandi, quasi tutti osimani, tutti alleggeriti di somme ingenti che vanno dai 50.000 euro (nel migliore dei casi) ad importi valevoli cinque volte tanto e che rappresentavano, per ciascuno, i risparmi di una intera vita di sacrificio, le aspettative per i propri figli, per una nuova attività, per una vecchiaia maggiormente serena.
Tutto questo in fumo o meglio realizzabile, forse, ma da una sola persona: la fantasmagorica, per non indietreggiare rispetto a RE, Prisca CARLETTI da Passatempo; costretta dai sopraggiunti eventi a mutare abitudini, città, giro di amicizie e tante altre cose che i soli soldi, oltretutto “guadagnati” con sistemi sin troppo spicci, non possono certo ripagare.
Ma tant’è. Lo scoop di febbraio di OSIMO OGGI, alimentato dai dubbi dei primi scopertisi truffati, non è servito a chiarire definitivamente se la cifra mancante all’appello, circa 4 milioni di euro, sia ancora, in tutto o in parte, nella disponibilità occulta della promotrice (come sembrerebbe poter e dover essere) o se invece la CARLETTI risulti essere stata, come la donna ha privatamente ammesso a qualcuno dei truffati, truffata a sua volta.
Tutto questo, l’indagine portata a termine dalle Fiamme Gialle nel corso di quasi un anno di inchiesta, non lo racconta… lasciando credere che la CARLETTI abbia preferito fare scena muta di fronte all’incalzare dei finanzieri, senza lamentare circostanze attenuanti come l’essere rimasta vittima del sistema truffaldino ella stessa.
Da questo punto di vista è innegabile la delusione ulteriore di ciascun truffato nell’essere stato utilizzato, nelle indagini, al pari di una pedina e quindi non oltre meritevole neanche di essere informato dell’andamento delle ricerche, in verso o nell’altro.
Perché se la Guardia di Finanza ha, giustamente, da perseguire un possibile responsabile… non di meno ai 31 truffati accertati, che la parente o ex amica Prisca CARLETTI possa ritrovarsi a pagare con il carcere il proprio conto aperto con lo Stato… interessa fino ad un certo punto. Anzi, detto chiaramente, parrebbe davvero l’ultima delle soddisfazioni… se solo il denaro sottratto potesse rientrare. Almeno in parte.
Insomma, al del fatto che l’inchiesta delle Fiamme Gialle, coordinata dalla Procura della Repubblica, possa portare o meno a consegnare dei colpevoli alla Giustizia (per i cui reati ipotizzati ballano complessive pene minime a partire da tre di carcere) l’interesse vero della pubblica opinione verte sul fatto: i 4 milioni sottratti potranno mai rivedere, anche in minima parte, la via di Osimo?
A giudicare dalla piega presa dagli eventi, la risposta che le carte processuali affideranno ai 31 “cornuti e mazziati” pare già scritta e dal sapore amaro: no.