𝐒𝐜𝐚𝐜𝐜𝐨 𝐦𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐧𝐚 𝐢𝐧 𝐚𝐩𝐩𝐞𝐧𝐚 𝐭𝐫𝐞 𝐦𝐨𝐬𝐬𝐞: 𝐀) 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐞 𝐝𝐚 𝐮𝐧 𝐦𝐨𝐯𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞; 𝐁) 𝐚𝐧𝐧𝐮𝐧𝐜𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐨𝐥𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐜𝐚𝐧𝐝𝐢𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐒𝐢𝐧𝐝𝐚𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐎𝐬𝐢𝐦𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟒; 𝐂) 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐢𝐧 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐔𝐝𝐜 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐬𝐬𝐞𝐦𝐛𝐥𝐞𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐥’𝐚𝐛𝐛𝐢𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐫𝐭𝐚 𝐠𝐚𝐦𝐛𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨-𝐃𝐞𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐚𝐥 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐜𝐢𝐯𝐢𝐬𝐦𝐨. 𝐀 𝟖 𝐦𝐞𝐬𝐢 𝐝𝐚𝐥 𝐯𝐨𝐭𝐨, 𝐞𝐜𝐜𝐨 𝐢𝐥 𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐢𝐭𝐮𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐮𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐬𝐮 𝐦𝐢𝐬𝐮𝐫𝐚, 𝐩𝐚𝐫𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞, 𝐬𝐮 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐞 𝐢𝐧 𝐠𝐫𝐚𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐬𝐛𝐚𝐫𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢, 𝐞𝐱 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐢 𝐞 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐬𝐚𝐫𝐢, 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧 𝐬𝐮𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐠𝐢𝐚̀ 𝐚𝐥 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐭𝐮𝐫𝐧𝐨
Colpo da maestro, al pari della candidatura in solitario alle Regionale 2020, quello messo a segno da Dino LATINI, dal 19 settembre Presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche per nome dell’Udc e per conto anche della propria e neonata lista civica personale.
Lista civica, sarà bene specificare per i meno attenti, che non è più quella fondata 36 anni fa -con la nascita di Su la Testa e delle altre liste elettorali consorelle (cartello civico denominato per oltre un trentennio “Latininiano”) -ma ancora tutta da definire nei particolari… quanto sin d’ora incardinata al centro, anzi (al supercentro del Centro), del Centro-Destra governante l’Italia e le Marche.
La mossa strategica, degna di un politico di razza, non sarà sfuggita ai Civici restanti e ancora fedeli, ameno a parole, del Candidato a Sindaco Sandro ANTONELLI, espressione di un voto Primario, quello del 2 aprile scorso, tanto partecipato, quanto inquinato dalla compartecipazione di troppi fratelli italiani interessati all’esito.
Così, dopo la presa di distanza e l’uscita dal movimento (certificato ai Civici nelle drammatiche assemblee del 10 e 17 luglio scorsi), LATINI aggiunge in queste ore un altro fondamentale punto fermo: l’automatica alleanza, figurando espressione di entrambe le staffe, del Centro-Destra al progetto antico ma sempre verde di tornare a correre per la fascia Tricolore di Sindaco, per la sesta volta in carriera.
Come? In chiave regionale come il più autorevole dei Democratici di Centro spendibile a livello regionale. In versione cittadina come esponente di rango di quel civismo, praticamente inventato e portato ai massimi risultati proprio da Dino LATINI.
Due ruoli in commedia quantomai producenti, politicamente non attaccabili, che dovrebbero fare di LATINI il candidato in grado di mettere tutti d’accordo – tradimenti sempre possibili a parte -fin dal primo turno.
Con una aggiunta: le elezioni del 9 giugno anticiperanno di appena un anno le consultazioni Regionali per quali, in chiave osimana e non solo, un LATINI non più tradito ma rieletto, dovrebbe agevolmente dare le carte ai nuovi che vorranno e potranno avanzare…
Insomma, chapeau e complimenti. La mossa del Cavallo è servita.
d