𝐌𝐚𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐨𝐫𝐞 𝐆𝐢𝐧𝐧𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐚𝐥 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐨𝐬𝐢𝐦𝐚𝐧𝐚. 𝐋𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐨𝐬𝐭𝐚 𝐥𝐚𝐭𝐢𝐧𝐢𝐚𝐧𝐚, 𝐢𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚, 𝐬𝐭𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚𝐫𝐞 𝐏𝐚𝐨𝐥𝐞𝐭𝐭𝐚, 𝐞𝐱 𝐂𝐢𝐯𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐚 𝐨𝐫𝐚. 𝐈 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐭𝐢, 𝐝𝐢 𝐒𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐞 𝐝𝐢 𝐃𝐞𝐬𝐭𝐫𝐚, 𝐬𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐫𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐬𝐬𝐚 𝐚 𝐬𝐨𝐫𝐩𝐫𝐞𝐬𝐚, 𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐚 𝐚 𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐜𝐚𝐜𝐜𝐨 𝐦𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐬𝐢𝐚 𝐚 𝐂𝐢𝐜𝐜𝐢𝐨𝐥𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐚 𝐏𝐮𝐠𝐧𝐚𝐥𝐨𝐧𝐢. 𝐄 𝐚 𝐛𝐨𝐫𝐝𝐨 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐨 𝐬𝐢 𝐬𝐜𝐚𝐥𝐝𝐚𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢 𝐢𝐧𝐠𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢 𝐞/𝐨 𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐧𝐢 𝐚 𝐝𝐢𝐫 𝐩𝐨𝐜𝐨 𝐜𝐥𝐚𝐦𝐨𝐫𝐨𝐬𝐢
La proposta di LATINI (appena notificata con clamore mediatico a GINNETTI), di riunificare il movimento civico in un unico grande soggetto politico – sia pur mantenendo ciascun club la propria identità originaria – potrebbe non essere l’unica novità registrata da un termometro politico mai così in evoluzione.
Non si sa ancora se voluta o meno, ma l’iniziativa latiniana verso il leader di Progetto Osimo Futuro si è materializzata in coincidenza con il chiacchericcio in atto tra lo stesso GINNETTI e la fuori-uscente (dal Pd di PUGNALONI) Paola ANDREONI.
Una serie di incontri naufragati sul primo scoglio di chi, tra il vice Sindaco in carica e il Presidente del Consiglio comunale 2001-2009, debba incarnare il ruolo di candidato Sindaco.
Come quando, a parti invertite, GINNETTI lanciò una offerta pubblica di acquisto dell’intero Pd… a patto che PUGNALONI si togliesse di torno da Osimo, lieto di una promessa orale a sostegno per le Regionali 2025.
Non se fece nulla allora. E non se ne farà nulla ora, visto l’offerta ben più allettante giunta ieri a GINNETTI dalla ex casa madre; esperienza lontana quella dell’ex Assessore alle Attività culturali ma tutto sommato ricordata con affetto per i risultati non trascurabili ottenuti per Osimo nel corso di due legislature e mezzo.
Proprio il poter ritornare ad agire per una nuova Osimo in gran parte da ricostruire, rimuovendo macerie di ogni tipo che PUGNALONI si appresta a lasciare in eredità, potrebbe incuriosire, far traballare e persino convincere Paola ANDREONI ad unirsi all’operazione.
Era il 1995, praticamente più vite fa, ma l’allora nascente Su la Testa poteva contare sul meglio della allora gioventù osimana, tra cui la allora sconosciuta, in politica, Paola ANDREONI ma già promettente.
Le cose poi andarono diversamente; e al secondo tentativo, quello del 1999 che inaugurò la stagione del civismo e di Dino LATINI nella stanza del potere, la ANDREONI fece una scelta diversa, non condividendo la necessità dei Civici di fare corpo unico con il potente Centro-Destra di fine Millennio.
Ora è ancora troppo presto per avanzare qualsiasi ipotesi… quel che certo è che questa notte il vice Sindaco ha dormito poco, chiedendosi una, due, tre, dieci volte cosa fosse più opportuno fare di un club abbandonato 30enne e da riabbracciarsi, a sorpresa, da 60enne e oltre.
Ritornare nel Pd soggiogato da Simone PUGNALONI in ogni ganglo… e quindi fare macchina indietro proprio quando le mutate condizioni strategiche dovrebbero riportare il Centro-Sinistra all’opposizione… o cogliere al volo una eventualità neanche lontanamente immaginabile fino a qualche ora fa?
Diciamo che, al momento, la decisione non è vincolante al progetto, studiato per andare al ballottaggio con GINNETTI, mettere in fuori gioco la baldanzosa Destra osimana e battere PUGNALONI in forza di un secondo voto finalmente scevro da sotterfugi e/o da scelte a far perdere.
Dovesse mai la ANDREONI decidersi al rientro, ecco che l’ipotesi di vincere e di vincere al primo turno dei tre movimenti Civici (5.200 voti Latini, 2.200 GINNETTI e un migliaio la lista ANDREONI) sfiorerebbe la realtà matematica del 50% + un voto.
Tornando alla proposta originaria, restano da registrare un paio di elementi politici. Il primo riguardo l’addio al movimento di Sandro ANTONELLI dopo che, solo per restare alle ultime settimane, per ben tre volte i simpatizzanti avessero confermato all’ingegnere il via libera al mandato a Sindaco.
Un secondo elemento riguarda il sostanziale stupore, al limite del “non può essere”, della politica cittadina, di Destra e di Sinistra, alla notizia di riavvicinamento in corso tra i due leader,
Una mossa, quella del Presidente dell’assemblea regionale, onestamente non immaginabile, men che meno a zero condizioni.
E’ filtrato con certezza il fatto che gli intermediari, al lavoro da fuori Osimo per non rischiare incidenti da “fuoco amico”, abbaino specificato l’unico interesse di LATINI di liberare Osimo dal “male assoluto” di questi dieci anni e di volerlo fare senza chiedere, per se, nulla in cambio. Se non la soddisfazione di aver partecipato all’operazione “salva Osimo” e aiutato la città al ritorno alla normalità.
Sottolineatura finale quella legata alle intenzioni di voto, anche di iscritti a partiti – di Sinistra, di Centro e di Destra – che di fronte ad una proposta allettante di recupero di Osimo alla vita politica, libera da partiti, non esiterebbero a fare un passo indietro, a livello locale, rispetto alle scelte di Pd, Fratelli di Italia, Lega, Forza Italia e qualsivoglia partito rappresentato.
Detto che anche ex Civici latiniani, allontanatisi da molto o da poco dal progetto politico, hanno appreso la notizia con piacere, valutando – chi più e chi ancor più – un possibile ritorno alla politica attiva… lanciamo un nome finale, quello di Fabio PASQUINELLI, estroso rappresentante della Sinistra cittadina, già decisivo nel 2014 per far vincere PUGNALONI e decretarne l’infausta nascita. E cosa dire, in nome di quel Civismo che non guarda alle provenienze, di fronte alla curiosità di una Argentina SEVERINI, scartata dalla politica?
Sentito anche in queste ore e pentitissimo di quel lontano ricordo, Fabio PASQUINELLI pur dichiarandosi fuori dai giochi 2024, non è detto non possa materializzarsi a sorpresa sottoforma di ghiotta ciliegina finale, da apporre sulla torta.
Per completezza di informazione occorre ricordare come l’attuale offerta politica, pur clamorosa, non costituisce una novità in assoluto.
Già nel 2014, all’epoca del dopo SIMONCINI, le Liste civiche di Dino LATINI si trovarono a formulare qualcosa del genere all’allora effettivo Achille GINNETTI; in pratica la candidatura a Sindaco.
Offerta valutata dal medico ma non accolta per i contingenti motivi familiari dell’epoca che non avrebbero consentito il giusto impegno di tempo e qualità.
Da qui il “ripiego” caduto su LATINI e conclusosi come gli Osimani ben sanno, con due voti di scarto pro PUGNALONI e una marea di schede non ammesse in conteggio.
Successivamente, l’anno dopo, siamo nel 2015, la rottura di GINNETTI con i Civici causa divergenze sull’opportunità o meno di apparire alle allora elezioni Regionali a cui prese parte GINNETTI con un buon risultato, non sufficiente.
Acqua passata.