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𝐃𝐞𝐜𝐚𝐝𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐢; 𝐝𝐚 𝐅𝐞𝐬𝐭𝐢𝐯𝐚𝐥 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐥𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐥𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐚 𝐜𝐢𝐯𝐞𝐭𝐭𝐮𝐨𝐥𝐚 𝐫𝐚𝐬𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐯𝐢𝐧𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐬𝐩𝐢𝐧𝐭𝐨. 𝐆𝐚𝐥𝐞𝐚𝐳𝐳𝐢 𝐡𝐚 𝐟𝐢𝐫𝐦𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐨 𝐉𝐮-𝐭𝐞𝐫 𝐮𝐧𝐚 𝟏𝟐° 𝐞𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧𝐮𝐭𝐢𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐟𝐚𝐯𝐢𝐥𝐥𝐚𝐧𝐭𝐞, 𝐩𝐞𝐬𝐜𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐟𝐢𝐨𝐫 𝐝𝐚 𝐟𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐚 𝐑𝐚𝐢 𝐚 𝐌𝐞𝐝𝐢𝐚𝐬𝐞𝐭. 𝐀𝐝 𝐎𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐨𝐫 𝐦𝐞𝐧 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐚𝐮𝐝𝐚𝐭𝐢 𝐦𝐚 𝐧𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐚𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐥𝐢𝐬𝐭𝐢, 𝐚𝐢 𝐭𝐫𝐮𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐞𝐬𝐭𝐢𝐞𝐫𝐞, 𝐚𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢 𝐢𝐧𝐧𝐚𝐦𝐨𝐫𝐚𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐢𝐧 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐢; 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐢 𝐯𝐢𝐭𝐭𝐢𝐦𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐥𝐚𝐫𝐠𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐨𝐥𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐢 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐢, 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐢𝐟𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐚𝐥𝐥’𝐢𝐦𝐩𝐞𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐭𝐭𝐨

Premi per tutti e per tutti i tipi… tranne che per i soli giornalisti di carta stampata. Al via il 12° Festival del Giornalismo (non qualsiasi ma di inchiesta) con la solita parata di volti noti televisivi. Persio doppi! Quest’anno Giacomo GALEAZZI si affida agli effetti speciali con premi a raffica, ospiti raddoppiati e serate assurde, come quella prevista per il bis di NUZZI; già premiato dallo Ju-ter nel 2016, che cosa racconterà il giornalista nel ’23?

Questo l’elenco dei vari premiati.  

𝑬𝙢𝒎𝙖 𝘿’𝘼𝑪𝙌𝑼𝙄𝑵𝙊: 𝒑𝙧𝒆𝙢𝒊𝙤 “𝑮𝙞𝒐𝙧𝒏𝙖𝒍𝙞𝒔𝙩𝒊 𝒊𝙣 𝙥𝒓𝙞𝒎𝙖 𝙡𝒊𝙣𝒆𝙖”

 “E’ stata a lungo inviata di Porta a porta, oltre che a New York dopo gli attentati dell’11 settembre 2001; ha seguito i più importanti casi di cronaca, dal delitto di Cogne al processo per il delitto di via Poma. Si è quindi occupata di importanti eventi di cronaca come quello dell’omicidio di Sarah SCAZZI, il terremoto de L’Aquila e il delitto di Meredith KERCHER. Nonostante la motivazione del premio osimano, non risulta abbia mai messo piede in alcuna prima linea del mondo.

𝑴𝙖𝒕𝙞𝒍𝙙𝒆 𝑫’𝑬𝙍𝑹𝙄𝑪𝙊: 𝒑𝙧𝒆𝙢𝒊𝙤 “𝑰𝙣𝒄𝙝𝒊𝙚𝒔𝙩𝒂 2023”

 “Matilde D’ERRICO è una regista, autrice e conduttrice televisiva italiana, conosciuta per programmi come “Amore criminale” e “Sopravvissute”. Appassionata di scrittura, non risulta che la D’ERRICO abbia mai scritto, in vita sua, un solo articolo. Tantomeno di inchiesta. Neanche nel 2023”.

Gracchierà anche ad Osimo la amabile voce del Grillo Parlante Mario GIORDANO, premio alla carriera giornalistica (di inchiesta)

𝙁𝒓𝙖𝒏𝙘𝒆𝙨𝒄𝙖 𝙁𝑰𝘼𝑳𝘿𝑰𝙉𝑰: 𝙥𝒓𝙚𝒎𝙞𝒐 “𝙋𝒆𝙧 𝙖𝒔𝙥𝒆𝙧𝒂 𝒂𝙙 𝙖𝒔𝙩𝒓𝙖

 “Ha iniziato la carriera giornalistica lavorando come collaboratrice e in seguito conduttrice del notiziario di Radio Vaticana e quindi l’approdo in Rai nel programma religioso “A sua immagine”. Poi molto Zecchino d’Oro (almeno cinque) e tanta tv del mattino. Non si comprende, anche a cercar bene, attraverso quali difficoltà e soprattutto quali stelle siano state raggiunte dalla indubbiamente affascinante giornalista toscana”.

𝑨𝙣𝒅𝙧𝒆𝙖 𝘾𝑨𝙎𝑨𝘿𝑰𝙊: 𝒑𝙧𝒆𝙢𝒊𝙤 𝙨𝒑𝙚𝒄𝙞𝒂𝙡𝒆 “𝙁𝒆𝙨𝒕𝙞𝒗𝙖𝒍 2023”

 “È medico, giornalista e autore tv. Ex docente universitario ed ex ricercatore di neuroscienze alla Columbia university di New York, CASADIO ha partecipato – da medico – agli studi sulla memoria che hanno permesso a Eric KANDEL, capo del laboratorio, di ottenere il premio Nobel per la Medicina nell’anno 2000.

Ha collaborato come inviato e autore televisivo a varie trasmissioni di SANTORO come, “Turisti per caso”, “Sciuscià”, “Velisti per caso”, “Anno zero”, “Servizio pubblico” e “Piazza pulita”. Di speciale per l’anno in corso, non si segnalano articoli, partecipazioni, suggerimenti e/o collaborazioni particolari”.

𝑫𝙤𝒏 𝑴𝙖𝒓𝙘𝒐 𝑷𝙊𝒁𝙕𝑨: 𝙥𝒓𝙚𝒎𝙞𝒐 𝒑𝙚𝒓 𝒍’𝒊𝙣𝒇𝙤𝒓𝙢𝒂𝙯𝒊𝙤𝒏𝙚 𝙧𝒆𝙡𝒊𝙜𝒊𝙤𝒔𝙖

 “Trattasi di un presbitero, scrittore, personaggio televisivo, autore, cappellano carcerario ed infine giornalista all’interno dello spazio domenicale “A sua immagine”. Ha intervistato Papa FRANCESCO in quattro programmi televisivi, dedicati rispettivamente al Padre Nostro, all’Ave Maria, al Credo e ai vizi e a virtù. Nessuna traccia di inchieste interne sui gravi problemi che da sempre purtroppo affliggono Santa Madre Chiesa in ordine a pedofilia, sesso e dintorni”.

𝙉𝒊𝙘𝒐𝙡𝒂 𝑮𝙍𝑨𝙏𝑻𝙀𝑹𝙄: 𝒑𝙧𝒆𝙢𝒊𝙤 “𝑳𝙚𝒈𝙖𝒍𝙞𝒕𝙖̀ 𝙚 𝙫𝒂𝙡𝒐𝙧𝒊 2023”

“Il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, figura di spicco nella lotta alla ‘ndrangheta, mangia pane e inchieste da sempre ma per… deformazione professionale! Non potrebbe, davvero, smettere di investigare. Tanto da dichiarare recentemente alla stampa, che non l’ha mai annoverato giornalista, di “essere innamorato di questo lavoro”: ed ancora: “Sono un tossicodipendente dell’inchiesta…”.

Cosa tutto questi “azzecchi” con un premio, in teoria persino specializzato, riservato ad altra categoria professionale, rimarrà uno dei tanti misteri del Festival”.

𝙂𝒊𝙖𝒏𝙡𝒖𝙞𝒈𝙞 𝙉𝑼𝙕𝒁𝙄: 𝒑𝙧𝒆𝙢𝒊𝙤 𝙨𝒑𝙚𝒄𝙞𝒂𝙡𝒆 “𝙂𝒊𝙤𝒓𝙣𝒂𝙡𝒊𝙨𝒎𝙤 𝙞𝒏 𝒕𝙫”

 “Il caso merita di essere trattato a parte riguardando la seconda premiazione del conduttore di Quarto grado” al festival osimano! Il criterio della commissione dello Ju-ter sembrerebbe copiare ed incollare l’iter sempre seguito dalle commissioni comunali chiamate a valutare gli osimani benemeriti dell’anno… in mancanza di personaggi utili…. ricominciare il giro con una nuova premiazione bis! Qual è il problema?

Per la cronaca lo scarsocrinito di Retequattro, già condannato nel 2018 a dieci mesi e venti giorni di reclusione, pena sospesa, per ricettazione di informazioni raccolte illegalmente e con le quali realizzare scoop, è già stato premiato ad Osimo nell’ambito del Festival numero cinque andato in onda nel 2016!!! Non indaghiamo oltre (anche se il festival inviterebbe a farlo) e di proposito non aggiungiamo altro”.

𝑴𝙖𝒓𝙞𝒐 𝑮𝙄𝑶𝙍𝑫𝘼𝑵𝙊 – 𝙋𝒓𝙚𝒎𝙞𝒐 𝒂𝙡𝒍𝙖 𝙘𝒂𝙧𝒓𝙞𝒆𝙧𝒂

 “Deve tutto alla sua voce stridula, accentuata volutamente; e a Maurizio COSTANZO e Gad LERNER che lo scoprirono nel solito ambito clericale. Stavolta torinese, per portarlo in tv come ospite al “Maurizio Costanzo show” e soprattutto inventarlo “Grillo parlante” in una striscia informativa “Pinocchio” condotta da LERNER. Ci è personalmente assai simpatico (ma non rientra tra le motivazioni del premio) in quanto redarguito due volte, con la pena benevola della censura, dall’Ordine dei Giornalisti.

Nel primo caso, nel 2016, per aver diffuso odio etnico, in questo caso basandosi su notizie non verificate il quotidiano “Libero” ha falsamente spacciato per zingari di etnia Rom gli autori responsabili di rapina e aggressione.

Nel secondo caso, 2020, GIORDANO non si dissociò dalle parole di un vero mito del giornalismo, Vittorio FELTRI, che a “Fuori dal coro” dichiarò: “Io non credo ai complessi di inferiorità, credo che i meridionali in molti casi siano inferiori”.

𝘽𝙚𝙥𝙥𝙚 𝙎𝙀𝙑𝙀𝙍𝙂𝙉𝙄𝙉𝙄: 𝙥𝙧𝙚𝙢𝙞𝙤 (𝙘𝙤𝙢𝙚 𝙡𝙖 𝘿’𝘼𝘾𝙌𝙐𝙄𝙉𝙊) 𝙥𝙚𝙧 “𝙂𝙞𝙤𝙧𝙣𝙖𝙡𝙞𝙨𝙩𝙞 𝙞𝙣 𝙥𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙡𝙞𝙣𝙚𝙖”

 “Già commendatore della Repubblica, benemerito di Polonia e Officer dell’impero britannico (titolo conferitogli direttamente dalla compianta regina Elisabetta II), il super tifoso interista del club di Kabul sembra discretamente ben piazzato, a livello di influencer internazionale.

Come negargli quindi, un premio in provincia, oltretutto in coabitazione con la D’ACQUINO? Non intravediamo, piuttosto, nello sterminato curriculum e la miriade di interventi professionali in tv, libri o carta stampata, scoop realizzati in prima linea dell’opinionista, saggista e giornalista cremonese.

Nulla da segnalare anche in seconda linea e tutto tace anche nella terza e ultima linea operativa. Più facilmente è possibile che gli amici dello Ju-ter abbiano localizzato il Beppe in una comoda cabina di regia, attrezzata fintamente da prima linea. Ma con comfort compresi”.

𝙂𝙚𝙣𝙚𝙧𝙖𝙡𝙚 𝙋𝙖𝙤𝙡𝙤 𝙁𝙄𝙂𝙇𝙄𝙐𝙊𝙇𝙊: 𝙋𝙧𝙚𝙢𝙞𝙤 (𝙘𝙤𝙢𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙂𝙍𝘼𝙏𝙏𝙀𝙍𝙄) 𝙨𝙪 “𝙡𝙚𝙜𝙖𝙡𝙞𝙩𝙖̀ 𝙚 𝙫𝙖𝙡𝙤𝙧𝙞”

Dulcis in fundo un altro bis, dedicato stavolta all’immancabile Generale Paolo FIGLIUOLO, indicato come meritevole del Premio – come per GRATTERI – “Legalità e valori”

“Il vincitore italiano del Covid, tema che col giornalismo spicciolo farebbe fatica a coesistere… sempre che, magari, non dovesse essere Osimo a spiegare al mondo qualcuno dei troppi misteri sul mal cinese. Temiamo però che l’umanità, nonostante l’impegno della commissione osimana a premiare le inchieste di Francesco Paolo, potrà continuare a dormire (tranquilla?), con i soliti dubbi, angosce ed incertezze di ogni giorno, anche dopo l’avvenuta premiazione del Generale.

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