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𝐒𝐀𝐍 πŒπ€π‘π‚πŽ π“π€π‘π“π€π’π’π€π“πŽ, 𝐒𝐏𝐔𝐍𝐓𝐀 𝐋𝐀 ππ‘πŽπ“π„π’π“π€ππ€π’ππ”πˆππŽ πŽπ’πˆπŒπ€ππŽ πˆπŒππ‘π„π‚π€ π’π”πˆ πƒπˆπ•πˆπ„π“πˆ π‚πŽππ“πˆππ”πˆ

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𝐎𝐠𝐠𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐝𝐢𝐯𝐢𝐞𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐢𝐫𝐜𝐨𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐢𝐝𝐝𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐩𝐨𝐩 𝐚𝐫𝐭 (𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐚𝐥 𝐦𝐞𝐫𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐞𝐫𝐛𝐞 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐫𝐞𝐬𝐬 𝐚𝐥 𝐓𝐢𝐫𝐚𝐦𝐢𝐬𝐮); 𝐥𝐮𝐧𝐞𝐝𝐢̀ 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥’𝐚𝐬𝐟𝐚𝐥𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐨𝐭𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚. 𝐀 𝐜𝐮𝐢 𝐚𝐠𝐠𝐢𝐮𝐧𝐠𝐞𝐫𝐞 𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐢 𝐝𝐢 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐦𝐞𝐬𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐬𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐓𝐫𝐞 𝐀𝐫𝐜𝐡𝐢

Già Benedetto XIII, nel 1724, emanò un editto che garantiva ai romani la confisca dei beni, la pubblica infamia e – per gradire – la pena di morte sulla forca a chi si fosse reso colpevole di… pasquinate!

Invettive moraleggianti, satire rigidamente in versi romaneschi, lasciati dal popolo nottetempo sotto la statua di Pasquino per irridere il dilagante nepotismo e una certa prostituzione di lusso vaticana.

Già un paio di secoli prima i Papi avevano dato dimostrazione di non essere propensi allo scherzo allungando il collo, nel 1566 a tal Niccolò FRANCO, poeta e scrittore, accusato di esserne l’autore.

Per la cronaca l’ultima pasquinata comparve nel 1938, dopo quasi un secolo di oblio per la fine del potere temprale del Papato, in seguito agli interminabili lavori edilizi e scenografici dovuti per la visita di Hitler; lavori che misero la capitale sottosopra per mesi.

“Povera Roma mia de travertino

te sei vestita tutta de cartone

pé fatte rimirà da ‘n imbianchino

venuto da padrone!”.

Osimo, 85 anni dopo, non ha simboli a cui il popolo possa affidarsi per esporre proteste e malcontento; non ha nemmeno figli, talmente incazzati e parimenti istruiti, a cui replicare al potere costituito, opposizioni in vernacolo e tanto meno in rima.

Non di meno anche la prima volta di Pasquino, probabilmente, non avrà brillato per accuratezza dei termini scelti.

Perdoniamo l’anonimo osimano, pertanto, per essersi esposto con triviale rozzezza dando voce al malcontento viario di quartiere, leggasi San Marco.

Non bastavano, infatti, per i già tartassati abitanti del quartiere, i problemi causati dalla forzata chiusura dei Tre Archi a cui sommare gli imminenti lavori alla prospicente rotonda che, per l’intera giornata di lunedì 10 luglio rivoluzioneranno il traffico cittadino.

Ad aggiungersi a tutto questo, tanto per restare al tema dell’imbianchino caro all’ultimo Pasquino, San Marco e il centro storico dovranno sopportare, per l’intero pomeriggio e serata di oggi, venerdì 7 luglio, un ulteriore livello di stress con l’ennesimo divieto di transito!

Uno dei fogli realizzati al computer e affissi ieri pomeriggio nel quartiere

Per fare cosa? Dare spazio agli assai poco apprezzati “imbrattatori seriali” della cosiddetta arte pop, associazione anconetana tristemente nota, alla maggioranza silenziosa, per aver già “addobbato”, al peggio, la sala di attesa del Tirami su, sporcato a suon di decine di migliaia di euro il mercato delle Erbe, nonché risultare clienti fissi, ad ogni estate, del libro paga della Amministrazione PUGNALONI.

“Avete rotto il cazzo – precisa Pasquino senza francesismi e anzi vantando ragioni da vendere – e lo avete rotto proprio a tutti!”.

Consolazione finale: l’anonimo estensore degli astiosi fogli A4 non è un politico. Tanto che a ben vedere la protesta si sarebbe potuta evitare; il 2024 è davvero ormai vicino.

Tradotto, per fortuna non ci saranno altre estati come questa. A maggio la PUGNALONI band abbandonerà – come i Papi, finalmente – il potere temporale. Con tutto l’armamentario al seguito. Alleluja  

π‘πŽππ”π‘, ππ‘πŽππ€ππˆπ‹π„ 𝐍𝐎 𝐀𝐍𝐂𝐇𝐄 𝐀𝐋 π‘πˆπ“πŽπ‘ππŽ 𝐈𝐍 𝐂!
π“π„πŒππŽ π…πˆππŽ 𝐀𝐋 πŸπŸ’ π‹π”π†π‹πˆπŽ πŒπ€ π‚π‡πˆ πŽππ„π‘π€ πˆπ‹ πŒπˆπ‘π€π‚πŽπ‹πŽ?
Il ricordo dei nostri cari - Giugno 2023