𝐎𝐠𝐠𝐢 𝐢 𝐝𝐮𝐞 𝐝𝐨𝐯𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐫𝐬𝐢 𝗮 𝗾𝘂𝗮𝘁𝘁𝗿’𝗼𝗰𝗰𝗵𝗶, 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐦𝐞𝐝𝐢𝐚𝐫𝐢, 𝐚 𝐏𝐚𝐥𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞, 𝐠𝐢𝐚̀ 𝐭𝐞𝐚𝐭𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 “𝐬𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐨𝐩𝐢𝐧𝐢𝐨𝐧𝐢” 𝟐𝟎𝟏𝟏 𝐭𝐫𝐚 𝐬𝐜𝐡𝐢𝐚𝐟𝐟𝐢 𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐫𝐨𝐯𝐞𝐬𝐜𝐢. 𝐏𝐞𝐫 𝐥’𝐞𝐱 𝐥𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫 𝐜𝐢𝐯𝐢𝐜𝐨, 𝐜𝐡𝐞 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐨 𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐡𝐚 𝐝𝐢𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐚 𝐥’𝐞𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐞, 𝐥’𝐞𝐬𝐭𝐫𝐞𝐦𝐨 𝐭𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐩𝐢𝐞𝐝𝐢 𝐮𝐧’𝐚𝐥𝐥𝐞𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐨 – 𝐟𝐚𝐥𝐥𝐞𝐧𝐝𝐨 – 𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐚 𝐏𝐢𝐫𝐚𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐮𝐧 “𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐚 𝐜𝐚𝐬𝐚” 𝐢𝐧 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐨
L’ultima volta, nella primavera 2011, finì molto male: l’allora vice Sindaco Francesco PIRANI, incrociando per la scalinata di Palazzo comunale l’allora Consigliere regionale Dino LATINI nel salire le scale, gli mise letteralmente le mani addosso e approfittando del fattore sorpresa e di trovarsi dall’alto verso il basso, mollò un paio di schiaffoni all’esterrefatto LATINI che quasi non ebbe modo di reagire di fronte al fatto compiuto.
Seguirono le inevitabili dimissioni di PIRANI nelle mani di Stefano SIMONCINI Sindaco; la vicenda conobbe in rapida successione una dettagliatissima cahiers de doleances con tutte le nefandezze politico-amministrative “sofferte” e messe per iscritte, a dire del manesco vice Sindaco, nei due anni (2009-2011) a guida SIMONCINI.
Da allora e fino a febbraio 2024, per tredici lunghi anni, le strade di Dino LATINI e Francesco PIRANI non si sono, per fortuna, più incrociate: PIRANI si è dedicato anima e corpo alla sua attività imprenditoriale in espansione e LATINI, tra alti e bassi, come si conviene ai politici, ha messo insieme vittorie epiche alternate a brucianti sconfitte.
Unico residuo di quel lontano ma mai dimenticato (da entrambi) episodio? L’effetto kryptonite che il solo pronunciare il nome “Francesco PIRANI” aveva ed ha su LATINI: incutendo rabbia e nausea allo stato puro peggio che per Superman!
Come la kryptonite, assorbendo l’energia solare, annulla i super poter di Superman fino a renderlo debole e sofferente… così il solo evocare Francesco PIRANI rende Dino LATINI nervoso, a volte eccitato, altre volte depresso… sempre comunque in uno stato di ideazione alterato; direbbe CICCIOLI psico patologico!
Inoltre i sei mesi di esperienza, ultimi 2024, che avrebbero dovuto resettare alle spalle l’amara esperienza pugilistica, ha in realtà riaperto ferite che si pensava rimarginate dal dottor Tempo, in realtà ancora vive e sanguinanti.
Con questo doppio scenario, alle spalle e presente, i due torneranno ad incontrarsi, questa mattina, in Comune, faccia a faccia, a quattr’occhi.
Tutto questo, a ben vedere, non avrebbe dovuto rappresentare una notizia, se non di routine; in realtà PIRANI, a fine febbraio, non appena ricevuto il via libera a procedere da ACQUAROLI ha, fin dal primo giorno, badato ad isolare il proprio alleato ma anche competitor di coalizione, intenzionato fino in fondo a non riconoscergli il ruolo di “Sindaco di fatto” dell’assembramento civico e di Destra.
Della settimana scorsa, infine, il famoso brindisi “alla morte politica” di LATINI; di lunedì la dichiarazione di “fine corsa” del percorso politico di Su la Testa e consorelle storiche, la permanenza in Giunta degli Assessori Latiniani solo a “titolo personale” ed oggi, a 36 ore dajl’ultimo mandato politico civico, il tentativo estremo di raddrizzare la barra, evitando di andare a sbattere su scogli ormai vicinissimi e temibili.
L’estremo tentativo riuscirà la dove, ad oggi, tutti i tentativi di intermediazione messi in atto da terzi hanno fallito? E’ lecito sperare che, cantandosele di persona e tutte fuori dai denti, i due possano trovare la quadra e navigare almeno qualche mese… o forse tutti i cinque anni?
Fosse una scommessa con in palio dei soldi punteremmo su un sostanziale stallo, ad un faccia a faccia magari istituzionalmente rispettoso (in fin dei conti si incontrano un Sindaco e un Presidente regionale) ma con poco o nessun costrutto degno di essere narrato.
E’ anche possibile che i due, pane al pane e vino al vino, rinnovino l’uno all’altro i cordiali sentimenti di reciproco sgradimento e annesso odio politico, promettendosi la desiderata morte; possibilmente lenta e dolorosa.
Unico pericolo, ci si augura valutato e messo sotto controllo, circa un incontro faccia-a-faccia, senza testimoni, che potrebbe portare i due, anche non volendo, ad un malaugurato bis di quanto accaduto tredici anni fa.
Sarebbe bene, quindi, che i rispettivi quartier generale a supporto – piccolo suggerimento -seguissero i due leader a debita distanza, pronti ad intervenire in qualsiasi istante, fin dal primo urlo strozzato in gola!!