𝐂𝐨𝐦𝐞 𝟏𝟖 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐟𝐚, 𝐥𝐚 𝐃𝐞𝐥𝐞𝐠𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐨𝐧𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐋𝐨𝐫𝐞𝐭𝐨 𝐦𝐚𝐢 𝐚𝐦𝐦𝐢𝐬𝐞, 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐫𝐜𝐢𝐯𝐞𝐬𝐜𝐨𝐯𝐨 𝐆𝐢𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐃𝐚𝐧𝐳𝐢, 𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐚𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐚 𝐥𝐢𝐪𝐮𝐢𝐝𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥 𝐒𝐚𝐧𝐭𝐮𝐚𝐫𝐢𝐨, 𝐚𝐦𝐦𝐨𝐧𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐚 𝐛𝐞𝐧 𝟏𝟏 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐞 𝟑𝟎𝟎.𝟎𝟎𝟎 𝐞𝐮𝐫𝐨 𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐂𝐚𝐲𝐦𝐚𝐧… 𝐜𝐨𝐬𝐢̀ 𝐥’𝐀𝐫𝐜𝐢𝐝𝐢𝐨𝐜𝐞𝐬𝐢 𝐝𝐢 𝐀𝐧𝐜𝐨𝐧𝐚-𝐎𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐞𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐧𝐮𝐧𝐜𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐮𝐢 𝐜𝐚𝐬𝐢, 𝐩𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐢 𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢, 𝐝𝐢 𝐃𝐨𝐧 𝐃𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐨 𝐒𝐠𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐞 𝐌𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐧𝐨𝐫 𝐕𝐢𝐧𝐜𝐞𝐧𝐳𝐨 𝐁𝐚𝐢𝐨𝐜𝐜𝐨
Se a Loreto, nel 2005, la Madonna pianse (non lacrime di sangue ma pur sempre 11.300.000 lacrime di euro, ovvero l’intera liquidità della Delegazione pontificia guidata dall’Arcivescovo Gianni DANZI) ad Osimo, 18 anni dopo, la Curia non sorride.
La notizia del milione di euro beffato dalla disponibilità personale di Don Domenica SGALLA e quella, ugualmente sostanziosa, dei 150.000 euro spariti dalle tasche di Monsignor Vincenzo BAIOCCO, da giorni sta facendo parlare parrocchiani e semplici curiosi della vicenda finanziaria a firma Prisca CARLETTI.
Tutti a chiedersi, non tanto come mai due anziani parroci potessero contare su simili somme in grado, se investite in opere di carità, di risanare quasi mezza Africa…ma sulla moralità, attagliata a dei sacerdoti, oltretutto di età ultra avanzata, di possedere simili cifre.
E’ lecito, per chi predica tutta la vita il bene, l’etica, il buon esempio, il fine ultimo dell’anima, ammucchiare fortune (come nel caso di Don Domenico) o anche solo risparmi ingenti (come per Monsignor BAIOCCO) meritevoli, forse, di ben altra destinazione?
Qui il discorso, investendo i punti fermi di ciascuna persona, si fa accidentale e discretamente sconnesso, investendo la morale di ciascun lettore; per cui tagliamo corto e lasciamo a chi vorrà le proprie riflessioni.
Chi, piuttosto, dovrebbe aver da dire qualcosa e pronunciare la sua in maniera chiara e magari anche netta, dovrebbe essere, parlando di sacerdoti con delle parrocchie da amministrare (Padiglione e San Biagio) l’istituzione curiale nella sua massima forma.
Abbiamo provato a richiedere il conforto di una parola, un indirizzo, al limite l’opinione personale del pastore Angelo SPINA, dai sei anni a capo dell’Arcidiocesi di Ancona e Osimo. O almeno un indirizzo comportamentale a chiarimento.
Impegnato in appuntamenti rilevanti già in agenda, nel week-end non siamo riusciti a confrontarci con Sua Eccellenza su un tema certamente scottante che avrebbe certamente attratto la curiosità e il comportamento di tante pecorelle, oggi smarrite e confuse davanti lo sciorinar delle notizie di cronaca.
Ma come fu per Loreto, con la Delegazione pontificia -mai disponibile ad ammettere l’approdo alle Cayman dei soldi sottratti alla allora Banca delle Marche (5 milioni di euro), Credito cooperativo di Camerano (4 milioni) e Carilo (2 milioni e 300.000 euro) per un totale, giusto appunto, di ben 11 milioni e 300.000 euro sottratti all’ordinaria amministrazione del Santuario…- anche nel caso osimano e privato, più piccolo ma forse più significativo nei risvolti, Santa Madre Chiesa tende a nascondere, voltare lo sguardo e gettare sabbia, puntando sull’oblio. E comunque evitando accuratamente riflessioni pubbliche.