𝑰𝒏 𝒂𝒕𝒕𝒆𝒔𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒏𝒖𝒐𝒗𝒐 𝑺𝒊𝒏𝒅𝒂𝒄𝒐 𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒍𝒆𝒕𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 “𝒔𝒕𝒓𝒂𝒅𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒄’𝒆̀” (𝒔𝒖 𝒄𝒖𝒊 𝑷𝒖𝒈𝒏𝒂𝒍𝒐𝒏𝒊 𝒉𝒂 𝒈𝒊𝒂̀ 𝒓𝒊𝒇𝒊𝒖𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒖𝒏 𝒃𝒐𝒏𝒖𝒔 𝒓𝒆𝒈𝒊𝒐𝒏𝒂𝒍𝒆 𝒅𝒊 8 𝒎𝒊𝒍𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒂 𝒈𝒓𝒂𝒕𝒊𝒔!) 𝒍’𝑨𝒎𝒎𝒊𝒏𝒊𝒔𝒕𝒓𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒖𝒏𝒂𝒍𝒆 𝒉𝒂 𝒊𝒏𝒐𝒏𝒅𝒂𝒕𝒐 𝒗𝒊𝒂 𝑴𝒐𝒍𝒊𝒏𝒐 𝑩𝒂𝒔𝒔𝒐 𝒅𝒊 𝒔𝒆𝒈𝒏𝒂𝒍𝒆𝒕𝒊𝒄𝒂 𝒊𝒏𝒖𝒕𝒊𝒍𝒆
Forse la cosa migliore sarà riprendere il vecchio progetto e completare la strada di bordo… magari prima che ad Ancona si stanchino dei modi di fare alla PUGNALONI e ritirino dalla disponibilità gli 8 milioni messi sul piatto a fondo perduto.
In attesa del 9 giugno e del nuovo Sindaco, via Molino Basso ha registrato nelle ultime 24 ore un gran via vai di operai per impiantare segnaletica stradale di ogni tipo e led luminosi atti ad informare gli incauti ferraristi del futuro che, dopo il dosso, ad attendere gli aficionados del Cavallino rampante c’è una brusca curva obbligatoria a 90 gradi. Da affrontarsi, preferibilmente, alla velocità consigliabile di 30 chilometri.
Utilizziamo il condizionale in quanto di obbligatorio, sul, posto, nonostante il gran dispiego di luminarie e cartellonistica, c’è solo un divieto oltre i 50 (che abbassa i 70 precedenti) ma a parer nostro ancora troppo elevati per affrontare il gomito di curva in sicurezza.
Cosa si sarebbe dovuto fare, piuttosto. Abbassare la velocità di impatto a 30 km/h, avvisare ferraristi e automobilisti normodotati di rallentare già prima del dosso (magari segnalando l’ostacolo per tempo), e infine mettere sul lato a campi, tanto amato ultimamente, quattro o cinque robusti “panettoni” che, più di qualsiasi cartello, avrebbero certamente sconsigliato a chiunque velocità non sostenibili.
Nel frattempo la curiosità popolare sull’ultimo fuoristrada sembra destinata ad infrangersi sulla robusta privacy che la Ferrari assicura alla propria clientela.
Rimarrà senza risposta la domanda, autentica favola metropolitana, che vuole i navigatori stradali impiantati dal Cavallino, talmente tecnologicamente avanzati dal vedere anni prima ciò che non c’è! Al punto, ci confermano alcuni lettori, che una richiesta in tal senso, indirizzata a Maranello alla mail media@ferrari.com, è già stata inoltrata ai tecnici; interrogativo non si sa quanto verrà preso sul serio dalla Ferrari casa madre.
Tornando alla Ferrari a campi del 1° novembre (vecchio tipo, a giudicare dalle immagini datata almeno 20 anni e 200.000 chilometri) è molto probabile che il bolide non avesse incorporato un navigatore di ultima generazione, facendo cadere ogni residua curiosità.
L’auto, soccorsa e parcheggiata presso la carrozzeria di Lorenzo COMPAGNUCCI, appartiene ad uno jesino, uscito illeso dal fuoristrada; il mezzo ha riportato danni riparabili che verranno realizzati, in ogni caso, ad Ancona presso l’officina Ferrari collegata alla casa madre