𝗙𝗲𝗱𝗲𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗠𝗮𝗰𝗰𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝟯𝟱 𝗮𝗻𝗻𝗶, 𝗶𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹 𝟮𝟬𝟮𝟬 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗲𝗹𝗲𝗻𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼, 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗵𝗶𝗼̀ 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗶𝗹 𝟯𝟬 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼, 𝗮𝗴𝗴𝗿𝗲𝗱𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝗮𝘀𝘀𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝗼, 𝗮 𝗖𝗮𝗻𝘁𝗮 𝗟𝘂𝗽𝗼 𝗱𝗶 𝗙𝗶𝗹𝗼𝘁𝘁𝗿𝗮𝗻𝗼. 𝗟𝗮 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗮 𝘃𝗲𝗻𝗻𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝘀𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗰𝘂𝘀𝗮 𝗲 𝗰𝗼𝗹𝗽𝗶𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻 𝗰𝗼𝗹𝘁𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗮 𝗰𝘂𝗰𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗮𝗳𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗶 𝗳𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶. 𝗜𝗹 𝗰𝗼𝗹𝗽𝗼 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗴𝗿𝗮𝘃𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗳𝗼𝗿𝗼̀ 𝘂𝗻 𝗽𝗼𝗹𝗺𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝘃𝘃𝗼𝗰𝗮𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮
Proverà ad evitare il processo e il carcere chiedendo di sottoporsi a perizia psichiatrica. Questa la strada individuata per Doriano TRILLINI, 61 anni, muratore di Cantalupo di Filottrano che lo scorso 30 marzo tentò di uccidere con cinque o sei coltellate la propria amministratrice di sostegno Federica MACCIONI.
La Procura ha chiesto per l’uomo (sposato, separato e padre di un figlio) il rito alternativo del giudizio immediato, richiesta fatta propria da Arianna CATENA (legale del muratore sotto accusa per tentato omicidio) subordinando la strada processuale del rito abbreviato all’eventuale esito della perizia psichiatrica avanzata per TRILLINI.
Se ne riparlerà nell’udienza già fissata per il prossimo 30 ottobre, davanti al Gup Francesca DE PALMA; con l’occasione il giudice valuterà se il filottranese sia in grado o meno di reggere al peso del processo o se sia piuttosto il caso di far valutare a dei medici le reali facoltà di TRILLINI, al momento del fatto, di intendere e volere.
Quel pomeriggio di inizio primavera la maceratese Federica MACCIONI, 35 anni, residente a Filottrano ed in elenco dal 2020 tra gli amministratori di sostegno di Osimo, suonò al 15 di via del Canta Lupo, come altre volte, in qualità di amministratrice di sostegno dell’uomo.
L’avvocatessa era preoccupata che Doriano TRILLINI seguisse effettivamente il piano terapeutico, prefissato in ospedale, per le cure da seguire.
La giovane amministratrice, giunta davanti l’abitazione a bordo di un taxi sanitario che avrebbe dovuto accompagnare TRILLINI in ospedale, con una scusa venne invitata dall’uomo a salire.
Nessuno in casa, il muratore ebbe gioco facile, una volta vista la donna sul pianerottolo, avventarsi contro con un coltello in mano e sferrare sulla poveretta una raffica di pugnalate con un coltello da cucina… la più grave, sul collo, sfiorò la giugulare ma non andò a segno. Un secondo tentativo, all’altezza di un polmone, riuscì a perforare l’organo, fortunatamente protetto dall’istintivo tentativo di Federica MACCIONI di ripararsi con le mani.
Decisive, però, furono le urla e la repentina fuga, verso l’esterno, che l’amministratrice, con grande sangue freddo, riuscì a mettere in atto, raggiungendo l’operatore del taxi, in attesa sotto casa, e quindi la salvezza.
Federica MACCIONI, assistita legalmente dallo studio Scaloni, venne trasportata d’urgenza in ospedale e per fortuna, nonostante il colpo penetrato in un polmone, riuscì a salvarsi, raccogliendo fin da subito la solidarietà dell’intero Ordine professionale per il disagio e i rischi di occuparsi al meglio di clienti in difficoltà.
Doriano TRILLINI, invece, venne trasferito quasi subito dall’ospedale (per crisi respiratorie evidenziate in seguito all’arresto) ad una accoglienza più adeguata, presso una struttura sanitaria protetta.