𝗜𝗻𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗮𝗰𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗮𝗻𝗱𝗶𝗱𝗮𝘁𝗼 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗕𝗽 𝗮𝗹𝗹’𝘂𝗻𝗶𝗰𝗼 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗻𝗱𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗼𝘀𝘀𝗶𝗺𝗲 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶. 𝗗𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼, 𝗯𝗼𝗹𝗹𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗲 “𝗳𝗮𝗸𝗲 𝗻𝗲𝘄𝘀” 𝗹𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗼𝗽, 𝗿𝗶𝗴𝘂𝗮𝗿𝗱𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗹’𝗶𝗿𝗿𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗿𝗼𝘃𝘃𝗶𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗣𝗶𝗿𝗮𝗻𝗶, 𝘀𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗼𝗺𝗲𝗿𝗶𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗵𝗼𝘁𝗲𝗹 𝗣𝗮𝗹𝗮𝗰𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼̀𝗻𝗲𝗿𝗼, 𝗱𝘂𝗿𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗻𝗲𝗼 𝗺𝗼𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼
Caro Andrea CASTELLANI, in politica Coordinatore provinciale di Base popolare e nella vita genero di Gian Mario SPACCA Presidente regionale di Base popolare…
Benedetto aspirante Consigliere regionale… mi pare abbia scelto di cominciare la carriera da provetto politico, anziché scegliendo qualche falsopiano pedalabile, innescando da subito rapporti decisamente più adatti a scalatori professionisti, amanti della salita e dei cucuzzoli innevati, che non le dolci colline marchigiane, certo più adatte ai mezzi dei cicloamatori della domenica.
Dopo di che, candidato regionale Andrea CASTELLANI, ognuno gioca le proprie carte come meglio crede e/o spera opportuno.

Non per questo le permettiamo di etichettare come “narrazione distorta”, fino ad identificare il lavoro quotidiano di OSIMO OGGI come “fake news” arrivando persino a mettere in dubbio la storicità inoppugnabile di fatti come la clamorosa irruzione di Francesco PIRANI alla vostra adunanza di sabato 15 marzo, al Palace.
Se il servizio d’ordine di Base popolare non ha funzionato o se la Direzione dell’hotel non è riuscita ad arginare la furia propositiva di un candidato voglioso di rimettersi in gioco e chiamato sul posto proprio dalla vostra candidata a Sindaco prescelta Sirena ROSCIANI… che colpa ne ha l’informazione?
Capiamo che le risultanze dell’operazione, tradotte alla opinione pubblica, non siano quelle desiderate e che, così facendo, il laborioso lavoro di papà Gian Mario di costruirle addosso un partito su misura, in grado di assicurarle un buon futuro, rischino di rimanere lettera morta o al massimo pie intenzioni.

Ma anche in questo caso, cosa possiamo farci?
Vede, lei non immagina nemmeno, pur risultando responsabile della comunicazione di Base popolare, come siano fatte e che danni possano provocare le vere “tempeste mediatiche” a cui abbina a gratis il nostro lavoro; le auguriamo nella sua lunga carriera politica, se ci sarà, di non doverne mai conoscerne una sulla sua pelle.
Perché raramente capita di incontrare, sulla propria strada, dei giornalisti di animo buono e gentile e soprattutto disponibili a chiudere un occhio su tanta pipì fatta fuori dal vaso.
Ci chieda scusa Andrea CASTELLANI. E la prossima volta si lasci consigliare meglio da papà Gian Mario e anche dall’amico Raimondo.

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