𝗘𝘀𝗽𝗹𝗼𝗱𝗲 𝗲𝗱 𝗶𝗺𝗽𝗹𝗼𝗱𝗲 𝗶𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼-𝗗𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘃𝗮𝗿𝗶𝗲𝗴𝗮𝘁𝗼 𝗲 𝗮𝘃𝗮𝗿𝗶𝗮𝘁𝗼. 𝗡𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗱𝗶𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗾𝘂𝗮𝘁𝘁𝗿𝗼 𝘀𝗲𝗴𝗿𝗲𝘁𝗮𝗿𝗶 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗙𝗱𝗶-𝗙𝗶, 𝗟𝗲𝗴𝗮 𝗲 𝗨𝗱𝗰 (𝘁𝗲𝗼𝗿𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗴𝗻𝗮𝘁𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘀𝗼𝗹𝗲 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗲 𝗮 𝗦𝗮𝗻𝘁’𝗘𝗹𝗽𝗶𝗱𝗶𝗼 𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗲), 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝘀𝗶 𝗮𝗹𝘇𝗮 𝗮𝗹 𝗺𝗮𝘁𝘁𝗶𝗻𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗶 𝘃𝗲𝘁𝗶, 𝘀𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶, 𝗼𝘀𝘁𝗮𝗰𝗼𝗹𝗶, 𝘁𝗿𝗮𝗯𝗼𝗰𝗰𝗵𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗲 𝗯𝗮𝗿𝗿𝗶𝗲𝗿𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗲 𝗲 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗶𝗰𝗼𝗹𝘁𝗼𝘀𝗲. 𝗠𝗶𝗰𝗵𝗲𝗹𝗮 𝗚𝗹𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗻𝗼𝘁𝗮 𝗲 𝗿𝗶𝗻𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗮
di Sandro PANGRAZI
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Da caso Osimo a casino Osimo, senza accento.
Passano velocissimamente i giorni, le settimane e i mesi (segnaliamo che anche sta per andare in archivio e che le elezioni anticipate sono dietro l’angolo) ma nulla si muove in casa Centro-Destra e Civica per giungere ad una qualsiasi soluzione, diversa dall’andare ognuno per proprio conto.
Anche dopo l’appello pubblico ai Segretari e Coordinatori regionali di Fratelli di Italia, Forza Italia, Lega e Udc (rispettivamente BATTISTONI, LATINI, LEONARDI e SACCONE) a darsi una mossa, portarsi ad Osimo, ragionare congiuntamente e comunicare alla città la decisione unitaria intrapresa, niente è accaduto. Neanche a livello singolo.
E dire che questi signori sono chiamati a coordinare al meglio il lavoro di due soli Comuni dei 225
Marchigiani: esattamente Osimo e Sant’Elpidio a Mare! Eppure non c’è traccia, neanche dietro le quinte, di un lavorio e di possibili interventi. Tutto, insomma, parrebbe abbandonato dalla politica al proprio destino e quindi alle alzate di ingegno dei singoli personaggi, contrapposti tra loro sul territorio per soli interessi personali, anziché anteporre l’interesse comune a stella polare del proprio essere politico.
Detto che gli osimani di Centro-Destra faranno bene ad imparare a memoria i nomi di questi signori – BATTISTONI, LATINI, LEONARDI e SACCONE – quando, magari, capiteranno ad Osimo a pubblicizzare i propri interessi personali, veniamo alla situazione sul campo.
Sandro ANTONELLI, Damiano PIRANI, Alberto Maria ALESSANDRINI PASSARINI ecc., e Achille GINNETTI sono tutti dell’idea di ripresentare candidato a Sindaco il fuggitivo Francesco PIRANI, alias SCHUMACHER.
Facile a dirsi meno a farsi. Con Michael PIRANI non disponibile a raccogliere il guanto di sfida di LATINI neanche sottoforma di una candidatura super partes come Argentina SEVERINI, gradita al mondo di Centro-Destra e con capacità di incassare consensi, da quantificare, anche sul fronte opposto.
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Se il sette volte Campione del mondo dovesse dare forfait, la palla avvelenata verrebbe passata, nell’ordine, a “Ciuffo moscio” ANTONELLI (il quale però ha già comunicato ai Magi del Cerchio la propria indisponibilità a correre, persino come riempi lista per il Consiglio comunale); e quindi, in fila indiana, opzione ad Achille GINNETTI (che rinuncerà per manifesta anzianità sopraggiunta) e quindi a Federica FANTASIA (la quale non avendo nulla da perdere potrebbe decidere di immolarsi) oppure arrivare, forse, sino a Passatempo e a Matteo SABBATINI, delfino di SCHUMACHER ma non dotato delle stesse doti al volante della Rossa campocavallese.
Capitolo veti. Se i voti sono pochi… in compensi i veti non mancano davvero all’interno della cricca venutasi a formare saldando l’asse Antonelpiraniano. Se tutti convengono nel no all’alleanza con le Liste civiche Latiniane, GINNETTI vi aggiunge, per sovrappiù, il suo personalissimo e anti storico no alla antica Fiamma tricolore e quindi all’apporto del gruppetto dirigenziale di Fratelli di Italia (i famosi 282 voti) formatosi attorno alla figura di Super Micky STAFFOLANI, nuova Venere osimana.
In simili condizioni sperare di superare la SEVERINI in caso di ballottaggio è chiaramente pura utopia, speranza, atto di fede; equivalendo di fatto, legge elettorale alla mano, a sprigionare venefico odio, per il prossimo decennio, verso Osimo e i suoi cittadini.
Ma tant’è. Obiettivo del Cerchio magico di Campocavallo non è certamente quello impossibile di vincere le elezioni ma… il ben più semplice da raggiungere ruolo di “portatore di acqua” alla candidata del fronte di Centro-Sinistra Michela GLORIO; preferita a prescindere a qualsiasi altra soluzione.
Situazione interna sempre più ingarbugliata all’interno dei partiti – ahi noi – abbandonati dai propri Coordinatori.
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I Fratelli e le sorelle osimane vorrebbero, se possibile, disubbidire ad un ACQUAROLI sempre più defilato politicamente (in vista di un possibile approdo romano al vertice del Ministero del Turismo), pronti ad abbracciare chiunque tranne LATINI e/o un candidato civico.
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A loro volta, come accennato, la Fiamma osimana, pur senza simbolo, risulta osteggiata da GINNETTI e parrebbe persino da ANTONELLI, memore di antichi sgarbi elettorali della Destra anconetana di CICCIOLI, targati 2024.
Forza Italia, da par suo, vorrebbe restare nell’alveo naturale del Centro-Destra, magari a condizione di poter esprimere o suggerire, insieme a Rinasci Osimo, un “federatore” di area; in alternativa, se nulla dovesse essere possibile, Forza Italia saluterebbe la compagnia per un proprio candidato a Sindaco di bandiera (Monica SANTONI) e correre, di fatto, in solitario o quasi, presentando la quarta opzione dopo la GLORIO, la soluzione che sarà del Cerchio magico e la Latiniana.
Forza Italia, tutt’altro che distante dalle Liste civiche, punta insomma ad un progetto “per vincere” e non soltanto a comparire tipo bella statuina. Se proprio però non dovessero emergere, neanche all’ultimo minuto possibile, soluzioni degne di questo nome, non ci sarà un matrimonio parziale con i soli Civici, forza comunque in grado di sovrastare gli azzurri e i giovani in un eventuale, inutile, ballottaggio.
Chi altro rimane? Ah, ci sarebbe sulla carta pure la Lega. Ma la Lega esiste? Ovviamente la Lega non esiste da tempo immemorabile, anzi sarebbe più corretto ricordare che la Lega, ad Osimo, non ha mai messo piede almeno nella parte, elettoralmente parlando che conta, di esprimere consenso e voti.
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Volendo essere onesti sino in fondo, un caso di leghismo (che non lega) è stato rintracciato tra la folta vegetazione di Santa Paolina, ben mescolato a cinghiali, lupacchiotti e perfino cammelli e rinoceronti. Trattasi, in piccolo, di un altro caso-Osimo; un caso nel caso, da tempo e a tutti gli effetti tramutatosi in casino senza accento.
Trattasi della rinomata e antica “casa di piacere” dell’Alberta, con acqua sapone e asciugamano offerti dalla madame. Braciere in camera con minimo sovrapprezzo e soprattutto tariffe ridotte per studenti e militari di provata fede anti Latiniana.
Lui, Alberto Maria, non si muove dalla propria roccaforte: uomo solo di Destra contro soprattutto qualsiasi proposta di Destra allargata a personaggi che non si chiamino ALESSANDRINI e pregiudizialmente ostile a qualsiasi ipotesi, pur lontana, di non mettere i bastoni tra le ruote.
Allo scopo, pare che quelli della Lega, in vista delle anticipate ’25, abbian varato il seguente tariffario: sveltina (valutazione di intenti) 31 euro; normale (sedersi al tavolo per ragionare con ipotesi vaghe e confuse) 39 euro; mezz’ora (ragionamenti a voce alta con quelli del Cerchio magico) 49 euro; un’ora intera (discussione ad alta voce per rimarcare il no a Latini) 75 euro e infine situazione intrigante con ben due signorine – tipo alleanza mortale con ANTONELLI e GINNETTI – ben 133 euro! Alla faccia del bicarbonato di sodio!
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Cosa rimarrebbe altro da esaminare? Base popolare, non foss’altro per essere stata inventata all’ombra del Santuario di Campocavallo, è il fatto di nuovo di queste elezioni. O quantomeno potrebbe esserlo.
Noi, conoscendo da troppi anni il compagno di scuola Raimondo ORSETTI, siam pronti a puntare forte sulla circostanza che, alla fine, dopo aver ben sondato tutti e valutato tutto quanto c’è da mettere sui piatti della bilancia… non se ne farò nulla, essendo troppo il rischio di dover pagare un prezzo alto per non ritrovarsi nulla in mano.
Ma ad oggi ciascuna parte può benissimo immaginare e credere quanto torna meglio comodo. Di fatto ORSETTI registra in queste ore una sfilza di profferte amorose che non incassava, anzi faticava già a depositarle in banca, ai bei tempi per loro felici della Dc, fino al 1992.
Tutti vogliono Base popolare e Base popolare vorrebbe tutti… ma tutti promettono, al massimo, nozze con fichi già secchi, avanzati nel 2024. Insomma per consumare questo matrimonio ci vorrebbe un Rocco SIFFREDI giovanile che in città, purtroppo per le vergini osimane, non ha mai messo piede.
Stesso discorso dicasi in caso di soluzione “federata”, ovvero con Raimondo ad accettare la sfida impossibile di far convivere l’uccellino Titti e gatto Silvestro nello stesso spazio comune, da vecchi amici. Non se ne farò nulla. Con tanti auguri di figli maschi, generati però altrove.
Rimane il vecchio leone Dino LATINI, pur sempre titolare della cosa più importante mancante a quanti vorrebbero escluderlo: i voti.
Su la Testa guarda, assiste e incassa i no quotidiani che ciascuno “leaderino” auto proclamatosi tale, al mattino, insieme alle abluzioni, si diverte a sputacchiare un pò qua e un pò la.
Dovesse il festival del “no grazie” perpetuarsi sino all’ultimo giorno ci sarebbe da un lato da ridere e dall’altro piangere in greco antico.
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Ridere perché, nonostante tutto, la candidata Latiniana (se la GLORIO non dovesse chiudere i conti al primo turno), è in grado sin d’ora di prenotare un intrigante ballottaggio a sorpresa, tutto al femminile.
Piangere come tante professionali “prefiche” (che non sarebbero le signorine ospitate dall’Alberta ma donne anziane, pur sempre pagate, che da Atene, all’antico Egitto e poi a Roma venivano ingaggiate nei funerali di livello per piangere litanie, strapparsi i capelli, graffiarsi il viso… lamentarsi a tutto tondo della dolorosa perdita.
Perché che sarà perdita e che sarà dolorosa è già scritto; non è però scritto quanto fare male.
In questo caso – siamo già in campagna per le Regionali, però – consigliamo tutti di mettersi sereni, belli comodi e attendere il dipanarsi degli eventi secondo il terzo principio della dinamica noto a NEWTON come azione e reazione.
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