𝗚𝗹𝗶 𝘀𝗵𝗲𝗿𝗽𝗮 𝗱𝗶 𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮𝗺𝗯𝗶 𝗶 𝗹𝗲𝗮𝗱𝗲𝗿 𝗱𝗮 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗮𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻 𝘀𝗶𝗴𝗹𝗮𝗿𝗲, 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗶𝗹 𝗦𝗮𝗻𝘁𝘂𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗖𝗮𝗺𝗽𝗼𝗰𝗮𝘃𝗮𝗹𝗹𝗼, 𝘂𝗻 𝗰𝗹𝗮𝗺𝗼𝗿𝗼𝘀𝗼 𝗺𝗮𝘁𝗿𝗶𝗺𝗼𝗻𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗲 𝘁𝗿𝗮 𝗹’𝗶𝗻𝗴𝗲𝗴𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗲 𝗶𝗹 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼. 𝗣𝘂𝗴𝗻𝗮𝗹𝗼𝗻𝗶 𝗲𝘀𝗰𝗲 𝗱𝗮𝗹 𝗳𝘂𝗼𝗿𝗶𝗴𝗶𝗼𝗰𝗼 𝗲 𝘀𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗰𝗮 𝗹’𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗰𝗮𝗿𝘁𝗮: 𝗿𝗶𝗻𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝗿𝗲 𝗹’𝗲𝘅 𝗹𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗲 𝘀𝗰𝗲𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗶𝗹 𝗺𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗱𝗲𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗲; 𝗲𝗿𝗴𝗼 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶 𝗺𝗲𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝗻𝗻𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗺𝗮 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗺𝗲𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶!
E se alla fine della giostra (186 giorni a partire da oggi) toccasse a Sandro ANTONELLI incarnare il ruolo di “male minore” per il frastornato elettorato di Simone PUGNALONI?
Attenzione. Abbiamo detto Simone PUGNALONI e non Pd a ragion veduta, essendo ormai chiaro, anche a chi non segue tutti i giorni la politica cittadina, l’estrema debolezza che attanaglia il movimento Dem, incapace persino di esprimere, dopo dieci di sgoverno cittadino, uno straccio credibile di candidato a Sindaco!
Ma ritorniamo ai numeri che hanno, come sempre, il pregio di non mentire.
Dei 5.557 voti guadagnati nel 2019, al primo turno, dalla coalizione di Centro-Sinistra (Pd, Energia nuova, Popolari, Ecologia e futuro e la lista porno Osiamo della Naomi VIGNONI) Simone PUGNALONI può contare, oggi, il 9 giugno e sempre, sui 1.158 voti blindati, accumulati dall’invenzione personale della lista Energia Nuova, forte di candidati quali Jacopo ANGELETTI, Federica GATTO e Annalisa PAGLIARECCI.
A questi 1.158 voti sicuri, PUGNALONI conta di aggiungere i consensi superstiti alla diaspora che colpirà il Pd il 9 giugno: furono 2.919 nel ’19, potrebbero ragionevolmente fermarsi attorno quota 2.000 la prossima primavera.
Ci furono poi tre altri cespugli (Popolari, Ecologia e Futuri e Osiamo) bravi a mettere insieme altri 1.480 consensi. Essendo liste, queste, basate sulla prospettiva di posti di lavori, favoritismi e facile consenso rampante, in una ottica di sconfitta-certa dovrebbero ragionevolmente dimezzarsi a 740 voti circa. Totale, attraverso il cosiddetto “conto della serva”, 3.898 preferenze, ragionamento però che non tiene in conto di alcun candidato a Sindaco, essendone il Centro-Sinistra osimano totalmente sprovvisto; sia tra quelli che potrebbero piacere a Simone PUGNALONI (nessuno), sia tra costoro che non dispiacerebbero l’entourage piddino (pure nessuno).
E veniamo sul fronte Sandro ANTONELLI. Per l’ingegnere di Campocavallo i problemi elettorali in vista del 9 giugno sono diametralmente opposti, e quindi, come per magia della politica, risolvibili.
Il candidato a Sindaco uscito dall’errore delle discusse e (ancor più oggi) discutibili primarie, ha di fronte a due strade politicamente dirette in spazi lontani, l’un dall’altra.
- Salvare se stesso e il futuro delle Liste civiche facendo un paio di passi indietro rispetto all’incarico conferitogli il 2 aprile da una partecipazione popolare forte ma stra inquinata.
- Andare allo scontro finale con LATINI, costi quel che costi.
Conoscendo bene i nostri polli diremo che non ci possono essere dubbi. La pantomima delle Primarie e della candidatura scesa dall’alto come volere di Dio, si è protratta ormai per troppo tempo, al punto che il primo a credere che possa essere tutto vero è proprio il civico!
Ora che ANTONELLI, già Assessore e già amministratore (oltretutto senza lasciare traccia del proprio operato… al punto da apparire al popolino new entry della politica) possa rinunciare all’incarico all’ultimo istante non pare essere evento più possibile.
Accreditiamo nel borsino della politica il nuovo ingresso e soppesiamone il valore e relativo peso specifico. Quanto potrebbe valere l’ingegnere nel segreto delle urne?
Difficile, senza avvalersi di sondaggi, quantificare la massa magra del candidato che in soldoni, però, potrebbe essere acquistabile versando 1.300-1.500-1.700 voti, con l’asticella più verso la quotazione maggiore. Valore di mercato aggiudicato: 1.600 voti circa.
A questo punto toccherebbe alla politica e agli intermediari già in campo per indirizzare, suggerire, prospettare la politica (personaggi già al lavoro da tempo) per far balenare, nelle menti dell’uno e dell’altro che si, è tutto vero!
ANTONELLI potrebbe incarnare il male minore che possa cadere in testa a PUGNALONI e – a sua volta – il cavallo scosso del Centro-Sinistra potrebbe trovare nell’ingegnere il fantino ideale per ribaltare una corsa altrimenti persa in partenza.
I numeri ci sarebbero tutti: se ai 3.898 voti raggiungibili, al massimo, all’attuale maggioranza, sommiamo la dote dei 1.600 suffragi portati in matrimonio da ANTONELLI, ecco che il Centro-Sinistra+quel che resta delle ex civiche latiniane toccherebbe soglia 5.498, esattamente al centesimo quanto messo insieme (5.557) nel 2019.
Con una cifra simile il ballottaggio con Dino LATINI (accreditando ad Achille GINNETTI, sostanzialmente, lo stesso bel risultato, quanto inutile, del 2019) parrebbe a dir poco matematico… persino emozionalmente favorevole all’ingegnere sull’avvocato.
Il 23 giugno, al ballottaggio, partirebbe così l’ennesimo appello ai cittadini, già visto nel ’14 e nel ’19, di esprimersi compatti anti -LATINI.
Tanto che ANTONELLI potrebbe benissimo presentarsi, davanti ad elettori vecchi e nuovi, agitando lo slogan vincente, già coniato e donato gratis per l’occasione: “Avanti compatti, uccidiamo il mostro LATINI!”.