𝗗𝗼𝗽𝗼 𝗱𝗶𝗲𝗰𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗽𝗶𝗲𝗱𝗶 𝘀𝘂 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘀𝘁𝗮𝗳𝗳𝗲, 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗲𝗹𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗴𝗲𝗴𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗲̀ 𝗮𝗻𝗱𝗮𝘁𝗮 𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗶 𝗖𝗶𝘃𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗶 𝗔𝗰𝗵𝗶𝗹𝗹𝗲, 𝗳𝗼𝗿𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗔𝗻𝗱𝗿𝗲𝗼𝗻𝗶 (𝗲 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝘁𝗿𝗮𝗻𝘀𝗳𝘂𝗴𝗵𝗶 𝗱𝗮𝗹 𝗣𝗱,) 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗼 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗲𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗮𝗻𝗱𝗶𝗱𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗮 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗼𝗳 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝘃𝗼𝘁𝗼. 𝗖𝗼𝗻𝘁𝗲𝗴𝗴𝗶 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝘀𝘀𝗶𝗺𝗮𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗾𝘂𝗲 𝗮𝗽𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗲 𝗮𝗱 𝘂𝗻 𝗰𝗹𝗮𝗺𝗼𝗿𝗼𝘀𝗼 𝘀𝗼𝗿𝗽𝗮𝘀𝘀𝗼 𝘀𝘂𝗹𝗹’𝗮𝗿𝗲𝗮 𝗱𝗶 𝗣𝘂𝗴𝗻𝗮𝗹𝗼𝗻𝗶 𝗲 𝗮𝗹𝗹’𝗼𝘁𝘁𝗲𝗻𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗯𝗮𝗹𝗹𝗼𝘁𝘁𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼. 𝗦𝗶 𝗻𝗮𝘃𝗶𝗴𝗮, 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗹𝗲𝗻𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝘂𝗻 𝗯𝗿𝗮𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗳𝗲𝗿𝗿𝗼, 𝗶𝗹 𝟮𝟯 𝗴𝗶𝘂𝗴𝗻𝗼, 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗖𝗶𝘃𝗶𝗰𝗼: 𝘁𝗿𝗮 𝗶𝗹 𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶𝘁𝗼 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶 𝗲 𝗹’𝗼𝘂𝘁𝘀𝗶𝗱𝗲𝗿 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗲𝗹𝗹𝗶?
Piace(va) molto a Forza Italia (voti spendibili ad Osimo zero); e piace(va) un pò anche alla Lega, pur senza voti in banca, ad Osimo ed anche nei dintorni
Niente o troppi pochi voti ed anche la prospettiva di liste – quelle di Forza Italia e Lega – completamente svuotate da qualsiasi riferimento alla Osimanità.
Insomma, di fronte a 48 candidati (24 per partito) puramente riempi lista, Sandro ANTONELLI ha risposto: ringrazio il Dottore per l’offerta ma rifiuto, mi tengo il mio pacco e vado avanti.
Difficile dargli torto. Quale candidato, per giunta rampante, accetterebbe di abbinare le proprie chances a simboli nazionali di partito vuoti e a nominativi provenienti da Mazzangrugno, Smerillo e Apecchio?
L’ingegnere, giustamente, non se l’è sentita di abbinare ai propri voti, tutti da soppesare e comunque da ricomprendersi tra 1.000 e 2.000, le briciole di consenso parcellizzato di un Centro-Destra molto minore.
Tanto più se lasciato libero di scegliersi, per dieci giorni e oltre, alleati alternativi e meno presuntuosi di TOMBOLINI e ALESSANDRINI, decisamente più affidabili: vedi GINNETTI, soprannominato “Ponti d’oro” e “Penelope” ANDREONI, brava a lavorare di telaio e uncinetto nel ginepraio della Sinistra.
La sicurezza con cui GINNETTI, senza neanche andare a vedere il piatto, ha rispedito al mittente l’offerta politica della vita – 5.000 voti da LATINI in cambio di nulla a livello personale per il Presidente dell’Assemblea regionale – lascia gli osservatori sin troppo intendere come ANTONELLI, al tempo ancora civico Latiniano, complice Paolo MATTEI abbia lavorato per settimane (in contemporanea ma giustamente ?), su tutti i tre diversi tavoli possibili, tutti molto distinti l’uno dall’altro: A) con LATINI e gli altri che gli proponevano la candidatura a Sindaco ma senza la libertà di allearsi col Centro-Destra; B) con la scatola vuota del Centro-Destra, per giunta precludendosi, per forza di cose, l’accesso alla cassaforte civica dei consensi; C) trovare la quadra con GINNETTI attraverso due mosse: un passo indietro di Achille per liberare ad ANTONELLI la candidatura a Sindaco… e un passo avanti della Paoletta in STRONATI per aprire anche alla ANDREONI e soprattutto all’auspicabile smottamento verso il Centro di Consiglieri, Assessori e semplici appassionati della composita galassia di-Sinistra… slavina che dovrebbe annunciarsi a breve.
A breve ma non a brevissimo. Sia i Civici di ogni tipo, che il Centro-Destra e persino il Centro-Sinistra di Michela GLORIO preferiscono attendere, ragionarci sopra, armarsi di calcolatrice e trascorrere notti e giorni all’insegna del motto di Mao, rispolverato da Fratelli d’Italia per l’occasione: “Grande è la confusione, eccellente è la situazione…”.
L’altra sera Carlo CICCIOLI, appena redarguito, 24 ore prima, dalla Senatrice Elena LEONARDI, coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia, per la gestione strampalata che da mesi contraddistingue ogni mossa autolesionistica della Fiamma di Ancona verso la nostra città – è tornato a farsi vivo prendendo atto di aver lavorato a vuoto e per mesi sulla pista sbagliata… quel Sandro ANTONELLI che LATINI, con astuzia, gli ha più volto offerto e che CICCIOLI ha fatto suo credendo di chiudere il cerchio e di fare un dispetto grande proprio agli odiati Civici!
In realtà CICCIOLI, rimbrottato anche da ACQUAROLI, tentennante anche quando c’è da far valere il proprio miglior pedigree, si è cacciato da solo in un vicolo cieco, giusto per festeggiare i 100 giorni dal data del voto.
A forza di far circolare esclusivamente chiacchere senza costrutto, intervallate da trentennali cattiverie personali sugli alleati(pensieri e parole non riferibili in pubblico) CICCIOLI si ritrova ora in mano un cerino ardente sempre più corto.
Cerino che prima o poi dovrà essere spento sull’unico nome spendibile – è evidente il riferimento a Dino LATINI -in grado di riportare ad un minimo legale di normalità una Osimo nel caos e nel marasma politico come raramente in altre occasioni.
Quando? Su questo appaiono tutti d’accordo: con calma; senza fretta. Il 9 giugno è veramente lontano!
Non parrebbe. Ma così è.